Di seguito l’intervista integrale rilasciata da Luca Tomassini.
Un passato di manager di lungo corso e da alcuni anni imprenditore di successo, Luca Tomassini conserva ed alimenta la curiosità verso la grande trasformazione digitale. Presidente e Amministratore delegato del “Gruppo Vetrya”, ha dimostrato di rappresentare quel pezzo di Italia che ci piace, quell’Italia che crea valore, che lavora con soluzioni tecnologiche al più alto livello possibile, che riesce a creare business anche in casa dei marchi più potenti al mondo. Abbiamo incontrato Luca Tomassini ad Orvieto nel quartier generale del “Gruppo Vetrya”, ne è scaturita una intervista a tutto tondo, con al centro non solo le tecnologie, ma le percezioni del mondo, l’uomo e il suo futuro, il deficit di conoscenze di fronte agli obiettivi sfidanti che ci corrono incontro. Ecco di seguito ciò che ci siamo detti.
Key4biz. Il mondo corre e sembra non si abbia tempo per fermarsi a riflettere. Luca Tomassini il rapporto tra tecnologia e umanità sta cambiando il mondo, che succede?
Luca Tomassini. Ci troviamo in un momento storico in cui la tecnologia sta cambiando la coscienza globale rispetto alle nostre vite e al nostro spazio nel mondo. Siamo passati da una struttura in cui noi eravamo il centro dell’universo, poi abbiamo imparato che in realtà siamo parte di un grande sistema. E adesso sta cambiando anche il nostro concetto di individualità.
Key4biz. Oggi tra le nuove scommesse c’è il 5G, che non è telefonia, ma molto di più. Quanto contribuirà a cambiare realisticamente il mondo?
Luca Tomassini. Il 5G è uno straordinario abilitatore della società connessa. In questi anni tutto quello che abbiamo fatto nel campo delle telecomunicazioni riguardava la comunicazione tra persone. Il 5G amplia in modo importante questo scenario e abilita un mondo fatto di comunicazioni uomo-macchina e soprattutto macchina-macchina, configurandosi di fatto come la nuova grande rete che potrà essere la base dell’Intelligenza Artificiale.
Key4biz. Un salto di generazione, più che una evoluzione di sistema…
Luca Tomassini. Proprio così. A mio modo di vedere il 5G potrebbe avere un impatto dirompente simile a quello che ha avuto la nascita di Internet, con la differenza che il 5G non avrà bisogno degli anni che sono serviti ad internet per raggiungere diffusione e maturità.
Key4biz. Come possiamo definire il 5G?
Luca Tomassini. In un modo molto semplice. È una piattaforma mobile e fissa funzionale al nuovo ecosistema digitale, costituito da servizi altamente innovativi in numerosi settori verticali nella data economy, gran parte dei quali abilitati dall’internet delle cose: trasporti, manifattura e industria, media ed entertainment, energia, sanità e benessere, alimentari e agricoltura. La chiave di lettura migliore è: “nuovi servizi innovativi” che sfruttano a pieno le potenzialità della nuova rete e che consentono di pensare a ciò che fino ad oggi non si osava nemmeno immaginare.
Key4biz. E il suo gruppo vetrya cosa fa o potrà fare in ambito 5G?
Luca Tomassini. Ad esempio abbiamo sviluppato uno dei primi servizi su rete 5G per TIM e Qualcomm, presentato in occasione dell’ultimo Mobile World Congress di Barcellona.
Key4biz. Di che si tratta esattamente?
