“E’ successo che eravamo felici, sembravamo volare sopra le nostre vite, così meravigliosamente incoscienti. Poi, in un istante qualunque, siamo precipitati.”
di @paolacatalano (testo e credits fotografici)
Nessuno sa di noi, di Simona Sparaco (ed. Giunti) è un libro che non ha bisogno di presentazioni. Finalista al Premio Strega 2013 e successivamente vincitore del Premio Roma, è riuscito a raggiungere il cuore di migliaia di italiani e a conquistare il mio in modo particolare, per la sua profonda delicatezza nel narrare la storia di Luce, Pietro e del piccolo Lorenzo. Lorenzo… chiamato sin dall’inizio con il suo nome e per nome, per sottolineare quanto sia importante la sua vita, perché Lorenzo è vita.
La trama: Quando Luce e Pietro si recano in ambulatorio per fare una delle ultime ecografie prima del parto, sono al settimo cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello tutto sfilacciato a scacchi verde e blu delle grandi occasioni. Finalmente, dopo anni di inutili tentativi, di “sesso a comando” e di calcoli esasperanti con calendario alla mano, conosceranno il loro bambino. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il sorriso della ginecologa si spegne di colpo. Lorenzo è “troppo corto”. Ha qualcosa che non va. Comincia così il viaggio di una coppia nella nebbia di una realtà sconosciuta. Luce e Pietro sono chiamati a prendere una decisione irrevocabile, che cambierà per sempre la loro vita e quella di chi gli sta intorno. Qual è la cosa giusta quando tutte le strade li conducono a un vicolo cieco? E l’amore fino a che punto potrà salvarli? Nessuno sa di noi è la storia della nostra fragilità. Di un mondo che si lacera come carta velina e di un grande amore che tenta in ogni modo di ricomporlo. Un’esperienza di dolore e rinascita raccontata da una voce così potente e umana da rimanere impressa per molto tempo. Un romanzo che scuote l’anima.
L’autrice ci fa dono dei sentimenti più profondi di Luce, la protagonista, la mamma, che attraverso i suoi ricordi porterà il lettore in un mondo sempre più oscuro, dominato da sensazioni contrastanti, sensi di colpa, disperazione e dolore e attraverso le emozioni di Pietro, marito di Luce e padre di Lorenzo; figura importantissima perché avrà un ruolo fondamentale durante il corso della narrazione e saranno proprio i suoi sentimenti così delicati ed espressi attraverso piccoli gesti a tenere stretto un amore ormai sul ciglio di un precipizio. Luce, richiamerà alla memoria tutte le esperienze di vita, descrivendosi come una donna persa, che non riesce a laurearsi o a tenere un fidanzato, che non riesce a trovare un lavoro decente, a sposarsi o ad avere figli, fino a quando arriverà a descrivere gli anni migliori, in cui tutto cambia e i desideri più nascosti si accenderanno come focolari, tenendola al caldo come una promessa già scritta nel destino. Luce stringerà con mano la vera felicità, cullandosi in quello stato di tepore momentaneo in cui tutto è meraviglioso e la vita sembra una favola, ma qualcosa infrangerà i suoi sogni, catapultandola in uno stato catatonico in cui niente ha più senso se non il suo dolore per una terribile decisione da prendere, che cambierà per sempre non solo la sua vita, ma anche quella di suo figlio e di suo marito, lasciandole la consapevolezza che la vita non è sempre un dono, e non è neanche un dovere, che se siamo qui è perché in qualche modo ci è stata data la possibilità di scegliere, un altro tipo di dono, sì; per quanto assurdo possa sembrare.
Dove troverà la forza per una decisione così importante? Come, il lettore, potrà restare indifferente senza superare quel labile confine tra la morale e la natura delle azioni che si compiamo per istinto?
La risposta la si trova solo leggendo questo meraviglioso romanzo, cercando di entrare con discrezione nell’animo di Luce, ascoltando la sua storia, così struggente che lacera il cuore come una corda troppo stretta portandolo a sanguinare; senza porsi come giudice ma semplicemente come un umile spettatore di un dolore immenso che è disposto a poggiare una mano sulla spalla della protagonista per poterle gridare a gran voce che non si è soli in questo grande disegno chiamato vita; sfogliando queste pagine strazianti che volano leggere procurando al lettore un crescendo di emozioni sempre più confuse e disperate, fino a raggiungere il culmine di una consapevolezza inconscia: siamo tutti copie sbiadite di desideri irrealizzati.
È da apprezzare anche il modo con cui l’autrice affronta senza troppi giri di parole e tatto un tema abbastanza scomodo e al giorno d’oggi ancora tabù per moltissime persone: l’aborto terapeutico.
Consiglio la lettura di questo libro? Assolutamente si, se si è disposti a leggerlo con il cuore.
Paola Catalano: blogger di Le Pagine del cuore, si presenta così: “Mi chiamo Paola, sono una mamma, una moglie, una sognatrice e un’inguaribile romantica. Amo l’handmade, la musica, lo zucchero filato, i film sdolcinati ma sopratutto leggere, leggere tanto e scrivere… scrivere tanto. Ho pubblicato il mio primo romanzo “Allora mi ami” Seguila anche su Instagram @paolacatalano