ORVIETO – Le immagini in movimento continuano a generare emozioni e riflessioni durante la seconda serata dell’Orvieto Cinema Fest 2019, una serata che ha visto la presenza di alcuni autori dei corti in gara. Dopo l’apertura tenutasi al Teatro Mancinelli, lo scorso giovedì 3 settembre, con la presentazione del promo del film “Da Sempre” di cui a partire da sabato 5 settembre, parte la campagna di crowfunding, nella serata di venerdì 4 settembre sono stati presentati gli altro 8 shorts movies in gara.
Orvieto Cinema Fest è un festival che appartiene a tutta la città, permettendo di votare i film in gara anche al pubblico al termine di ogni serata introducendo un fiche all’interno dell’urna che riguarda il cortometraggio preferito. Il primo ospite è stato Mauro Vecchi autore del corto “Bautismo”, che racconta l’iniziazione ritualistica di un giovane sudamericano, trasferitosi a Milano, all’interno di una gang conosciuta come l’Armada Latina. Vecchi proviene dall’animazione in
stop-motion e la sua opera in questione è stata presentata in anteprima mondiale al Roma Creative Contest, ha vinto il premio per la Miglior Colonna Sonora.
Cristina Picchi è stata la seconda ospite della serata, autrice dello short “Unfolded“, una storia sospesa tra nuove possibilità e il rimpianto di una vita passata, sottolineando l’intimità fra due persone e lo sfiorire di una relazione. Regista, scrittrice e artista, Cristina Picchi che vive tra Lucca e Londra e i suoi film sono stati presentati in festival e rassegne di tutto il mondo vincendo premi, tra gli altri, ai Festival di Locarno e Clermont-Ferrand.
E’ stato poi presentato un lavoro particolarmente toccante, “Supereroi senza Superpoteri” della giovane e promettente film-maker Beatrice Baldacci. Il corto lavora sulla memoria personale e sulla sfera intima dell’autrice, che attraverso immagini d’archivio in vhs, mescolando ricordi soggettivi(specialmente legati alla madre) a ricordi oggettivi(della TV anni 90) crea un’emozione collettiva. Fotografa e regista, Beatrice Baldacci ha presentato in anteprima il suo lavoro nella sezione Orizzonti della scorsa Mostra del Cinema di Venezia.
In chiusura è stato presentato il corto” L’anneé du robot” un lavoro fine, delicato e persino a tratti ironico sull’impiego della tecnica robotica in una casa di riposo per anziani malati di Alzheimer.
Autore dell’opera il fotografo francese “Yves Gellie“, autore di libri come HumanVersion e vincitore del premio World Press Photo Award per “La vita quotidiana”.
(Valentino Saccà)