Luca Tomassini. Di un innovativo servizio di streaming live multi-view basato su connettività 5G e la relativa applicazione interattiva in un avanzato concetto di “second screen”, con cinque streaming contemporanei in multi-view. L’applicazione prevede servizi live streaming 4K, rental video on demand e personal video recorder. Attraverso la funzione di “camera selection” offre inoltre la possibilità di selezionare a piacimento il flusso video di una trasmissione (es: sportiva), realizzando di fatto una regia personale. La possibilità di vedere contemporaneamente i flussi video in un video mosaico rende il servizio unico nel suo genere e prima applicazione video al mondo sulla nuova tecnologia 5G. Il 5G per noi, come del resto per il mercato, è una grande opportunità di sviluppo. Abbiamo lanciato la piattaforma sbudy5 e stiamo sviluppando servizi innovativi che sfruttano a pieno le potenzialità offerte dalla nuova rete.
Key4biz. L’intelligenza artificiale (IA) è l’altro argomento del momento. Sul tema si dice il tutto e il contrario di tutto. Lei si considera un ottimista o un pessimista a riguardo?
Luca Tomassini. Cerco semplicemente di essere realistico. Anzi, mi ritengo un ottimista tecnologico ma sul tema dell’intelligenza artificiale molti, forse in troppi, parlano talvolta a sproposito della rivoluzione che l’IA apporterà sulla nostra società. A volte ci si imbatte in analisi dettagliate su impatti devastanti sul mondo del lavoro, si traccia uno scenario di presa di controllo delle nostre vite da parte di occulti poteri tecnologici. Se è questo che vi preoccupa, direi che potete dormire sonni tranquilli. Non succederà. Piuttosto quello che mi preoccupa è chi gestirà l’intelligenza artificiale. Larry Page, Mark Zuckerberg, Jeff Bezos sono sicuramente delle belle menti, ma chi ci sarà dopo di loro?
Key4biz. E il suo punto di vista qual è?
Luca Tomassini.Le macchine sono macchine. Lo sviluppo della ricerca di settore, l’evoluzione delle nanotecnologie, l’aumento della capacità elaborativa è hardware e software. Non è qualcosa di esoterico, immateriale. È la legge di Moore. Il computer che inizialmente stava in una stanza, oggi è sul nostro smartphone e domani te lo ritroverai addosso.
Dunque, bene l’intelligenza artificiale abilitata dalle nuove reti veloci e dal 5G, ma attenzione alla futura gestione. Perché il momento di imporre modelli di governo è adesso. Dopo sarà, per definizione, troppo tardi.
Key4biz. E allora perché essere ottimisti?
Luca Tomassini. Perché gli effetti di questo nostro tempo, guidato da analytics che analizzano il flusso dei dati e da algoritmi che facilitano ed orientano le scelte, possono e saranno disruptive, ma, ripeto, non sono preoccupato. Realisticamente oggi non possiamo nemmeno immaginare i lavori che l’intelligenza artificiale (IA) saprà generare, ma di sicuro possiamo dire che il processo è ampiamente in corso. I sistemi di intelligenza artificiale che conosciamo oggi, uniti alla capacità elaborativa che cresce ogni giorno, stanno aprendo nuove modalità di interazione tra macchine ed esseri umani, abbattendo le barriere di accesso alla tecnologia per i principianti. Dobbiamo convincerci invece del fatto che la tecnologia ha i suoi limiti strutturali e dire chiaramente che i sistemi di intelligenza artificiale (IA) non sono realmente intelligenti, almeno sulla base della concezione umana di intelligenza.
Key4biz. In che senso?
Luca Tomassini. Manca la creatività, l’innovazione, la consapevolezza. Se comprendiamo questo allora potremo altresì comprendere anche che questi algoritmi non si ribelleranno e non conquisteranno il mondo del lavoro. Nessuno sta costruendo, né riuscirebbe a farlo, macchine che pensano come gli esseri umani, per il semplice fatto che non è possibile farlo. Stiamo sviluppando dei software che ci aiutano a svolgere compiti specifici e ben definiti. Certo, si tratta di software sempre più complessi, che apprendono dagli umani, ma che aiuteranno gli umani a vivere meglio.
Key4biz. Il quadro che traccia è quello di un mondo a trazione tecnologica che ha però al centro sempre l’uomo, o sbaglio?
