di @paolacatalano (testo e credits fotografici)
“In fondo sapevo che la sua maniacale attenzione per la mia salute era un atto d’amore.”
Ho sposato una vegana, il primo romanzo autobiografico di Fausto Brizzi, è un libro leggero e divertente, leggibile in pochissime ore, attraverso il quale si possono ripercorrere con la mente episodi di vita quotidiana, senza scavare troppo nel profondo. Attraverso uno stile ironico, spumeggiante e scorrevole, l’autore ci racconta la sua vita privata trasformandola con maestria in qualcosa di più collettivo, in cui ci si può specchiare e sorridere.
Ho iniziato questo nuovo viaggio spinta dalla convinzione di potermi trovare di fronte ad un altro romanzo capace di destabilizzare la mia anima spingendola ad alternare pianti incontenibili a risate incontrollabili, come era già successo per Se prima eravamo in tre, dello stesso autore, ma così non è stato.
I capitoli iniziali trascinano il lettore in un clima di esaltazione incontrollata dove le risate genuine fanno da protagoniste e i ricordi di Fausto si possono confondere facilmente con quelli di ogni lettore che abbia vissuto i famosi e altrettanto fantastici anni 80′-90′ tanto da riuscire a strappare una lacrima di nostalgia tra una risata e l’altra mentre, i capitoli che seguono e che costituiscono la parte essenziale dell’intero romanzo, diventano un susseguirsi di situazioni alquanto inverosimili al limite di ogni logica e sopportazione umana.
Tra le pagine lette però, troviamo Claudia, convinta vegan, che assume un comportamento estremo, altezzoso e a tratti anche provocatorio, sia nei confronti del marito che nei confronti di una società, che ha invece diritto di scegliere liberamente, di operare e giudicare; Fausto, da essere l’idolo di ogni donna, diventa un uomo facilmente manipolabile, che tra un ripensamento e l’altro, tra una bugia e l’altra, cerca di sopravvivere in un mondo troppo stretto per i suoi gusti. Per questo gli eventi descritti risultano ai miei occhi forzati e poco veritieri, tanto da trasformare una piacevole lettura ironica, in una propaganda tragicomica per fare chiarezza su un argomento probabilmente ancora poco conosciuto.
Nonostante ciò, ho apprezzato la tenacia con cui il protagonista cerca di assecondare le bizzarrie della donna amata, spinto da quella forza incontrollabile che fa battere il cuore e porta a compiere atti straordinari e la tecnica narrativa dello scrittore che come sempre non delude mai.
Ho sposato una vegana, di Fausto Brizzi (Einaudi): Le tragicomiche avventure di un onnivoro perdutamente innamorato di una donna con abitudini alimentari che lui pensava destinate solo ai ruminanti. Un libro divertente e affettuoso su una delle ossessioni della borghesia moderna: il cibo sano e morale. Sposare una vegana ha conseguenze imprevedibili. Puoi ritrovarti a brucare l’erba da un vaso sul terrazzo, e sentirti in colpa per tutte le telline mangiate nella tua “crudele” vita precedente. Seguire questa dieta, scopri inoltre, comporta un grande dispendio di energie e, chissà perché?, di denaro. Roba da diventare nervosi per davvero, ancor più quando, dopo mesi di torture, con sorpresa e quasi fastidio, sei costretto ad ammettere che i tuoi esami medici sono, per la prima volta, perfetti. A ogni modo, la storia di Fausto e Claudia ha un lieto fine, nel senso che Claudia vince (stravince, sarebbe piú corretto dire) e Fausto si arrende (senza nemmeno l’onore delle armi). Le cose vanno bene. Solo che, proprio sui titoli di coda, spunta una complicazione: l’imminente arrivo di una figlia. Avrà cuore, Fausto, di farne un’erbivora fin dalla nascita?
Paola Catalano: blogger di Le Pagine del cuore, si presenta così: “Mi chiamo Paola, sono una mamma, una moglie, una sognatrice e un’inguaribile romantica. Amo l’handmade, la musica, lo zucchero filato, i film sdolcinati ma sopratutto leggere, leggere tanto e scrivere… scrivere tanto. Ho pubblicato il mio primo romanzo “Allora mi ami” Seguila anche su Instagram @paolacatalano