di Gisella Carullo @ognilibrounviaggio
Diabolik si presenta al lettore il 1° novembre del 1962 come Il re del terrore, dal titolo del primo numero. In poco tempo raggiunge alte tirature arrivando a diventare un fenomeno di costume studiato da sociologi ed esperti di comunicazione. E’ consderato il precursore del genere del fumetto nero italiano, generando numerosi epigoni a partire dal 1964, quando il fenomeno esplose. Venne pubblicato nel caratteristico formato libretto tascabile (11,5×16,9 cm) che la testata fece diventare famoso e imitato dopo aver esordito in edicola nel novembre 1962; viene da allora edito senza interruzioni e ha superato gli 800 numeri pubblicati; i primi numeri della serie hanno raggiunto elevate quotazioni nel mercato del collezionismo. Questo formato venne ideato per venire incontro alle esigenze dei pendolari che Angela Giussani osservava ogni mattina da casa sua nelle vicinanze della stazione e divenne lo standard anche per tutti gli epigoni.
Diabolik è senza ombra di dubbio uno dei mostri sacri del fumetto italiano, nato dal genio di due sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani. Due belle, colte, spiritose e inquiete signore della buona borghesia milanese che ebbero il coraggio di diventare imprenditrici di se stesse in anni in cui una simile operazione era a dir poco anomala, e che non esitarono ad affrontare accuse e critiche, processi e sequestri pur di perseverare nella loro “grande avventura”. Emerso agli inizi degli anni sessanta e tuttora pubblicato ed apprezzato, seppur con le dovute trasformazioni del tutto inevitabili data l’esperienza ormai quasi cinquantennale.
Il primo numero ha una copertina realizzata da Brenno Fiumali, mentre la storia venne disegnata da un autore indicato solo per cognome: Zarcone. La trama è congegnata in modo che il lettore non sa all’inizio chi sia veramente Diabolik, che diviene una figura inquietante e imprevedibile.
Da personaggio spietato ad un volto più umano
Il personaggio di Diabolik è inizialmente un ladro e spietato assassino che riesce quasi sempre a portare a compimento i suoi piani criminali. Fidanzato inizialmente con Elisabeth Gay, incontra poi la meravigliosa Eva Kant, che diverrà la sua compagna di vita oltre che sua complice derubando senza scrupoli ricche famiglie, banche ricchi o altri personaggi arricchitisi a loro volta spesso in maniera illecita; con i proventi delle rapine si garantiscono una vita agiata, oltre a finanziare nuovi e complessi piani criminosi. Col tempo il personaggio acquisirà una sua morale diventando più umano ma sempre rimanendo un criminale; anche la sua spalla, Eva Kant, evolve col tempo divenendo da amante sottomessa a complice indispensabile.
Il personaggio non usa armi da fuoco, se non molto raramente, e talvolta caricate con aghi narcotizzanti dimostrando comunque una mira infallibile. Usa in generale pugnali o altre armi bianche spesso dotati di accessori nell’impugnatura come una torcia elettrica o gas narcotizzanti o altri congegni lancia aghi avvelenati. Il personaggio è abile nel lancio dei pugnali divenendo tanto da diventare una sua peculiare caratteristica. Conosce inoltre molti tipi di veleni e droghe grazie a quanto appreso sull’isola di King. Le droghe provocano gli effetti più disparati, dalla confusione all’annullamento della volontà del soggetto pur mantenendone lo stato di coscienza, fino ad arrivare a tecniche di condizionamento per mezzo dell’ipnosi. I veleni vengono iniettati spesso con aghi con cui punge direttamente la sua vittima o che spara tramite un tubicino. Ha una automobile Jaguar E con dispositivi per seminare gli avversari. Inoltre la sua fama di spietato criminale è ormai tale che basta la sua sagoma nera nel buio della notte per incutere terrore nelle vittime e pochi osano sfidarlo. Le maschere con le quali il personaggio camuffa la propria identità sono un elemento essenziale delle trame. Sono composte da una sostanza artificiale che simula la pelle umana e grazie alla quale riesce a replicare le fattezze delle sue vittime grazie alla straordinaria abilità nel modellarla riuscendo a riprodurre perfettamente i lineamenti di un volto. Questa sostanza è una resina vegetale proveniente da una piccola isola immaginaria i cui abitanti sono legati a Diabolik da un sentimento di riconoscenza. Successivamente è riuscito a sintetizzarla in laboratorio.
Il fenomeno Diabolik, ed il suo enorme e costante successo nell’arco di mezzo secolo è anche attribuibile al suo adattarsi ai tempi ed ai mutamenti storici e sociali. Diabolik negli anni è diventato, ad esempio, meno vendicativo e crudele ma sempre più furbo dei suoi avversari. Il comportamento con la sua donna muta, in coincidenza con il femminismo, da autoritario e padrone ad accondiscendente e tollerante, con un Eva sempre più sicura di sé e capace di imporre le proprie idee e ritagliarsi i suoi spazi in un atteggiamento tipico della donna moderna. Questi ed altri piccoli ma fondamentali cambiamenti, calati su una intelaiatura solida data dall’approccio classico della lotta tra il bene e il male, ha portato Diabolik ad essere uno dei più letti e apprezzati fumetti della storia italiana di tutti i tempi.
@ognilibrounviaggio è una bookblogger attiva su Instagram. Collabora con autori e case editrici, ama leggere e recensire. La troveremo su LibroSì Lab ogni 15 giorni nella rubrica dedicata a fumetti, anime, manga.