Aprofittare della elezione di Zingaretti è stato come il corvo, che avvantaggiato dal fatto di avere le ali, prende il bel pezzo di formaggio ..ma la volpe (la realta’) riporta alla luce e al momento di lucidità (riprendendosi il formaggio) l’azione (ovvero come operare in un partito). Insomma prima di fare operazioni unilaterali senza regole bisogna pensarci.
Comunque sia bisogna dare sempre spazio alla verità (paressia), parametro usato sin dalla antica Grecia, dinnanzi al potere ovvero alla gestione di un partito o di una amministrazione. Al contrario, la paressia no va utilizzata in senso negativo come loquacità gestionale in cui uno puo’ dire la verita’ e il contrario: NO
Ci sono regole da rispettare e ruoli e tutto viene a galla.
Come l’esistenza di un grosso gruppo nel partito politicamente ed elettoralmente riconosciuto, nonché l’esistenza di un Tesoriere eletto e a servizio di tutto il partito. La paressia (verità) puo’ essere fondamentale, se usata correttamente, altrimenti è manifestazione di inefficacia.
Infatti chi pratica il potere acquisito in maniera pragmatica e fuori regole, non ha la sicurezza di operare bene e mettersi in salvo in caso di contrasti. I fatti di questi giorni lo avvalorano.
Allora perché insistere sulla base del pensiero unico magari al servizio di alcuni potenti del momento che poi hanno i loro problemi a Corte.
Re Lear non avendo eredi maschi decide di dare alle tre figlie il potere, essendo stanco di affrontare le necessità del regno, le prime due si rendono disponibili e ricevono possedimenti e potere, la terza preferisce essere leale e si rifiuta di partecipare alla gara.
Rè Lear si adira, la caccia e disereda la figlia .
Ad Orvieto si è voluto pediquessamente seguire questi due aforismi proverbiali e storici.
Allora uomini e donne del PD utilizziamo il metodo Macchiavelli per redimere la contesa utizzando i consiglieri migliori e non adulatori di mestiere .
Gesu’ stesso nella composizione del suo staff seppe cogliere il senso e la predisposizione di ognuno degli apostoli per procedere alla evangelizzazione della società dell’ epoca senza creare cerchi magici o capi indiscussi. Gestire la pluralita’ evitando i conflitti e assopire il proprio ego.
Che cosa resta dei pieni poteri se non condivisi dalla pluralità degli attori in campo (vedi Salvini) e senza una anima partitica condivisa rischiando di contrapporre pieni poteri a un potere vuoto. Al fine ci sono pure percorsi che sembrano in contraddizione, con la linea di un partito o con i valori ad oggi definiti che nella realta’ ,premonitori di assestamento futuro, indicano passi politici differenti nell’azione ma coerenti nell’insieme valoriale di un popolo riformista.
Renato Piscini, Massimo Ciotti, Massimo Marinelli