TERNI – La Giornata Regionale della Sicurezza Stradale è stata istituita dalla Legge Regionale 17 aprile 2014 , n. 8 “Disposizioni per la sicurezza stradale”, art. 9, ed è il frutto del lavoro di vari Enti ed Istituzioni regionali che lavorano nel campo della raccolta dati e della prevenzione del fenomeno presenti nell’ambito della Consulta Regionale sulla Sicurezza Stradale istituita dall’art. 5 della legge regionale. Le USL dell’Umbria partecipano ai lavori della Consulta tramite loro rappresentanti. Il ruolo della sanità e delle USL nella prevenzione degli incidenti stradali e delle loro conseguenze sulla salute umana.
Gli incidenti stradali, fino agli inizi del 2000 erano considerati fattori “innovativi”, rispetto ai tradizionali fattori di rischio di cui si occupava la sanità pubblica (quali inquinamento atmosferico ed inquinamento acustico). Oggi, a seguito di un’importante opera di sensibilizzazione effettuata agli inizi degli anni 2000 dall’OMS, dalle Nazioni Unite e da parte dell’Unione Europea, che hanno avviato azioni programmate in tutti gli Stati membri per la riduzione delle morti per incidente stradale con due distinti programmi di azione 2001-2010 e 2011-2020, anche le strutture sanitarie hanno posto attenzione all’impatto diretto sulla salute umana che gli incidenti stradali esercitano in termini di mortalità, morbosità e lesività. Inoltre si è puntata l’attenzione anche sui costi sociali e sanitari che gli incidenti stradali determinano e sull’importanza di avviare azioni di prevenzione per ridurre il danno da incidente stradale e per ridurre conseguentemente anche la spesa sanitaria nel nostro Paese, ormai divenuta non più sostenibile.
Nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto la problematica degli incidenti stradali come problema prioritario di sanità pubblica, considerandolo come una vera e propria “epidemia”, ed ha iniziato ad attrarre sul problema l’attenzione delle strutture sanitarie preposte alla tutela della salute, nei paesi industrializzati ed in via di sviluppo, coniando nel 2004, in occasione della prima giornata mondiale della sicurezza stradale il motto “L’incidente non è fatalità”, cioè gli incidenti non avvengono per una fatalità, ma per ragioni che molte volte coincidono con la responsabilità del conducente del veicolo e col non rispetto delle regole della strada. L’OMS ha evidenziato la necessità ed urgenza di prevenire il fenomeno della mortalità e morbosità degli incidenti stradali, invitando le strutture sanitarie a collaborare in un approccio interistituzionale, con una azione rivolta su tre aree: ricerca epidemiologica, prevenzione e promozione della salute e sostegno e collaborazione a tutte le iniziative di altri soggetti istituzionali.
Le conseguenze dei traumi stradali sulla salute sono drammatiche non solo in termini di riduzione della durata della vita, ma anche perché rappresentano, nelle classi d’età più giovani, la più importante causa di disabilità grave e quindi di invalidità, con conseguente necessità di sostegno socio-sanitario.
I traumi da incidenti stradali rimangono ancora per l’Umbria un importante problema di sanità pubblica. Questo problema può essere affrontato attraverso il controllo e la modifica dei più importanti fattori di rischio quali: comportamenti scorretti dei conducenti ed in genere degli utenti della strada, non rispetto delle regole del codice della strada, condizioni psico-fisiche non idonee o alterate alla guida (sonnolenza, stress, uso di alcol e droghe), deficit vista, uso di farmaci con effetti sulla guida, non uso o scorretto uso dei dispositivi di sicurezza (casco e cinture).
Ridurre il fenomeno degli incidenti stradali e, quindi, le loro conseguenze sulla salute, potrà indurre sicuri benefici sociali ed economici oltre a comportare una riduzione diretta del consumo di risorse assistenziali (ad. es. disponibilità di sangue per trasfusioni, prescrizioni terapeutiche, accertamenti diagnostici, ecc.). tali benefici potranno determinare possibilità di riallocazione di risorse di pregio (ad es. maggiore disponibilità di posti letto, recupero di disponibilità di personale ed apparecchiature tecnico scientifiche specializzate) o potranno indirettamente potenziare settori speciali di cura (il 60-70% dei soggetti ricoverati in istituti di riabilitazione per grave trauma cranioencefalico o spinale è in terapia riabilitativa in seguito ad incidente stradale).
Per raggiungere tali obiettivi (inclusi gli obiettivi Europei per il 2020 nel campo della sicurezza stradale), è necessario un rinnovato impegno in azioni di prevenzione a cui si devono accompagnare misure puntuali di controllo e di applicazione delle violazioni riscontrate.
