legge e fotografa @ilariaticonsigliaunlibro
Evereth è un romanzo delicato nonostante tratti anche tematiche serie e tristi. La delicatezza traspare dalla penna della Sabella e dall’animo della sua protagonista. Evira, chiamata in famiglia Eviretta, è costretta a fuggire di casa aiutata dalla madre e dal fratello Ciro per evitare un matrimonio combinato che la farebbe solo soffrire. Evira fugge, prende il treno che non sa dove la porterà, fugge con la morte nel cuore per dover lasciare la propria casa, la propria terra e la sua famiglia. In viaggio incontra Berto, un uomo che la accoglie con sé e del quale però non sa se fidarsi, potrà mai raccontargli chi è e qual è la sua triste storia? Berto la conduce con sé a Bologna dove dirige un teatro, luogo dal quale Evira è sempre rimasta affascinata. Evira non è molto loquace, rivolge poche parole a Berto e alla compagnia teatrale fino a quando Berto decide che è arrivato il momento di farla entrate in scena. Evira che si farà conoscere al suo pubblico con il nome di Evereth conquista tutti, la critica, il pubblico, i giornalisti e il cuore di qualche uomo. Il suo successo e la sua bravura sono così grandi tanto da essere richiesta nella città di Berlino, al teatro Weston. Lì le luci della ribalta sono accecanti e si spegneranno solo con l’arrivo della seconda guerra mondiale che spazzerà via i sogni di tutti, le speranze, le gioie.
Quella di Evereth è una storia triste nonostante abbia conosciuto il successo ed anche l’amore. Leggendo la sua storia tramite le sue parole è come se vedessi nei suoi bellissimi occhi un perenne velo di malinconia. Ho percepito in lei anche nei momenti più felici sempre un velo di tristezza, forse la lontananza da casa, dai suoi affetti, non le ha mai permesso di vivere fino in fondo la felicità per il suo successo. D’altronde non è facile non poter condividere con le persone più amate i propri successi, il raggiungimento dei propri traguardi e la realizzazione dei propri sogni. Proprio per questo Evereth conserva per la madre tutti i ritagli di giornale che parlano di lei e del suo sogno divenuto realtà, con la speranza che un giorno possa farglieli leggere. Per fortuna nella vita di Evereth c’è stato anche l’amore, Evereth si innamora e lo fa in modo viscerale e donando tutta sé stessa.
“Respirai il suo profumo, chiudendo gli occhi, mentre una lacrima scivolava dalle mie ciglia e si perdeva in quel bacio che avevamo a lungo aspettato, desiderato. E che ci stava distruggendo dentro. Poterlo abbracciare, poterlo vivere. Come avevo potuto sprecare così tanto tempo di noi? Sembrava chiedersi la stessa cosa, mentre io mi distruggevo ancora e ancora, mentre dalle mie labbra passava a sfiorarmi il mento, il collo, l’orecchio, in un respiro che chiedeva di me, in un lamento che voleva essere un grido.”
Il personaggio di Evereth non si può non amare, non si può non tifare per lei, per quella ragazzina che pur diventando donna conserva in sé tutte le fragilità e le insicurezze di una bambina quando si trova a dover fare i conti con l’amore, con l’amicizia e con il proprio passato. Evereth però quando vede Berlino cadere in ginocchio a causa della guerra tira fuori tutta la tenacia, il coraggio e la forza che possiede. Prova a non soccombere alla guerra, alle barbarie che è costretta a vedere e subire. Evereth è sia una donna delicata ed introversa ma anche tenace e combattiva quando serve.
Come ho già detto la penna dell’autrice è delicata, la sua scrittura è fluida e priva di fronzoli e descrizioni inutili al fine della storia. Evereth è un libro che va assaporato come merita, proprio com un buon bicchiere di vino.
Non attribuisco al libro punteggio pieno solo perchè del libro, come la storia d’amore vissuta dalla protagonista alla quale, a mio parere, sono state dedicate poche pagine.
4 su 5💔
LA TRAMA. Evereth di Claudia Sabella (Elpìs Editrice): Fuggita. Se fosse rimasta, la sua età ancora innocente in una Palermo degli anni Venti sarebbe stata macchiata dalla violenza. Sola. Quando incontra un uomo dagli occhi sprofondati e color nocciola, non può evitare di seguirlo: lui conosce il Teatro, ciò a cui lei aspira segretamente. Eppure, nonostante la sua ammirazione, il palcoscenico non risponderà al suo richiamo. Non finché lei non sarà davvero pronta a fare sentire al mondo la sua voce, a fare risplendere la sua luce. Luce che giungerà fino a un punto in ombra, su nelle gallerie. Fino agli occhi attenti di colui che è lì per lei. Tra le tende color cremisi del sipario e l’oro del suo vestito, tra l’eterna nostalgia e gli orrori della guerra, dell’uomo. Tra occhi dal colore indistinguibile e giochi d’ombra: qui, è Evereth.
Claudia Sabella, editor della casa editrice Elpìs, ama la lettura da quando era bambina e si è appassionata, crescendo, anche alla scrittura, tanto da farne il proprio mestiere. Dopo diversi anni dal suo primo esordio con la scrittura di un romanzo, “Evereth” è la prima opera che pubblica con la sua casa editrice.
La blogger @ilariaticonsigliaunlibro, conosciamola meglio. Nel suo blog si presenta così: “Mi chiamo Ilaria e sono dottoressa in psicologia clinica in procinto di abilitarmi alla professione di psicologa. Per ora faccio la mamma ed è un lavoro a tempo pieno. Le mie passioni più grandi sono la lettura e la psicologia e quando le posso unire vado in estasi.” Seguila sui suoi canali social: Instagram Facebook, Pinterest, Goodreads e sul suo blog. L’appuntamento su LibroSì Lab con le sue recensioni e interviste che strizzano l’occhio alle novità e autori emergenti è ogni quindici giorni, di lunedì.