di Damiano Bernardini (sindaco del Comune di Baschi)
Una storia banale di alcune settimane fa. Mercoledì mattina, giorno in cui si tiene il mercato nel mio paese. La capofamiglia rivendica l’utilizzo esclusivo dell’automobile per l’intera mattinata ed io mi incammino a piedi per raggiungere il Municipio. Il mercato si trova lungo la mia strada; lo attraverso tutto. Impiego una discreta quantità di tempo, ma ne esco realmente arricchito.
Gli ambulanti istintivamente iniziano ad esporre le loro problematiche generali, consapevoli che nulla di ciò rientra tra le mie dirette competenze, ma è comunque un buono sfogo. I cittadini, come sempre, spaziano tra battute, critiche, problemi e proposte.
L’inizio di giornata tra i più formativi che ricordi, al punto che ho deciso di ripetere la passeggiata nei mercoledì successivi. Anche questo mercoledì post elezioni, e non aggiungo altro. Posso dire di conoscere i miei concittadini che hanno scelto di votare Lega. Li incontro e ci parlo ogni giorno. Sono madri e padri che lavorano sodo, sono giovani che guardano al futuro con preoccupazione, sono lavoratori autonomi, commercianti, operai e persone in difficoltà. Non sono tutti fascisti. Non sono tutti rimbambiti dai social. Sono persone che cercano risposte da una politica che appare loro troppo distante.
Il campo progressista dovrebbe innanzitutto riprendere il contatto con la realtà, tornando finalmente ad ascoltare. Vivendo la politica come un modo per mettere le proprie energie al servizio della comunità, mai dell’interesse di pochi. Nel mio piccolo tento di farlo ogni giorno. E conosco tante persone animate dalla stessa passione e dal medesimo spirito. Ripartiamo da loro. Ripartiamo con loro.