In ambito sanitario sono importanti diverse azioni, che la sanità Umbra, ed particolare la USL Umbria 2 sta sviluppando sin dalla sua istituzione:
-l’analisi dei dati epidemiologici delle conseguenze degli incidenti stradali sulla salute umana (andamenti dei dati di mortalità e di morbosità, analisi dei dati di sorveglianza di accesso al Pronto Soccorso per incidente stradale, analisi delle Schede di Dimissione Ospedaliera – SDO e della gravità degli esiti di incidente)
-la prevenzione di 1° livello (con azioni volte a far si che l’incidente non accada e tramite l’analisi di alcuni fattori di rischio/protezione connessi agli incidenti stradali) – in carico al Dipartimento di Prevenzione delle USL
-la prevenzione di 2° livello (sensibilizzare la popolazione sul corretto uso dei dispositivi di sicurezza, per consentire in caso di incidente la riduzione del danno alla salute) – in carico al Dipartimento di Prevenzione delle USL
-la prevenzione di 3° livello: in caso di incidente il soccorritore occasionale che per primo arriva sulla scena dell’incidente deve saper comunicare correttamente con la centrale di emergenza sanitaria del 118, per consentire un rapido arrivo dei soccorsi – in carico al Servizio 118 delle USL
-la prevenzione di 4°livello: procedure standardizzate di recupero del paziente già dalla degenza nel reparto di riabilitazione, per consentire un recupero il più completo possibile del ferito – in carico al Dipartimento di Riabilitazione neuro-motoria delle USL e delle Aziende Ospedaliere
Le cause degli incidenti stradali
Gli incidenti stradali sono un fenomeno molto complesso, in quanto i determinanti che intervengono nella loro genesi sono i più diversi; non a caso tra gli addetti ai lavori si parla di sistema “uomo-ambiente-veicolo”, per indicare sinteticamente le principali aree-problema interessate.
Numerosi studi della letteratura scientifica internazionale, dimostrano che il comportamento alla guida è la causa determinante (la più importante) nella genesi dell’evento “incidente stradale”, ferma restando la multifattorialità della genesi degli incidenti stradali. Anche i dati delle rilevazioni ISTAT conseguenti ad incidenti stradali confermano il ruolo fondamentale del comportamento del conducente nella responsabilità degli infortuni stradali per valori percentuali superiori al 90%.
I dati sanitari degli incidenti stradali
Studi condotti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) hanno stimato e calcolato, a livello nazionale, il rapporto tra mortalità, invalidi gravi, ricoveri ospedalieri ed accessi al pronto soccorso, non seguiti da ricovero, determinati dagli incidenti stradali, stimati pari a: 1 morto : 2,5 nuovi invalidi gravi : 20 ricoveri ospedalieri: più di 200 accessi al PS non seguiti da ricovero.
In Umbria, in base a questo rapporto, si può stimare per il 2017, partendo dal valore di 48 morti per incidente stradale, che il n. di persone attese con nuove invalidità gravi conseguenti a traumi stradali sia tra 120 unità circa.
Nuovi invalidi gravi: 120 nuovi invalidi circa nel 2017
Ricoveri in ospedale: circa 960 ricoveri/anno per periodi medi di ricovero di 7-8 giorni
Accessi al Pronto Soccorso: > 9.600 accessi al Pronto Soccorso non seguiti da ricovero
Questi dati sono certamente da considerare per alcuni aspetti come una sottostima della realtà. La situazione reale dell’Umbria potrà essere valutata solo tramite una corretta codifica di tutti i traumi nell’ambito delle SDO e degli accessi al Pronto Soccorso.
A livello nazionale, il rapporto tra morti e feriti gravi rimane di 1 : 5
I costi socio-sanitari degli incidenti stradali (in Italia)
I traumi hanno un peso rilevante sullo stato di salute della popolazione e sull’utilizzo dei servizi sanitari, il che determina un crescente interesse verso gli aspetti di qualità della vita ed i costi di cura relativi a questa patologia, ovvero verso il consumo di risorse e le perdite di produzione che ne derivano.
La stima dei costi sociali intende quantificare il danno economico subito dalla società, e conseguentemente dal cittadino, e derivante dall’ evento incidente stradale. Non si tratta quindi di una spesa, ma della quantificazione economica degli oneri principali che a diverso titolo gravano sulla società per un incidente avvenuto ad un singolo.
I costi considerati che direttamente o indirettamente derivano dall’incidente sono distinti in quattro categorie:
• perdita della capacità produttiva (presente e futura per deceduti e infortunati);
• costi umani (danno alla persona per deceduti e feriti)
• costi sanitari (spese ospedaliere, di pronto soccorso e autoambulanza)
• altre voci di costo (danni materiali, costi amministrativi e costi giudiziari)
La stima dei costi sociali nel 2017 degli incidenti stradali a livello nazionale ammonta a 19,3 miliardi di €, 1,1% del PIL nazionale, mentre i costi sanitari e assimilabili in genere rappresentano il 4% dei costi sociali.
Questi sono le profonde motivazioni che hanno spinto la USL Umbria 2 a partecipare attivamente ai lavori della Consulta Regionale della Sicurezza Stradale ed a collaborare attivamente con tutte le altre istituzioni ed enti alla realizzazione di questa 2° Giornata Regionale della Sicurezza Stradale.