“La tornata elettorale che si è da poco conclusa ha assegnato un mandato chiaro alla neo-presidente, Donatella Tesei, alla quale noi di “Progetto Futuro” porgiamo i migliori auguri di buon lavoro affinché possa rappresentare nelle sue scelte anche gli interessi dei piccoli comuni, come il nostro. Le urne ci hanno consegnato inoltre un sindaco Garbini, decisamente ridimensionato dagli elettori di Castel Giorgio, considerando lo scarso risultato personale di 201 voti. Un vero e proprio flop se si considera la grossa percentuale di voti ottenuta nel nostro Comune dalla coalizione di centrodestra, in pochi minuti si è passati da “un sindaco in Regione” ad un sindaco sfiduciato dai cittadini.
I numeri ci raccontano in modo inequivocabile che dopo oltre 6 anni in cui Garbini ha ricoperto la carica di sindaco, le capacità tanto declamate dallo stesso ed i cambiamenti tanto sbandierati, sono rimasti tali soltanto sulla carta.
Nessuno chiedeva miracoli, ma ci saremmo aspettati sicuramente più coraggio nelle scelte oltre ad una programmazione mirata e lungimirante. Ed invece niente di tutto questo, si è preferito continuare ad andare a braccetto con i soliti noti, perdendo completamente il senso della realtà insieme alla fiducia dei cittadini.
Oggi noi ci chiediamo, come avrebbe potuto Garbini portare le aspettative di un territorio in Regione se non è stato neanche in grado di curare la nostra comunità? Anche le cose più banali sono diventate complesse, molti ci stanno chiedendo, “perché non si riesce ad apporre la segnaletica stradale orizzontale nell’intersezione di Via Roma Nuova con la strada provinciale?”.
Purtroppo per chi ci governa è molto più semplice intervenire “ad personam”, anziché pensare all’interesse collettivo, eppure sarebbe bastata solo un po’ di vernice! Che dire poi delle richieste inascoltate, fatte ormai da anni dai residenti per limitare la velocità nei luoghi di maggior transito? Non sono bastati gli incidenti dell’estate appena trascorsa? Cos’altro deve aspettare?
Come sono lontani i tempi in cui Garbini attribuiva ogni sorta di responsabilità politica e gestionale “a quelli che c’erano prima” o più semplicemente alle altre istituzioni, solo per nascondere le proprie incapacità. Oggi però i numeri ci dicono un’altra cosa, che quella cantilena ripetuta allo sfinimento non fa più presa nemmeno fra i suoi seguaci”.
Progetto Futuro