In vista delle votazioni (24 e 25 novembre) per le elezioni del consiglio d’Istituto, un gruppo di genitori ha inviato una nota il cui contenuto pubblichiamo in forma integrale:
Sono scaduti sabato 9 novembre alle dodici i termini per il deposito delle liste dei candidati per le elezioni del Consiglio Di Istituto. Per la componente genitori sono state depositate due liste. La prima venerdì comprendente 5 nominativi. La seconda, a un’ora precisa dalla chiusura dei termini, comprendente 15 nominativi.
Per la componente docenti le liste presentate sono state 2. La prima contenente 4 nominativi, la seconda 7. Pesentata come da normativa anche la lista ATA comprendente 2 nominativi. Si voterà il 24 e 25 novembre, sarà istituito un seggio unico per i docenti e personale ATA presso la sede scolastica di Orvieto Centro Storico. Mentre per la componente genitori saranno istituiti i seggi nelle varie realtà scolastiche dell’istituto comprensivo.
A prescindere dagli esiti per come sono state conformate le liste, le previsioni sono per un consiglio d’istituto assolutamente più rappresentativo delle varie anime che formano la comunità scolastica, sia a livello di genitori che di docenti. Non possiamo dimenticare l’acceso dibattito che nell’ultimo anno ha caratterizzato la nostra scuola.
L’anno scorso con l’arrivo della nuova Dirigente Scolastica i genitori finalmente hanno visto riconosciuto un loro sacrosanto diritto: avere la possibilita’ di poter optare al momento dell’iscrizione per una scuola articolata con la settimana corta. Il cosiddetto sabato libero.
Ovviamente i genitori sia di Sferracavallo che del Centro Storico hanno scelto a maggioranza per il sabato libero. E di conseguenza le classi prime attuali sono partite con orario distribuito su 5 giorni. Troviamo assolutamente corretto e rispettoso questo atteggiamento della scuola di proporre tale scelta. Poi i genitori, scientemente e democraticamente, con la loro scelta, decidono. Come del resto avviene in tutte le scuole italiane.
Sembrerebbe una decisione ovvia e scontata. Ma non lo è. Noi non dimentichiamo che fino a pochi anni fa parlare di settimana corta a scuola era un tabù’ ad Orvieto. Non possiamo dimenticare la leggenda metropolitana avallata da alcuni docenti “di spicco” della scuola secondo la quale con il sabato a casa gli alunni avrebbero dovuto rinunciare a ore di insegnamento di italiano e matematica o che con il sabato a casa sarebbero stati danneggiati gli alunni diversamente abili che fermentano la scuola…Non ci stancheremo mai di dare merito alla Dirigente scolastica Antonella Meatta di avere, con la sua competenza e correttezza istituzionale, chiarito questi aspetti.
A riguardo appare pretestuoso e “campato in aria” anche la motivazione secondo la quale con la settimana corta si creerebbero disagi per gli alunni autotrasportati. Motivazione questa accampata da chi non conosce la normativa scolastica, la quale permette alle scuole con questa tipologia di alunni, di poter effettuare delle ore in deroga da 50 minuti. Quindi con il sabato a casa il tempo scuola si allungherebbe di 20 minuti dal lunedì al venerdì. E non possono certo arrecare così tali disagi questi 20 minuti aggiuntivi. Insomma al di la’ delle visioni personali e soggettive, tutte legittime e da rispettare, il percorso sembra tracciato.
Già con la scelta esercitata dai genitori con le ultime iscrizioni le classi frequentanti il sabato corrispondono al 23% del totale degli alunni. Dando per scontato che con le prossime iscrizioni tale scelta sara’ riconfermata, le classi frequentanti il sabato dall’anno prossimo corrisponderanno al 11% del totale. E veramente non avrebbe senso mantenere aperta una simile struttura il sabato per il dieci per cento degli alunni. Anche perche’ la maggioranza di quel 10% è favorevole comunque a un orario scolastico articolato su 5 giorni. A prescindere da queste valutazioni facciamo i migliori auguri a tutti i candidati di tutte le liste e di tutte le componenti. Con l’auspicio che si possa lavorare tutti insieme, con serenità e in condivisione, per far si che la nostra scuola sia veramente una “scuola per gli alunni”.