MONTECCHIO – Una scritta fatta con vernice spray su un muro nell’immediata periferia del paese e un sindaco che denuncia su facebook l’indecente atto vandalico: le cronache urbane di città piccole e grandi sono costellate di notizie che riguardano l’inciviltà dei cittadini e la mancanza di cura della cosa pubblica, solo che se succede in un piccolo Comune, poco avvezzo a certe pratiche, entrato nel novero dei comuni più belli d’Italia, il danno è decisamente maggiore.
Il fatto è accaduto nei giorni scorsi a Montecchio, dove su un muro a ridosso della strada che conduce verso la frazione di Tenaglie, è apparsa una scritta molto grande che di certo non ha lasciato indifferenti i cittadini a cominciare dal primo, il sindaco, in questo caso Federico Gori.
Il post che ha scritto su facebook è abbastanza spiazzante, originale, con un intento quasi pedagogico nei confronti dell’ignoto autore del gesto: dopo aver denunciato il vandalismo, Gori ha letteralmente invitato il vandalo a presentarsi in Comune per chiedere scusa e mettersi d’accordo con l’ufficio preposto per la ripulitura del muro danneggiato. In cambio, il primo cittadino, promette all’autore di non denunciarlo.
“È veramente avvilente vedere che c’è ancora qualcuno che si permette di imbrattare un muro pubblico (con l’aggravante dello sfottò calcistico), su una delle strade principali del paese, che ovviamente ora dovrà essere ripulito con i soldi di tutti i cittadini!!”, esordisce Gori nel suo post.
Fin qui nulla di particolare, il seguito invece lascia spiazzati e fa riflettere: “Spero che questo qualcuno verrà intanto a scusarsi in Comune, onde evitare azioni che non vorremmo e secondo poi per trovare una soluzione insieme e riparare al danno fatto”.
Un atteggiamento originale di fronte alla noncuranza del bene pubblico, un invito a chiedere innanzitutto scusa per il danno arrecato e a porvi rimedio, perchè la semplice denuncia alle autorità competenti non avrebbe ottenuto granchè e certamente chi ha commesso il fatto, non imparerebbe nessuna lezione dal suo atto scriteriato. L’invito di Gori va oltre quello che le norme di legge prescrivono in questi casi, il suo intento lodevole è quello di rendere innanzitutto consapevole dell’errore colui che ha sbagliato, ponendovi rimedio nel modo più naturale possibile: chiedendo semplicemente scusa.
Perchè per Gori una denuncia in più o in meno ai carabinieri cambia poco, quel che deve cambiare è l’atteggiamento dei cittadini, tutti i cittadini, di fronte al bene pubblico, a ciò che è di tutti. C’è bisogno di una nuova consapevolezza, di una nuova educazione per salvaguardare l’Italia, il paese più bello del mondo ma anche il più bistrattato dalla mancanza di senso civico di molti suoi cittadini. Nei corridoi del ministero dell’Istruzione si discute ancora se, come e quando reinserire nei programmi scolastici l’educazione civica; nel frattempo in un borgo tra i più belli della penisola, un sindaco interviene in prima persona per stigmatizzare l’atto vandalico ma soprattutto per rendere cosciente l’autore del danno arrecato a tutta la comunità. In un mondo maleducato l’invito a chiedere scusa, senza passare per la caserma dei carabinieri, è un atto rivoluzionario. E chiude, Gori, ricordando il bene inestimabile del senso di comunità, molto radicato a Montecchio e nei piccoli paesi dell’Umbria: “I beni pubblici, in quanto tali, hanno un valore al di sopra di ogni bene personale e per questo meritano estremo rispetto!”.
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