ORVIETO – Stanno indagando i carabinieri di Orvieto sulla tragedia avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì in un appartamento del centro storico di Orvieto, nei pressi della caserma di Via Roma. Da quanto si è appreso dalle prime informazioni pare che l’uomo abbia prima ucciso le due donne – moglie e figlia – e poi si sia tolto la vita.
La tragedia si è consumata nella frazione di pochi minuti all’interno dell’abitazione dove viveva la famiglia, Carlo Carletti (66 anni) ex dipendente civile presso la Caserma dell’Aeronautica di Orvieto, la moglie e la figlia Cinzia, classe 1984. Ad avvertire i militari è stato il fratello preoccupato perché nessuno rispondeva al telefono.
Secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, l’uomo (al momento l’ipotesi più accreditata è quella dell’omicidio-suicidio) avrebbe preso il suo fucile da caccia, regolarmente denunciato, sorprendendo le due donne mentre erano intente ad effettuare alcune faccende domestiche. Dapprima l’uomo avrebbe colpito la moglie al petto mentre era in bagno e poi la figlia Cinzia in cucina. Infine l’uomo è andato nel ripostiglio di casa togliendosi la vita con un colpo all’altezza del mento. I tre corpi sono stati rinvenuti dai carabinieri ormai privi di vita sul pavimento. Accanto alle salme, i bossoli delle cartucce. Ora i carabinieri stanno cercando di risalire alle motivazioni che avrebbero scatenato la follia dell’uomo. All’interno dell’abitazione in Vicolo Sant’Antonio al civico numero 8 non sono stati trovati biglietti lasciati dall’uomo. Sul posto è stato necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco per sfondare la porta ed entrare quindi in casa. Le salme delle vittime sono state recuperate nella notte e trasferite presso l’obitorio dell’Ospedale di Terni dove saranno sottoposti agli esami necroscopici.
In base alle testimonianze finora raccolte, l’impiegato che lavorava nella 12ª Divisione Documentazione Aeronautica di Persomil della Nino Bixio e faceva parte anche dell’organizzazione sindacale, era conosciuto come una persona pacata, tranquilla, molto legata alla famiglia. A fine anno sarebbe andato in pensione mentre la moglie Rosalba era andata in congedo già ad ottobre. La figlia Cinzia, impegnata nel sociale, lavorava invece per una cooperativa orvietana che gestisce alcuni musei cittadini. “Erano praticamente inseparabili – li ricorda un collega – nessuno si spiega questa tragedia”. A dare l’allarme è stato il fratello dell’uomo che non sentendolo da alcune ore intorno a mezzanotte si è recato dai carabinieri. I vicini non si sarebbero accorti di nulla. Alla Caserma Nino Bixio stanno giungendo i più alti ufficiali per porgere le condoglianze ai famigliari e per le incombenze di rito. [suggeriti]
Ai famigliari giungano le più sentite condoglianze da parte della redazione di orvietosi.it