ORVIETO – Si terranno sabato 16 novembre alle 15 nella chiesa di Sant’Andrea i funerali della famiglia Carletti mentre la camera ardente sarà allestita a partire dalle ore 12. Le salme di Carlo, Rosalba e Cinzia sono state rilasciate nella serata di giovedì dopo che l’esame necroscopico effettuato sui corpi ha confermato la dinamica dei fatti descritta dagli inquirenti. Pare quindi confermata l’ipotesi dell’omicidio-suicidio.
Una tragedia che, in città, ha destato profondo sgomento e dolore soprattutto perché inaspettata. Carlo, 67 anni, impiegato civile alla Caserma Nino Bixio, è stato descritto come una persona pacata, irreprensibile e dedita alla famiglia. E mai, fino a mercoledì, aveva dato segni di particolare squilibrio. Con la moglie Rosalba di un anno più giovane, oltre che la vita, condividevano anche il posto di lavoro mentre la figlia Cinzia, 35 anni, era dipendente di una cooperativa dell’Orvietano impegnata nel sociale. A dare l’allarme ai carabinieri, intorno alla mezzanotte di mercoledì, è stato il fratello di Carlo, preoccupato perché, dal pomeriggio, nessun componente della famiglia rispondeva al telefono.
E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, poi, per entrare nell’appartamento al civico numero 8 di Vicolo Sant’Antonio. Una volta dentro i carabinieri hanno trovato i corpi delle vittime riverse al suolo in una pozza di sangue. Vicino i bossoli delle cartucce del fucile da caccia che Carletti aveva usato per commettere il triplice omicidio-suicidio. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’uomo ha imbracciato il fucile sorprendendo la moglie in bagno e sparandole all’altezza del petto, e poi alla figlia mentre si trovava in cucina. Carletti hai poi raggiunto il ripostiglio, ha puntato l’arma contro se stesso all’altezza del mento e ha premuto il grilletto. [suggeriti]
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