ORVIETO – Fervono i preparativi in vista dell’apertura della sesta edizione del Festival del Dialogo, promosso dall’Associazione ApertaMenteOrvieto e dedicato quest’anno a un tema quanto mai attuale : “Cambiamenti climatici: verso il punto di non ritorno. Sfide locali e sfide globali”. La manifestazione gode del patrocinio del Comune di Orvieto ed è realizzata in collaborazione con “OrvietoEventi”. Dopo l’anteprima con lo straordinario successo della tre giorni di “Orvieto Cinema Fest” di cui ApertaMenteOrvieto è stata partner e il coinvolgimento degli studenti con il progetto “Save the Earth”, ora il Festival entra ufficialmente nel vivo.
“Un tema impegnativo, importante, planetario – sottolinea il presidente Erasmo Bracaletti – dal quale nessuno è escluso. Vogliamo, infatti, non avere nostalgia di un passato che non c’è più, ma conoscere la storia per farne dell’altra, uscendo da quella metamorfosi del niente che ci ha inghiottito e ci sta rendendo inermi. Tutti abbiamo il dovere di misurarci con i cambiamenti climatici. Le sfide, allora, sono globali e locali dal momento che questo pianeta è di tutti e non è di nessuno e non lo venderemo a nessuno. Questo periodo storico richiede un passaggio culturale difficile della vita sul nostro pianeta. Dobbiamo e possiamo farlo senza cadere nella rassegnazione, ma ricercando una nuova felicità della nostra esistenza”.
Si inizia venerdì 18 ottobre alle 9 nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo, alla presenza di 376 bambini delle scuole primarie che presenteranno i loro lavori sul tema di questa edizione e la consegna degli attestati di partecipazione.
“Climate Change: un clima di non ritorno?” è, invece, il titolo dell’interessante incontro che alle 17.30 nell’Atrio del Palazzo dei Sette vedrà dialogare due volti Rai come Guido Guidi, tenente colonnello del Servizio Metereologico dell’Aeronautica Militare con il giornalista Guido Barlozzetti.
Ad aprire la seconda giornata, sabato 19 ottobre alle 10, al Palazzo del Capitano del Popolo è “ClimaticAzione”, focus group sul cambiamento climatico. Nel pomeriggio, invece, di nuovo nell’Atrio del Palazzo dei Sette, alle 17.30 è in programma “Svante, Greta e Francesco. Scienza, società e cambiamenti climatici”, una lectio magistralis a cura di Pietro Greco che precederà la presentazione dei lavori della simulazione di Parlamento Europeo che a maggio aveva visto protagonisti gli studenti delle scuole superiori di Orvieto, Terni e Acquapendente.
Il dialogo si fa anche in movimento, nella mattinata di domenica 20 ottobre. Alle 9.30, infatti, l’appuntamento è lungo il Parco Fluviale del Paglia con la passeggiata “Bici in città”. Alle 11.30, al Palazzo dei Congressi saranno consegnati gli attestati agli artisti e, contestualmente, sarà presentata la prima antologia “Orvieto Città del Dialogo”. Nella stessa sede, alle 15.30, performance di teatro integrato con “Amleto in Viaggio” che propone lo spettacolo “L’Orso in Viaggio” e il parecchio-cortometraggio. Prosa e poesia, un’ora dopo, per chiudere con le parole dei Lettori Portatili e le note del gruppo Orvieto Social Trio.
Per l’intera durata del festival, nella Sala Expo sarà possibile visitare la mostra collettiva d’arte a cura di Anna Appolloni che raccoglie i lavori di Ania Ania (pittrice), Rita Baldo (ceramista), Mario Bordo (artigiano del legno), Terenziani Cocozza (fotografo), Stefania Conticchio (pittrice), Antonio Genovese (pittore), Duilio Grassini (fotografo), Fiorella Fiore (fotografa), Fotoamaorvieto, Fausto D’Orazio (pittore), Fabrizio Dini (pittore), Fabiola Di Tella (pittrice), Lisa Davies (pittrice), Luigi Marazzi (pittore), Claudia Passaglia (pittrice), Luca Perrone (scultore), Sandra Perugini (pittrice), Francesco Scanu Lussu (scultore), Mariannita Zanzucchi (pittrice).
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L’Associazione ApertaMenteOrvieto nasce nel 2013 dalla volontà di incontrarsi e confrontarsi, al di fuori dei pregiudizi ideologici e dei recinti di partito, sui grandi temi di attualità che incidono sull’evoluzione della società e dell’individuo. È un laboratorio di idee, discussione e azione sul nostro futuro, per comprendere meglio i processi che stanno determinando il cambiamento della nostra vita, sia a livello globale che locale. Vuole contribuire a tenere vivo il tessuto connettivo tra le varie realtà, anche associative, del territorio, con la convinzione che partecipare alla vita sociale e democratica significa svolgere consapevolmente il ruolo di cittadini.
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