ORVIETO – E’ passato un anno dalla prima edizione e a Orvieto c’è sempre più voglia di cinema, ecco che giovedì 3 ottobre si è alzato il sipario sulla 2A edizione dell’Orvieto Cinema Fest, festival internazionale dedicato al cortometraggio.
In apertura di serata le due fondatrici della manifestazione, Sara Carpinelli e Stefania Fausto, hanno sottolineato gli obbiettivi raggiunti dopo il primo anno con una crescita esponenziale dei corti presentati e il sostegno di un mediapartner come MyMovies, ringraziando inoltre l’associazione ApertaMenteOrvieto che dallo scorso anno continua ad appoggiare il festival e che dal 18 al 20 ottobre presenterà l’edizione 2019 del Festival del Dialogo.
Prima di entrare nel vivo della serata, con la proiezione dei primi 10 corti in concorso, Alessio Renzetti e Livia Bartolucci hanno presentato il promo ufficiale del film “Da Sempre”, opera di docufiction dedicata al Corteo Storico di Orvieto.
Presenti in sala il regista Giovanni Bufalini, la produttrice Liliana Grasso, l’attore Stefano Chiodaroli e l’autore della colonna sonora Stefano Profeta. Ora lo short promozionale è condivisibile sulla pagina facebook di “Da Sempre – il film” e il regista Bufalini ha annunciato che a breve si aprirà la campagna di Crowfunding per sostenere la realizzazione dell’opera.
Altro importante momento della serata la premiazione del contest di fotografia sul Corteo Storico che ha visto diversi vincitori in altrettante categorie.
-Categoria ragazzi: Matteo Piccini
-Menzione speciale: Maria Giulia La Rosa
-Categoria foto più cliccata: Loretta Vincenti
-Foto selezionata dalla giuria: Andrea Mazzi.
I 30 cortometraggi selezionati per il festival sono divisi in 4 diverse categorie, come hanno ricordato Livia Bartolucci e Alessio Renzetti, International, National, Animation e Ambiente che è il focus di questa edizione legato ovviamente al tema portante del Festival del Dialogo.
Tra i corti proiettati la prima sera spiccano “Skin” di Guy Nattiv, già vincitore del Premio Oscar 2019 come miglior cortometraggio, “Tigre” di Delphine Deloget, uno squarcio amaro e sarcastico sul mondo delle adolescenti e “Blue Boy” di Manuel Abramovich, indagine fredda sul mondo della prostituzione maschile in Germania. (Valentino Saccà)
FOTO di: Marco Mandini