ORVIETO – Ha preso il via nella mattinata di venerdì 15 novembre la dodicesima edizioni del Challenge Internazionale Euposia che si tiene a Orvieto fino a domenica 17 novembre. Il Challenge Euposia è l’unico concorso al mondo riservato agli Champagne e ai vini spumanti Metodo classico, ottenuti attraverso la rifermentazione in bottiglia. Un evento che per quattro giorni fa di Orvieto la capitale internazionale delle “bollicine”.
A contendersi lo “scettro” delle migliori bollicisi del mondo ben oltre 200 campioni fra Champagne e Metodo Classico provenienti, oltre che da Italia e Francia, da Spagna, Regno Unito, resto d’Europa, Americhe, Asia, Oceania e Sud Africa. A presiedere la giuria sarà, come in altre edizioni, il presidente degli enologi mondiali ed italiani, Riccardo Cotarella. Il pool di enologi e giornalisti provenienti da tutto il mondo degusterà alla cieca tutti i vini in concorso.
Di estremo rilievo il parterre di giurati che affiancherà il presidente Cotarella, a partire da Fabio Mecca, poi Severino Barzan a cui è stata assegnata la presidenza onoraria ci saranno: Roberto Cipresso, Mayumi Nagakawara, Chiao Li, Beppe Giuliano, Riccardo Lagorio, Stefano Curone, Mauro Bertolli, Alberto Tonello, Renato Rovetta, Bob Lindo, Goran Amnegard, Magda Beverari, Luciano Rappo, Alberto Ugolini, Cinzia Coderin, Pier Paolo Chiasso, Paolo Nardo, Nicolò Barberani, Massimiliano Pasquini, Raffaele Pistucchia e Carlo Rossi.
Il Challenge internazionale Euposia – avviato dalla rivista Euposia oggi “The Italian Wine Journal” – ha ottenuto in questi anni numerosi primati: è stato il primo a scoprire ed a proporre all’attenzione della critica internazionale i Metodo classico del Regno Unito (oggi uno dei capitoli vincenti dell’enologia mondiale grazie ad uno sviluppo inarrestabile ed allo sbarco delle grandi maison dello Champagne oltre Manica), quelli dell’Asia (India, Giappone e Cina) e delle Americhe: dall’Oregon sino alla Patagonia. Per l’Italia, il Challenge ha contribuito a lanciare produttori e denominazioni di alta qualità, ma di produzioni contenute, nonché ad affermare la validità delle più blasonate produzioni italiane (Trentodoc, Franciacorta, Alto Adige, Alta Langa ecc) nei confronti degli Champagne e delle maggiori, per volumi, produzioni internazionali.
Un Challenge che è diventato una vera e propria case-history dando vita ad un nuovo “filone” di concorsi ed eventi sugli spumanti. Il Challenge assegna il titolo di Campione del mondo per i vini Metodo classico bianchi e rosé, per quelli biologici e quelli realizzati con vitigni autoctoni, nelle versioni brut, extra-brut e pas dosé. L’Albo d’Oro del Challenge vede l’Italia con 16 titoli mondiali, seguita dalla Francia con 7, dal Regno Unito con 5, dall’Austria con 2. Chiudono la classifica Germania, Spagna e Sud Africa con un titolo mondiale ciascuna. Vengono assegnati anche Premi nazionali e Regionali.
Fuori challenge, in una masterclass riservata, il panel dei giurati degusterà anche l’Orvieto Spumante Metodo Martinotti, ottenuto attraverso la rifermentazione in autoclave. Verranno degustati gli Orvieto Classico 2018 dei soci del Consorzio che aderiranno all’iniziativa e i vini oggetto di sperimentazione del Consorzio derivati dalla vinificazione del Trebbiano T34 derivante da 4 territori del comprensorio orvietano diversi per composizione chimica-fisica dei suoli. A presiedere questa nuova degustazione del challenge sarà l’enologo Roberto Cipresso.
“Una manifestazione – spiega Riccardo Cotarella – che ha il pregio di essere aperta al mondo, un’esperienza italiana d’eccellenza, che si svolge in forma indipendente non poteva non incontrare l’interesse del nostro territorio, da sempre terra di relazione. L’opportunità di ospitare esponenti prestigiosi tra giornalisti e degustatori rappresenta per noi un volano importante nell’ambito della nuova strategia di comunicazione del Consorzio Vini Orvieto che ha nell’internazionalizzazione un elemento portante. Al contempo, questa collaborazione rappresenta anche uno sforzo congiunto di tutti gli operatori collegati che hanno come denominatore comune il rilancio di un territorio magico e bellissimo, da visitare. Il vino diventa così fulcro per il rilancio non solo della denominazione. Si tratta di una sinergia tra enti ed istituzioni pubbliche di alto spessore culturale. Il Consorzio, sempre di più, guarda al futuro del nostro vino come risorsa per l’intera economia di Orvieto”.