ORVIETO – Nella seduta del consiglio comunale del 5 settembre, dopo ampio dibattito, il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la mozione inerente la tematica della Geotermia sul territorio dell’Alfina denominata “Geotermia: Non basta dire NO e protestare contro le imposizioni. Bisogna governare il territorio” presentata dal Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) con la quale si impegna l’Amministrazione nelle sue articolazioni istituzionali ad operare per:
– Chiedere al governo nazionale di sospendere la decisione già presa; analogamente chiedere alle regioni di sostenere tale richiesta.
– Proporre agli altri sindaci e consigli comunali che non ci si limiti a protestare formalmente ma, nel caso non si venga ascoltati, si organizzi insieme una clamorosa azione di protesta con una manifestazione a Roma davanti a Palazzo Chigi e al Ministero dello sviluppo economico e del lavoro.
– Proporre parimenti agli altri sindaci e i consigli comunali che si dia corpo a forme di coordinamento che finalmente affrontino il tema del tipo e delle modalità di sviluppo del nostro territorio.
– Poiché la vicenda dimostra che al documento di VIA non si dà il necessario credito in funzione delle garanzie per l’ambiente e la sicurezza, si proceda ad ulteriori approfondimenti per approdare infine a scelte istituzionali non ulteriormente aleatorie né di parte.
– In definitiva dunque, con appropriate iniziative e con motivato pronunciamento istituzionale, si arrivi a sapere quali si sono da definire incompatibili e quali al contrario compatibili con la conformazione geologica, storica ed estetica, di questa vasta area non solo umbra ma interregionale. D’altronde d’ora in avanti tutte le amministrazioni dovranno sforzarsi di uniformare le rispettive linee d’azione agli obiettivi fissati dall’Agenda 2030.
– Si chieda per tutte queste ragioni con estrema determinazione, al fine di un governo razionale delle cose, alla regione dell’Umbria (da subito, anche se si sa che si dovranno poi aspettare le elezioni) di varare un piano energetico regionale (oltre che un piano dei rifiuti, un piano sanitario, ecc. ecc.) che sia finalmente frutto di un rovesciamento della politica, da centralistica a policentrica territoriale.
Nel presentare il documento, il Cons. Barbabella ha spiegato che: “la mozione fa seguito al dibattito, duro, sviluppatosi dopo l’approvazione dell’impianto geotermico a Castelgiorgio da parte del Consiglio dei Ministeri, lo scorso 31 luglio. Penso che tutti gli interventi che suscitano preoccupazione nei cittadini meritano attenzione. Ho letto il documento del Comune di Castelgiorgio e penso che il tema non riguardi solo quel Comune, ma tutti noi e soprattutto la politica che intendiamo perseguire pe l’ambiente e in generale le prospettive di sviluppo del nostro territorio.
Dopo anni di studi e discussioni pure documentate e approfondite non si è approdati ad alcuna certezza risolutiva, né tecnico-scientifica né tanto meno politico-strategica. Ogni soggetto sembra voler andare per conto suo ignorando gli altri, anzi nei fatti prevalgono, soprattutto a livello politico-decisionale, ambiguità ed inganni. La Regione Umbria ne è il simbolo, sia nella componente di governo che in quella di opposizione.
I sindaci si allineano ai movimenti ecologisti ma non elaborano nessuna posizione che suoni come strategia di sviluppo alternativa sia allo sfruttamento inconsulto e speculativo che al non fare. 5. Alla fine il Governo decide a favore del progetto e di chi lo vuole realizzare ignorando proteste e pronunciamenti delle istituzioni locali e sposando di fatto l’interesse della sola azienda titolare del progetto. Seguono proteste e manifestazioni di alcune componenti sociali e istituzionali, ma è evidente che, se si restasse solo su questo piano, il risultato sarà, come altre volte, o la sconfitta o lo stallo. In ogni caso il territorio, stando alla situazione di oggi, ne esce con le ossa rotte: è evidente che non conta niente, che è trattato solo come serbatoio di voti, in sostanza come territorio da colonizzare. Il punto politico è se si vuole uscire e come da questa situazione”.
