di Valentino Saccà
ORVIETO – ClimaticAzione è il titolo del focus group realizzato nella seconda mattinata – sabato 19 ottobe – del Festival del Dialogo 2019. Si tratta di un esperimento di gruppo in cui ogni cittadino orvietano può esprimere il proprio pensiero riguardo il tema dei cambiamenti climatici per poi confrontarlo con i pensieri altrui, e l’obbiettivo finale di questo esperimento condotto da esperti del settore vuole essere un elaborato conclusivo che evidenzi il punto di vista collettivo sulla questione climatica. L’incontro è avvenuto sabato 19 ottobre presso il Palazzo dei Congressi.
L’apertura si è tenuta nella Sala Expo dove gli esperti hanno illustrato il tema e il lavoro da svolgere prima singolarmente e poi a gruppi. Marco Lauteri, primo ricercatore del CNR IRET di Porano, ha introdotto il focus della mattinata.
“Oggi spesso – ha esordito Lauteri – siamo portati a dire che il clima non è più quello di una volta, pur avendo in linea di massima una scarsa conoscenza del clima, come accennava il tenente colonnello Guido Guidi nella conferenza di ieri.
Oggi stiamo vivendo un momento di transizione del clima, in rapporto ad una crescita esponenziale della popolazione mondiale, crescita che indubbiamente ha una certa incidenza sulla biosfera. Parlando di mutazioni climatiche bisogna anche parlare di come cambia la vegetazione con conseguenze negative per la natura e per la sopravvivenza stessa dell’uomo”. “Lo stress idrico dell’aria – ha proseguito Lauteri – decreta un aumento della desertificazione e i paesi che soffrono di una maggior carenza di acqua sono anche quelli solitamente più soggetti a problemi di salute come la malnutrizione. Parlando sempre di problemi legati all’acqua cito il caso locale della piena del fiume Paglia avvenuta nel 2012, recente caso di danni atmosferici ai bacini fluviali”. “Per far fronte a tutte queste problematiche – ha concluso Lauteri – bisogna attendere percorsi di sviluppo sociale, economico e politico in grado di garantire una
certa adattabilità in rapporto ai cambiamenti atmosferici.
Come propone la filosofia del Festival del Dialogo, bisogna agire su scala locale utilizzando strategie efficaci e poi aprirsi su scala globale”. A seguire Giuseppe Russo(CNR-IBAF), ha illustrato ai presenti come si articola lo strumento di lavoro per il focus group.
“Fuzzy Logic Cognitive Mapping, ovvero mappa cognitiva – ha spiegato Russo – uno strumento che parte da un tema che viene sviluppato in primis da una percezione individuale dalle quali poi verranno a costituirsi delle relazioni. Ogni relazione esprime un proprio peso che può essere negativo o positivo e le diverse percezioni possono essere anche bi-direzionali e presentare delle variabili”.
Nella Sala dei 400 si è svolto il primo step di lavoro, in cui ogni singolo individuo ha elaborato la propria percezione, successivamente si sono formati dei gruppi tematici presso la Sala Etrusca per elaborare la seconda parte del lavoro per la realizzazione della mappa cognitiva. Il risultato finale si otterrà tra circa 1 mese e mezzo, dopo i tempi necessari richiesti dalle elaborazioni che verranno effettuate al CNR di Porano.