ORVIRYO – Il 29 ottobre di cinquant’anni fa vennero collegati i primi due computer. Era il primo nodo di rete Internet e oggi, alla vigilia dell’Internet Day 2019, è stata presentata l’Operazione Rinascimento Digitale lanciata da TIM con l’obiettivo di supportare il processo di digitalizzazione del Paese e accelerare la diffusione delle competenze digitali nei cittadini italiani.
L’Operazione partirà l’11 novembre prossimo da Marsala, comune simbolo del Risorgimento d’Italia, ed entro la fine del 2020 toccherà 107 Comuni distribuiti in tutte le province italiane. In Umbria, l’iniziativa farà tappa a Foligno e ad Orvieto (la data sarà comunicata prossimamente).
Lunedì 28 ottobre, a Roma, all’evento di presentazione che ha visto la partecipazione dei Ministri Paola Pisano (Innovazione), Fabiana Dadone (Pubblica Amministrazione), Francesco Boccia (Affari regionali e Autonomie), Luca Attias, Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale e Luigi Gubitosi, Amministratore Delegato di TIM, ha partecipato una folta delegazione di Amministratori delle città che ospiteranno l’Operazione Rinascimento Digitale, fra questi l’Assessore Carlo Moscatelli rappresentante del Comune di Orvieto.
L’ampio programma di formazione di Operazione Rinascimento Digitale è guidato dalla TIM Academy che fa leva su oltre 400 formatori TIM che offriranno oltre 20mila ore di lezioni, coinvolgendo associazioni, centri di aggregazione ed incontro territoriali, polisportive e centri anziani, con l’obiettivo di diffondere le competenze digitali necessarie per accedere alle grandi opportunità offerte da Internet.
Il format prevede l’utilizzo di infrastrutture, know how e risorse orientate all’attivazione di cicli di informazione e formazione. Consiste in una sorta di scuola mobile itinerante, uno sportello di cultura digitale a disposizione nelle piazze per una settimana; in parallelo, saranno avviati corsi di formazione in aula per facilitare l’utilizzo dei servizi di cittadinanza digitale, con particolare attenzione alla fascia over 50 e ai dipendenti dei comuni.
Inoltre, i cittadini potranno contare su facilitatori locali, formati da TIM, per trasferire competenze alla comunità e assicurare la scalabilità del programma attraverso un effetto moltiplicatore.
Ai cittadini verrà insegnato ad essere sempre connessi: come fare una ricerca efficace in rete e come navigare un sito web, avere tutto a portata di click sfruttando le potenzialità della rete per risparmiare tempo e accedere a tutti quei servizi ormai fruibili anche da casa, stare in comunicazione dalla gestione della casella di posta alla scelta delle app per scrivere messaggi, telefonare ed effettuare videochiamate; partecipare ai social network informandosi e condividere articoli, discussioni e passioni su Facebook, Twitter, Instagram, ed i Media Smart, ovvero come usare al meglio gli strumenti di produzione di foto e video nella quotidianità e fruire di contenuti vide.
Il progetto si fonda sul fatto che l’Italia è follower rispetto all’adozione del digitale a livello europeo, posizionandosi 24^ su 28 in Europa, ma nonostante l’elevato livello di infrastrutture del nostro Paese e l’incremento continuo di linee broadband, continua a registrare un ritardo rispetto ai principali paesi del Continente in termini di adozione dei servizi digitali: quasi un italiano su cinque non ha mai utilizzato internet, circa 18 milioni, il 30% di quelli con più di 6 anni, non hanno usato Internet nell’ultimo anno. Una famiglia su quattro non possiede una connessione a Internet: di queste famiglie il 58% dichiara che non è connesso perché non lo sa usare, la gran parte degli esclusi dalla rete ha più di 50 anni e vive in città più piccole di 60 mila abitanti; il 21% non usa Internet perché non lo reputa uno strumento interessante, infine, meno di 4 italiani su 10 acquistano online (fonte Istat, Cittadini, imprese e ICT, 2019).
Di qui il ruolo di TIM, la cui rete costituisce la spina dorsale dell’Italia digitale con l’80% delle abitazioni del Paese, l’ultrabroadband fisso e oltre il 99% della popolazione con 4G. Ma se il 5G porterà ad una trasformazione fino ad oggi impensabile, tale processo di digitalizzazione va supportato accelerando il processo di alfabetizzazione digitale, ovvero agendo sulla crescita delle componenti digitali dei vari segmenti della popolazione. Il progetto Operazione Rinascimento Digitale, intende perciò accompagnare il processo di trasformazione e inclusione digitale del Paese ponendo l’obiettivo di far diventare “cittadini di Internet” un milione di persone in più.
L’iniziativa aderisce al Manifesto della Repubblica Digitale promosso dal Commissario Straordinario del Governo per l’attuazione dell’Agenda Digitale, gode del patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dell’ANCI ed è aperta al contributo di altre aziende, istituzioni e operatori pubblici e privati in ottica di ecosistema per fare rete e massimizzare le opportunità per i cittadini.
Saranno coinvolte soprattutto le persone rimaste fuori dall’economia digitale e con maggiore necessità di essere affiancate nel loro percorso di educazione digitale, per imparare a navigare in rete, comunicare e usufruire dei servizi di cittadinanza digitale, ad esempio: mandare una Pec, cambiare il medico di base con lo Spid e pagare un certificato con il sistema pagoPA. Particolare attenzione verrà rivolta anche alla formazione per le imprese, con un focus sulle PMI, attraverso sessioni dedicate ospitate all’interno delle sedi di TIM Academy.
“L’Operazione Risorgimento Digitale lanciata da Tim – afferma il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – oltre a essere un importante progetto di educazione digitale per il Paese rappresenta anche una grande opportunità per l’Amministrazione Comunale che, come molti altri enti pubblici, si trova a dover affrontare la rivoluzione digitale senza le necessarie ed adeguate competenze. Siamo dunque non solo onorati che Tim abbia scelto la nostra città ma convinti che questa iniziativa possa aiutarci a migliorare il rapporto con cittadini e imprese per affrontare le sfide del futuro che interessano anche la pubblica amministrazione”.
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