Sono stati arrestati per omicidio colposo aggravato da violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, i due datori del ragazzo ventinovenne che, a giugno scorso, perse la vita schiacciato dal trattore con il quale stava lavorando. Entrambi sono ristretti agli arresti domiciliari su ordinanza del gip Francesco Rigato. Le indagini, coordinate dal procuratore capo Paolo Auriemma e dal sostituto procuratore Stefano D’Arma, della Procura della Repubblica presso il Tribunale, e condotte dai Carabinieri di Soriano nel Cimino unitamente al NIL di Viterbo con l’ausilio dell’ASL – Servizio SPRESAL di Civita Castellana, hanno permesso di accertare responsabilità a carico dei due datori di lavoro e amministratori di fatto di una società cooperativa agricola, impiegata nell’attività di disboscamento nella zona montana Piangoli-Acquaspasa del Comune di Soriano nel Cimino, per omicidio colposo aggravato con espressa violazione di norme dettate a tutela della sicurezza dei lavoratori.
L’infortunio, che è costato la vita al giovane operaio, è avvenuto il 19 giugno scorso: mentre era al lavoro nei boschi nella zona Montana Piangoli-Acquaspasa del comune di Soriano nel Cimino, il 29enne, risultato poi sprovvisto di qualsiasi patente di guida e abilitazione alla conduzione di mezzo d’opera, si sarebbe ribaltato con il trattore, perdendo la vita dopo un volo di oltre 60 metri. Quasi tutti i lavoratori dipendenti della ditta dei due datori oggi agli arresti domiciliari, venivano inoltre impiegati nelle mansioni di taglio, raccolta e carico della legna, senza adeguata formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, utilizzando le attrezzatura in assenza di preparazione per l’uso. Nel corso di complesse e articolate attività investigative, sviluppatesi attraverso sopralluoghi, acquisizione documentali, sviluppo e analisi di traffici di tabulati telefonici, esami testimoniali, sono stati ricostruiti altri due precedenti infortuni sul lavoro.
Il primo, non denunciato alle autorità, sarebbe avvenuto a Castel Giorgio nel 2018. Un cittadino rumeno di 31 anni si sarebbe ribaltato con una trattrice agricola riportando lesioni denunciate come caduta accidentale; il secondo, avvenuto nella primavera dell’anno 2019 a Piansano, in cui un rumeno di anni 37, si sarebbe procurato un taglio ad una gamba con una motosega, riportando gravi lesioni. Nell’operazione risultano indagati a piede libero per i medesimi reati il 31enne, quale legale rappresentante, e una 36enne italiana, proprietaria della trattrice agricola che stava conducendo la persona deceduta.