di Gianni Marchesini
È necessario fare una premessa e qualche esempio. Poi ci ricongiungiamo alla destinazione Tema. Il Comune di una città come Orvieto la cui struttura sociale non è economicamente in grado di sostenere un processo di rinnovamento epocale ormai non più rimandabile, deve fare impresa.
Deve, insomma, individuare un volano economico e condurlo in modo che gli utili di tale attività diretti e indiretti, ricadano in positivo su città e cittadini.
E deve individuare uno strumento, spigliato, libero che gli permetta di condurre al meglio tale progetto. Riepilogando dal mio MARKESING, ricordo che il volano economico auspicato è l’avvio di un’Industria del Turismo che converta nel medio/lungo periodo il turismo attuale in “Turismo Esperienziale”.
I prodotti esperienziali confezionati permetteranno il controllo e la modulazione del turismo attuale, l’avvio di piccole/medie attività, lo stabilizzarsi di un senso comune di obiettivo. Serve inoltre la formazione del Brand Città e di sottobrand di settore (del commercio, dei ceramisti, degli orafi, dei ristoratori ecc..) in un coordinamento virtuoso su tre riferimenti concettuali che sono “la qualità, la bellezza, la riconoscibilità”.
Serve un restyling totale della città attraverso una “distruzione creatrice” che la trasformi in “città evento”, unica e riconoscibile dove è bello venire perché è bello restare. Serve unire i Contenitori della città ( Pozzo, Palazzo dei Sette, Teatro, Palazzo del Gusto ecce..) e collegarli al processo generale come strumenti attivi, capaci di produrre utili.
Serve individuare un evento principe che contenga tutti gli eventi che avvengono in città. Gli eventi, se non seguono un filo ispiratore, uno stile impresso comune, non servono a nulla, servono soltanto a chi li organizza. Senza soffermarsi sulla conduzione e sui suoi contenuti, in via di principio, è imitabile il brand di Caffeina che accoglie e trascina con la sua protezione e visibilità mediatica gran parte degli eventi di Viterbo e non solo.
Lo strumento consigliato è una partecipata del Comune al 100%, una società di capitali con un amministratore unico che può fare tutte le operazioni con la stessa spigliatezza di un’azienda privata a patto che il Comune sia partecipe al 100%. Abbiamo un riferimento imitabile in Casa Civita, da un anno attivata a Bagnoregio.
Facciamo allora un esempio. E, per tenerci sull’attualità, prendiamo il Teatro Mancinelli. Cosa farebbe del Teatro Mancinelli un’azienda partecipata del Comune che produce prodotti turistici esperienziali e che si serve del collegamento dei contenitori?
Per prima cosa non si occuperebbe della stagione teatrale che il direttore del teatro potrebbe concordare e sviluppare benissimo con l’assessore alla cultura del Comune di Orvieto. Poi prenderebbe il capo del filo delle attività evidenziatesi nel Teatro via via negli anni. Ad esempio i matrimoni.
Fino ad oggi arrivano in Teatro degli sposi, fissano il Ridotto dove qualcuno con la fascia li unisce, fanno un piccolo rinfresco e se ne vanno. Altra cosa se questo timido servizio del Teatro lo fai diventare un’attività. Intanto ti inventi un paio di spettacolini in modo che gli sposi e gli invitati possano, ad esempio, recitare mentre si sposano, o sposarsi in mezzo a un piccolo concerto o a uno spettacolo sul palcoscenico con gli ospiti per spettatori o con i costumi affittati dal Corteo Storico.. Insomma, fabbrichi delle belle esperienze da ricordare felici e contenti.
Non è che ci vuole molto se un’azienda ci lavora a portare i matrimoni da sette/otto a trenta o più di trenta all’anno. Potresti mettere un bell’ufficio informazioni, comodo, attrezzato anche finanziato da privati nel foyer del Teatro con un servizio di drink di benvenuto per conoscere il vino d’Orvieto.
Ne risentirebbe positivamente anche la visita al teatro, altro servizio già attivo da sviluppare e ne risentirebbe positivamente il bar. Oh, se poi vogliamo eccedere, visto che ne abbiamo la possibilità, possiamo anche spedire, accompagnare gli sposini e invitati al seguito giù fino al Pozzo o nei sotterranei di Orvieto dove gli è stata allestita una bevuta augurale di muffa nobile che si sposa bene con la muffa del tufo.
Allora, per tornare al punto, dentro questa attività collegata, multiforme, espansiva, produttiva, può essere un problema inserire la Tema con le sue esperienze?
Faccia allora questa partecipata il Comune, la attivi, individui una via giuridica all’ inserimento della Tema che potrebbe prevedere una sua trasformazione in soggetto economico autonomo e.. che Dio ce la mandi buona.