legge e fotografa @ilariaticonsigliaunlibro
Come una randagia inizia con il terremoto di Amatrice avvenuto nel 2016, del quale tutti abbiamo ricordo. Sotto le macerie si trova anche Emma, architetto di Torino che si è recata dalla nonna per rigenerarsi e farsi coccolare. Purtroppo la forza della natura non guarda in faccia nessuno e si abbatte senza distinzione alcuna. Emma sotto le macerie perde la cognizione del tempo, non sa se la sua cara nonna è riuscita a salvarsi o è sotto le macerie come lei. Grida a squarciagola sperando in una risposta che però non arriva. Cosa si può fare bloccati sotto cumuli di macerie se non pensare? Così Emma si trova a ripensare alla propria vita, ad andare a ritroso nel tempo, soprattutto agli ultimi avvenimenti. L’incontro con una senzatetto sull’autobus 55 l’ha colpita non poco perché la donna le ha predetto incidenti e morte. Sotto le macerie della casa della nonna è difficile non crederle, Emma quindi si chiede se le ore passate sotto le macerie non siano le ultime della sua vita e l’ultimo atto delle sue disavventure degli ultimi tempi. Nell’ultimo periodo infatti, ha subito diversi incidenti, non vuole e non può credere alle previsioni di una clochard ma le prove sono tante, troppe. Per fortuna l’epilogo non è quello previsto dalla senzatetto ed Emma ha la possibilità di riprendere in mano la sua vita e chiarire i suoi dubbi su ciò che le è successo prima del sisma. Emma incontra Maddalena, la donna delle premonizioni e si rende conto che dietro quell’apparenza trasandata c’è una donna da scoprire e con un passato da conoscere.
La Serra ci spinge con il suo romanzo a non soffermarci alle apparenze, dietro ad ognuno di noi c’è una storia da raccontare e da scoprire. L’esperienza del terremoto per Emma fa da spartiacque nella sua vita, dopo essere stata sepolta per tre giorni sotto le macerie Emma si rende conto che la vita va vissuta fino in fondo e che tutti, come lei e Maddalena, meritano una seconda possibilità nella vita, per riscattarsi, per godere appieno di ciò che si ha e per apprezzarlo con più intensità.
Questo è un libro sulle donne, donne forti e tenaci come Emma, nonna Vittoria e Maddalena, ognuna in modo diverso ha lottato per la propria vita, contro la solitudine e gli avvenimenti nefasti.
La penna dell’autrice è emozionante, dolce e delicata. Mi complimento con l’autrice per il tema trattato e per la delicatezza utilizzata. Come la Serra scrive nei ringraziamenti: Una randagia è un libro scritto per non dimenticare chi ha perso la casa dopo il terremoto e chi non ce l’ha a causa della povertà.
Leggerò sicuramente altro di Anna Serra perché il suo stile mi ha conquistata. Approfitto per ringraziare tutti coloro che lavorano in zone terremotate perché fanno un lavoro pericoloso e prezioso, ovviamente un ringraziamento va anche a tutti i volontari.
5 su 5!
La trama: Amatrice. Agosto 2016. Dopo un viaggio più lungo del previsto a causa dell’esodo estivo, Emma si è finalmente lasciata alle spalle Torino e ha raggiunto nonna Vittoria per cercare conforto tra le sue braccia e sfuggire alla serie di eventi nefasti che si sono susseguiti, a breve distanza l’uno dall’altro, dopo l’incontro con una donna misteriosa sull’autobus numero 55. Ma per lei non è ancora giunto il momento di voltare pagina: mentre è alla disperata ricerca di risposte e di un po’ di serenità la terra trema, inghiottendola. Sommersa dalle macerie, lottando costantemente contro la morte, Emma trascorrerà tre lunghi giorni, ripercorrendo il proprio passato e in particolare gli incidenti dell’ultimo periodo, finché un “Angelo” la trarrà in salvo. Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa.
L’Autrice, Anna Serra. Nasce a Torino nel 1981, subito dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere conseguita a pieni voti, inizia a insegnare, seguendo così la sua grande vocazione. È professoressa di spagnolo in un liceo linguistico del torinese. Moglie, mamma, da sempre appassionata di scrittura, pubblica due romanzi che esplorano l’universo femminile: Sospetti sul lago (2015) e I colori di Viola (2016). Scrive recensioni di libri e racconti inclusi in diverse antologie; sulla sua pagina Facebook “Los libros de Anita” compone pensieri e poesie su temi di attualità e sulla maternità.
La blogger @ilariaticonsigliaunlibro, conosciamola meglio. Nel suo blog si presenta così: “Mi chiamo Ilaria e sono dottoressa in psicologia clinica in procinto di abilitarmi alla professione di psicologa. Per ora faccio la mamma ed è un lavoro a tempo pieno. Le mie passioni più grandi sono la lettura e la psicologia e quando le posso unire vado in estasi.” Seguila sui suoi canali social: Instagram Facebook, Pinterest, Goodreads e sul suo blog. L’appuntamento su LibroSì Lab con le sue recensioni e interviste che strizzano l’occhio alle novità e autori emergenti è ogni quindici giorni, di lunedì .