ORVIETO – Come aveva dato conto Orvietosì nei giorni scorsi, Martina Mescolini è ufficialmente candidata alle prossime elezioni regionali. La direzione del PD, riunitasi sotto la presidenza del commissario Valter Verini, ha reso nota la lista dei candidati democratici che il prossimo 27 ottobre si presenteranno al complicato giudizio delle urne, dopo le note vicende giudiziarie che hanno decapitato il partito e la sua dirigenza regionale nella scorsa primavera e provocato le dimissioni della presidente Catiuscia Marini.
Martina Mescolini, attuale consigliera comunale di Orvieto, 37 anni, ricopre attualmente l’incarico di coordinatrice del PD orvietano sotto il controllo del commissario Verini, a seguito delle vicende che hanno portato il partito a spaccarsi sulla riproposizione della candidatura di Giuseppe Germani alle scorse elezioni amministrative. “E’ chiaro che questa candidatura mi renda orgogliosa ma avverto anche molta responsabilità”, dice la Mescolini, contattata dal nostro giornale pochi minuti dopo l’ufficializzazione della sua presenza in lista.
Da dove parte la sua campagna elettorale?
Le mie parole d’ordine saranno: impegno, umiltà e responsabilità. Io parto da qui perchè sento forte la responsabilità che questa candidatura rappresenta innanzitutto per l’Umbria – io sono umbra, sono orgogliosa di esserlo e voglio far crescere qui la mia famiglia – e poi per Orvieto e i suoi cittadini. C’è da contrastare una destra populista che non esita a sfruttare queste elezioni per cercare di trarre vantaggio a livello nazionale, fare pressione sul governo attuale: è un modo di far politica che occorre contrastare con tutte le forze, proponendo ai cittadini un’altra visione, che metta inanzitutto questa bellissima regione al centro, focalizzando l’attenzione sul lavoro che il PD ha fatto e potrà fare.
Il PD umbro è uscito con le ossa rotte da tutte le vicende che hanno portato, tra l’altro, allo svolgimento di queste elezioni a seguito delle note vicende che hanno coinvolto Gianpiero Bocci e portato alle dimissioni di Catiuscia Marini: non teme che l’elettore umbro possa voltarvi le spalle? La vostra è comunque una campagna elettorale difficile…
Non ci nascondiamo con la testa sotto terra, so benissimo che questa tornata elettorale non sarà semplice ma sono proprio queste sfide che mi appassionano. Il PD si sta rinnovando, a livello locale e nazionale, chi ha sbagliato ne sta rispondendo alla magistratura che decreterà dopo un eventuale processo il giudizio su quelle vicende: per me vale sempre il principio di innocenza fino a prova contraria ma il partito di oggi non è più quello. Mi dà fastidio, come persona che si è sempre impegnata in politica professando determinati valori, che per colpa di qualcuno che magari ha sbagliato, venga trascinata nel fango tutta la schiera di donne e uomini, simpatizzanti, elettori e attivisti che con coraggio e passione, disinteressatamente, svolgono attività politica in maniera onesta, limpida, coerente. Siamo noi i primi ad essere danneggiati da quel modo di intendere le cose, noi che ci crediamo e ci appassioniamo per cercare di mandare avanti le attività, i progetti, le idee che sono insite nel PD.
Lei attualmente, forse, è la figura di spicco del PD orvietano: grazie anche a questa candidatura, si sentirebbe pronta per prendere sulle sue spalle la responsabilità del partito a Orvieto, segnato da spaccature e polemiche durante l’ultima campagna elettorale?
Io ho preso già il partito sulle mie spalle da quando Verini, il commissario cittadino, mi ha nominata coordinatrice di un gruppo di 15 persone che gestiscono le attività: io però non sono l’unica che potrebbe prendersi responsabilità, insieme a me ci sono tante persone che per curriculum, passione, trasparenza, meriterebbero di poter guidare il PD in città. E’ una grossa responsabilità, tornare a parlare agli orvietani dopo la sconfitta alle ultime amministrative, presentarsi finalmente come un partito coeso, nel quale esiste il dibattito interno ma dove poi si deve pensare a tenere una linea comune. Come avete visto anche voi giornalisti, noi come coordinatori PD non abbiamo mai replicato ai comunicati di altri che pensavano di parlare a nome del PD: noi abbiamo semplicemente inviato comunicati per informare sulle attività del partito, come la festa dello scorso fine settimana, evitando qualsiasi polemica e diatriba inutile.
Quindi la decisione di Renzi e Calenda di uscire dal PD ha fatto chiarezza, secondo lei?
Certamente. Piuttosto che creare polemiche continue solo per ragioni di visibilità, è meglio che si sia fatta chiarezza definitivamente. Renzi si è comportato male, questo è chiaro, ha usato il PD e poi ne è uscito, dopo che grazie al PD è divenuto presidente del consiglio defenestrando Enrico Letta…Ora anche a livello nazionale ci sarà più chiarezza, il PD di Zingaretti mi sembra già diverso, ora ognuno dovrà finalmente assumersi tutte le responsabilità. Perchè l’avversario, come purtroppo non ha compreso Renzi, non sta a sinistra ma nella destra salviniana. Da questo punto di vista, anche l’accordo con i Cinque Stelle a livello nazionale e in Umbria, è molto importante, mi sembra che anche da quelle parti siano tornate di moda parole e progetti che l’accordo con Salvini aveva accantonato. I primi M5S avevano senz’altro più affinità a sinistra che a destra. (Gabriele Marcheggiani)