Luca Tomassini.È esattamente il mio convincimento. Oggi più che mai è necessario rimettere al centro di tutto l’innovazione e il capitale umano delle persone. Investire sulle persone, perché insieme possiamo costruirci un futuro. E possiamo ricostruircelo senza permesso. Senza aspettare niente e nessuno.”
Key4biz. Perché è importante vedere oltre e scrutare l’orizzonte della tecnologia?
Luca Tomassini. Io faccio sempre riferimento alle generazioni tecnologiche. Per molti anni siamo stati abituati a creare delle tecnologie che impiegavano prima secoli e poi decenni per diventare tecnologie pervasive. Si pensi alla stampa, ma anche all’automobile oppure all’aereo o più semplicemente all’ascensore. Hanno impiegato molti anni per diventare servizi e soluzioni consolidati ad uso comune. Innovazioni intergenerazionali insomma, il cui sviluppo è stato accompagnato da una o più generazioni umane. Oggi la velocità delle rivoluzioni tecnologiche è cambiata. L’innovazione si consuma in pochissimo tempo. Dobbiamo insomma abituarci a vedere il mondo con occhi diversi. E non possiamo continuare a guardare il mondo con le lenti del passato.
Key4biz. Eppure sorge più di qualche timore…
Luca Tomassini. Non dico di no e ne sono ben consapevole. È un momento particolare per il futuro digitale. È come se la gente ne avesse paura. E la cronaca dà ragione a questi timori: violazioni sistematiche della privacy, cyber-security, fake-news, comunicazione di rete che inevitabilmente impatta sulla politica con l’intento di alterare i processi di definizione delle convinzioni politiche e tanto altro. Ma il digitale, e più in generale la Rete, è futuro. È tutto ciò rappresenta il progresso della nostra era. E non lo possiamo fermare. Dobbiamo piuttosto prepararci per far sì che sia migliore. È questo che abbiamo il dovere di fare.
Key4biz. Recentemente è stato in visita in Apple a Cupertino. Anche lì ha avuto conferme sulla visione che sin qui ha descritto?
Luca Tomassini. Direi di si. Ho avuto il grande piacere di una visita in Apple, dove ho incontrato Luca Maestri, Vice presidente e CFO di Apple Inc., nello straordinario Apple Park. Della visita a Cupertino una delle cose che mi ha onorato di più è stato l’aver avuto di fronte un manager italiano di levatura internazionale che rappresenta la qualità e le competenze italiane nel mondo. Ma, per rispondere alla sua domanda, vorrei sottolineare che l’esperienza mi ha confermato la grandezza del modello di impresa digitale e che, grazie al confronto franco e sincero con Luca Maestri, ha rafforzato l’ottimismo con cui guardare al futuro.
Key4biz. Di cosa avete parlato?
Luca Tomassini. Abbiamo parlato di molti argomenti, ma la cosa che mi ha colpito di più è stata l’attenzione verso le risorse umane, una ricerca molto più complessa di quanto non si pensi. Servono nuove professionalità e noi italiani siamo ben quotati. Sembrerà strano, ma è cosi. Eppure la ricerca di talenti non è semplice.
Key4biz. Cosa si può fare?
Luca Tomassini. Me lo chiedo da tempo. Mi chiedo: perché non riusciamo a creare un ecosistema in grado di sviluppare le potenzialità importanti dei nostri giovani anche in Italia? Sembrerà un paradosso, ma la maggiore difficoltà che abbiamo come gruppo Vetrya in Italia è trovare le competenze per sviluppare tutto quello che facciamo ogni giorno. Il digitale farà l’uomo nuovo del nuovo millennio. Ma intanto ci occorrono le donne e gli uomini per sostenere la crescita del digitale e delle grandi trasformazioni che l’accompagnano.
Intervista di Raffaele Barberio tratta da www.key4biz.it