ORVIETO – Massimiliano, per sua stessa ammissione, aveva perso ogni speranza verso il genere umano, preso come tutti dalle mille storie quotidiane intrise di egoismo, arrivismo, cattiveria gratuita, prepotenza. Eppure, come in un film di quelli che si trasmettono durante le feste di Natale, quello che gli è capitato nei giorni scorsi l’ha fatto ricredere, tornando ad aver fiducia negli altri. Lui è orvietano e questa storia si è dipanata proprio ai piedi della rupe, in un ristorante di via Costanzi, una storia che lui stesso ha raccontato sul suo account facebook.
“L’altro giorno mi trovavo nel ristorante Nihori di Orvieto a prendere il pranzo da asporto”, inizia il ragazzo nel suo post, “quando, preso da mille cose e mille pensieri, dimentico il mio inseparabile portamonete rosso sulla poltroncina di fronte alla cassa”. Un gesto banale, una disattenzione di cui si renderà conto solo molto più tardi. “Erano le 12.30 circa ma lì per lì non mi sono accorto di nulla; passa tutto il giorno e non avendone necessità, non mi accorgo di non avere con me il portamonete”. Solo all’alba del giorno dopo, prima di uscire per andare a lavoro, Massimiliano si accorge che il portamonete non c’è, lo cerca ovunque ma non lo trova ed inizia a preoccuparsi o come dice lui stesso, a venir preso dal panico.
Torna indietro con la memoria, cercando di ricostruire i movimenti del giorno prima, provando a ricordare quale fosse l’ultimo pagamento effettuato e la mente gli torna lì, al ristorante cinese di via Costanzi: sì, l’ultima volta che l’ha utilizzato è stato proprio quando ha acquistato il pranzo da asporto. Si ricorda che un suo amico ha lavorato al ristorante e prova a contattarlo immediatamente: questi, tramite una chat interna si attiva immediatamente per aiutare il povero Massimiliano, fin quando dopo un po’, gli dà la notizia positiva e insperata. “Al ristorante avevano trovato il mio portamonete, potevo passare a ritirarlo”, prosegue il ragazzo nel racconto. “Sono tornato verso le 12 e parlo con la ragazza che lo aveva trovato, la ringrazio, la bacio e cerco di farle capire che aveva ritirato fuori la speranza verso il genere umano”. Massimilano però, forse preso dall’euforia o più semplicemente perché ha ritenuto il gesto un fatto positivo in sé, solo al termine del post spiega perché era così preoccupato: nel portamonete infatti c’era una cifra non proprio irrisoria, un assegno da 600 euro, che ovviamente era intatto al loro posto quando ne è tornato in possesso. A questo punto il ragazzo insiste con la ragazza affinché possa accettare un piccolo gesto di riconoscenza, 50 euro, che lui vuole lasciarle. E qui la seconda bella, inattesa sorpresa: la ragazza più volte declina l’offerta, non c’è bisogno che lui le lasci nessuna ricompensa ma tanta è l’insistenza di Massimiliano che alla fine cede e accetta: “Li mettiamo nel barattolo delle mance, però…”, gli dice, lasciandolo nuovamente sbigottito per un gesto non scontato. E niente, Massimiliano non ha potuto far altro che ricredersi sull’esistenza dell’onestà e dell’altruismo, oltre che tornare nuovamente a sperare positivamente sul futuro del genere umano.