“Non va che per anni e anni non si sia nemmeno tentato un coordinamento istituzionale di territorio per assumere un ruolo significativo sia rispetto alle regioni sia rispetto allo stato – ha puntualizzato – non va che per anni e anni ci si sia accontentati di dire no a tutto ciò che è modificazione dell’esistente come se questo garantisse di per sé un futuro sano e felice, mentre tutto diceva che non fare vuol dire inevitabile declino.
Non va che non si sia nemmeno tentato di impostare una strategia di sviluppo alternativa ai diversi no, perché ci sarà pure un si da dire su qualcosa sulla base di uno studio e di un lavoro impostato bene e condotto sapientemente sotto controllo pubblico, insomma un progetto di sviluppo territoriale serio, credibile anche nel senso dell’ecocompatibilità.
Infine, non va che tra le forze politiche si giochi a chi è più furbo e si nasconde meglio rispetto alle proprie responsabilità; in particolare fa rumore il silenzio di lega e cinquestelle dell’Umbria rispetto ad una decisione del governo nazionale a trazione appunto pentaleghista, decisione contro la quale si schierano in particolare sindaci dello stesso orientamento. È lecito rilevare che questa situazione dimostra che non contano nulla le omogeneità politiche e che invece conta ciò che si pensa e si fa per gli interessi reali delle popolazioni?
Il messaggio che ne deve derivare è la fine contemporanea della politica rinunciataria da parte delle forze territoriali e della politica delle briciole e dello sfruttamento da parte dei poteri regionali e nazionali. Solo con strategie complessive di governo del territorio si eviteranno speculazioni, sfruttamento violento e imposizioni”.
“In sintesi – ha concluso – l’impressione è che la questione della geotermia sia stata sempre affrontata troppo di fretta per raggiungere un risultato, senza mai andare a fondo. D’altra parte penso che tutte le Istituzioni non abbiano fatto fino in fondo il loro ruolo. Quindi c’è una difficoltà nel capire se c’è un fondamento nell’analisi scientifica del problema. Occorre cioè affrontare il tema dal punto di vista della fattibilità chiedendo il parere di un’altra Commissione. Chiediamo che si fermi questo processo e si nomini un’altra Commissione”.
Dibattito:
Cons. Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini pe Orvieto”): “sono d’accordo con Barbabella tanto da sottolineare quanto le istituzioni che hanno competenza territoriale nel Lazio, in Umbria e in Toscana siano state lontane dalla vicenda. L’approvazione di quel progetto non è stata una decisione politica ma è stata il frutto di una lettura degli atti ufficiali prendendo atto delle carte amministrative. Rimane aperto il problema politico tanto che i rappresentanti di Lega e M5S hanno dato la loro disponibilità ai territori e ai Comuni nell’intraprendere ogni altra iniziativa per scongiurare tale operazione. Sono favorevole alla mozione che ha l’obiettivo fondamentale di cercare di qualificare il territorio dell’Umbria affinché i territori abbiano la loro tutela attraverso strumenti urbanistica più veloci e pregnanti. Orvieto non è estraneo a questo tipo di paventate speculazioni, lo dimostra il fatto che in pochi anni siamo passati dai tentativi di insediare l’eolico sul monte Peglia fino a puntare alla geotermia prospettando bassissimi capitali sociali a fronte di costi esorbitanti di tali operazioni. Ecco dunque che servono leggi regionali e nazionali per contrastare ogni atto speculativo. Il nostro Comune ha già annunciato il ricorso al TAR come il Comune di Castelgiorgio”.
Cons. Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”): “ribadiamo la nostra posizione già espressa nel 2016 quanto votammo una mozione in cui esprimemmo un forte NO a questo impianto geotermico. Un NO che non è aprioristico ma basato sulla valutazione dei costi/benefici del progetto stesso, laddove insistiamo sui rischi per la salute dei cittadini (sismicità indotta, trivellazioni che potrebbero andare ad interferire con le falde acquifere). Su questi aspetti c’è poco da rivedere, quindi pensiamo che si debba piuttosto dare prova di come tutti insieme possiamo andare al di là degli schieramenti politici. E’ ora che diciamo quale è il nostro sviluppo del territorio: turismo, agricoltura di qualità, parchi culturali anche nella zona dell’Alfina, facendo in modo che ci siano riconoscimenti e garanzie normative. Siamo favorevoli alla volontà del Sindaco di costituirsi in giudizio verso il TAR e ribadire che nella Regione che verrà ci sia un nuovo quadro normativo. Favorevoli alla mozione”.
