“I Pagliacci, quelli veri siamo noi. Non abbiamo mai fatto raccolta fondi porta a porta e invitiamo i cittadini a non cadere nell’equivoco”. Alessandro Rossi si trova ancora una volta a dover fare i conti con chi chiede fondi a nome de I Pagliacci utilizzando book fotografici per promuovere le attività del sorriso nel reparto di pediatria dell’ospedale di Terni.
Giovedì 8 agosto Rossi ha ricevuto le segnalazioni di diversi abitanti di Montefranco che volevano sincerarsi che quella raccolta di fondi per i bimbi malati fosse realmente legata alla sua associazione.
“Volevano capire se i beneficiari fossimo noi – dice – anche se tutti sanno che non raccogliamo fondi fuori dai negozi, non andiamo in giro a chiedere offerte e non facciamo il porta a porta. Per l’ennesima volta mi ritrovo a dover contrastare chi ha giocato sull’equivoco usando il nome della mia associazione per raccogliere soldi per i bambini malati”.
Sull’episodio, l’ennesimo di una lunga serie, sono in corso accertamenti dei carabinieri chiamati da chi si è insospettito per le modalità di una raccolta fondi che I Pagliacci non sono soliti utilizzare. “Invito i cittadini a fare attenzione a chi chiede soldi – dice Rossi. Se non conoscete direttamente le persone non date nulla.
Spesso chi avete davanti fa parte davvero di un’associazione poi però spetta sempre a voi se scegliere di fare una donazione all’associazione di volontariato i Pagliacci o a chi senza ritegno si spaccia da pagliaccio. Noi volontari del sorriso siamo a disposizione per qualsiasi chiarimento”.
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