Cons. Federico Fontanieri (“Lega – Salvini pe Orvieto”): “nell’annunciare il voto favorevole alla mozione metto a disposizione del Consiglio Comunale lo studio tecnico fatto dall’Arch. Maurizio Chiavari, archeologo, architetto, esperto in geologia e geofisica sismica in merito alla realizzazione di una centrale geotermica nel territorio dell’Alfina afferente i Comuni di Castelgiorgio, Castelviscardo, Allerona, Bolsena e le province di Rieti e Viterbo per il Lazio e Terni per l’Umbria, da cui si evince che la costruzione di un impianto pilota in questo territorio, comporterebbe dei serissimi rischi dal punto di vista sanitario, logistico sismico e idrogeologico”.
Cons. Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “sono favorevole alla mozione, la discussione di questo documento mozione è l’occasione per dimostrare una volta di più che tutta l’Amministrazione è concorde nel ribadisce un NO fermo e soprattutto a confermare che le Istituzioni non hanno finora messo in campo tutte le azioni necessarie. L’Amministrazione Germani come l’Amministrazione Tardani ritengo che hanno fatto il possibile per mettere in atto un confronto con le Istituzioni sovra ordinate a partire dalla Regione. Il segnale è che continuiamo a dire NO”.
Sindaco, Roberta Tardani: “questa mozione si aggiunge ad altri documenti di analogo tenore adottati tante volte nel corso degli anni. Noi non siamo quelli del NO a priori, ma sulla base di seri di studi scientifici e verifiche fatte fare dal Comune di Castelgiorgio abbiamo potuto esprimere questa posizione. Purtroppo queste nostre posizioni non sono state mai recepite né dal governo regionale, né dai governi amici e non amici! Condivido l’esigenza di creare autorevolezza e fare massa critica. Si stanno valutano le soluzioni più opportune (più che un ricorso al TAR si sta valutando l’opposizione alla Presidenza Consiglio dei Ministri). Sosterremo politicamente il Comune i Castelgiorgio e i Comuni limitrofi. E’ chiaro che c’è bisogno di programmare una politica energetica del territorio che sia in armonia con le sue caratteristiche geomorfologiche. C’è bisogno di un piano energetico territoriale che programmi il territorio anche dal punto di vista delle risorse rinnovabile, e trasformare i NO in SI ma sulla base di una nuova consapevolezza. Con il Comune di Castelgiorgio stiamo seguendo l’iter per formulare la migliora opposizione all’autorizzazione concessa dal Ministero”.
Replica Cons. Franco Raimondo Barbabella: “ringrazio tutti i Consiglieri e il Sindaco per l’adesione piena alla mozione. Ciò che mi interessa il quadro generale in cui ci muoviamo. Dobbiamo riconoscere che la vicenda mette in luce una debolezza del quadro istituzionale perché non abbiano un cartello compatto di Istituzioni rispetto al decalogo delle scelte fondamentali per un piano di sviluppo che dia un governo al territorio. Dobbiamo evitare di seguire solo una politica del NO. Ecco perché invoco un piano energetico regionale che sia anche piano energetico territoriale, il quale individui quali sono le progettualità possibili e compatibili a livello economico, ambientale e umano. La mozione è per arrivare a dire un SI motivato. Il fatto è che le Istituzioni non considerano questo territorio. Io lavoro in un gruppo regionale che mette al centro i territori: non un’Umbria per ascendere al potere, ma per rovesciare le politiche sinora portate avanti”.
Dichiarazioni di voto, Presidente Consiglio Comunale, Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”): “ho vissuto quotidianamente il tema dell’impianto geotermico e il lavoro dei Sindaci dell’area di Bolsena e quello dei Sindaci dell’Orvietano coordinato e portato avanti dall’ex Sindaco Germani. E’ vero le Istituzioni hanno abbandonato questo territorio. Non nascondo che all’inizio ho condiviso la mozione, ma poi mi sono sempre più convinto su tutti i contenuti del documento che approvo”.