Quando l’inchiostro di un grafico incontra quello della penna di una scrittrice, nasce una #BlogSquad davvero straordinaria! Lui è Fabrizio D’Ammassa in arte @zeta.bix e ha creato la copertina di Come il sole di mezzanotte (guardala). Lei è Liliana Onori, la scrittrice del romanzo. Ora i disegni di Fabrizio entrano a far parte del mondo di #LilliKnowsItBetter, la rubrica settimanale che ci fa scoprire storie intorno a libri, nuovi autori serie tv. Il disegno di oggi ci racconta la storia di…
‘Il posto di ognuno’ di Maurizio De Giovanni
parole di #LilliKnowsItBetter (alias Liliana Onori), disegno di @zeta.bix (alias Fabrizio D’Ammassa)
L’estate arriva e invade una Napoli già torrida e arroventata dal sole di giugno. È ancora il 1931 e anche i fantasmi che il Commissario Ricciardi è destinato a vedere quotidianamente a causa del suo potere sono ancora tutti lì. Loro non sentono la vampa che di giorno rende impossibile compiere qualsiasi azione né l’afa notturna che impedisce persino di dormire. Restano lungo le strade dove sono morti, accanto ai muri dove li hanno barbaramente uccisi, o sulle impalcature fatiscenti da cui sono precipitati. Restano lì, nonostante tutto. Restano come il caldo che non dà tregua e che fiacca tutti.
Tutti, tranne un assassino e la sua vittima, il cui spirito in cerca di giustizia continua a lamentare la dipartita prematura tramite un enigmatico messaggio che Ricciardi dovrà essere in grado di decifrare e interpretare anche stavolta. Una pallottola ha attraversato il cranio della duchessa Adriana Musso di Camparino, seconda giovane moglie di un duca ormai allettato dall’età avanzata e dalla malattia. Una donna di estrema bellezza, ma dalla vita notturna piuttosto chiacchierata a causa delle sue frequentazioni sconvenienti, come la relazione col giornalista Capece, marito e padre di famiglia, che per amor suo lascia tutta la sua vita, senza rimpianto. Un amore corrisposto fino ad un certo punto, il loro, minato da una serie di altri amanti con cui la duchessa non fa neanche segreto di accompagnarsi. Un amore che porterà disgrazia e dolore, oltre alla morte. Una morte che sembra potenzialmente essere stata commessa da chiunque gravitasse nella vita di Adriana: il marito, il figliastro disgustato dal loro matrimonio e rinnegato dal suo stesso padre per i suoi gusti sessuali proibiti dalla gerarchia fascista del tempo, la governante, la moglie di Capece e Capece stesso. O c’è qualcun altro che aveva un motivo del tutto diverso dalla vendetta per volerla morta? Ricciardi e Maione riescono a trovare la motivazione che, in questo terzo capitolo della saga, arma la mano dell’assassino, scoprendo che dietro ogni delitto ci sono sempre e ancora l’amore e la fame, di qualsiasi natura siano.
Ma soprattutto, le indagini porteranno Ricciardi ad interrogarsi su un quesito su cui ogni persona, almeno una volta nella propria vita, si è fermata a ragionare: ma qual è il posto di ognuno nel mondo?
E questa sua domanda, è diventata anche la mia domanda. Qual è il posto che ognuno di noi occupa nel mondo? Dove è giusto che stiamo una volta che siamo qui? E questo dove, poi, è un luogo fisico? Ma, comunque, dov’è che dobbiamo stare? E come lo capiamo di essere nel posto giusto, nel posto che è nostro, nostro e di nessun altro, che è stato creato solo per noi? Anzi, proprio per noi.
La moglie di Capece dice che il suo posto è accanto ai suoi figli, il portiere dello stabile dei Camparino dice che il suo posto è al cancello d’entrata, l’amante del figlio del duca dice che il suo posto è nell’ombra, nascosto agli occhi degli altri, Maione invece dice che il suo posto è accanto a Ricciardi, nonostante il caldo opprimente. La conclusione, quindi, è che ognuno un suo posto ce l’ha, deve solo trovarlo. E forse questo posto non è nemmeno un vero posto. A volte, è solo una sensazione. Altre volte, sono le persone i nostri posti giusti. Sono loro che ci fanno restare o andare, è per loro che rimaniamo ed è per loro che lasciamo tutto e partiamo. Emily Dickinson scrive che il cuore di ognuno è dove sta chi si ama e che quel posto, ovunque esso sia, qualunque posto esso sia, è casa e che quindi è lì che dobbiamo stare. E forse è così. E forse ha ragione anche Dorothy, la bambina della favola del Mago di Oz, a dire che non c’è nessun posto come la propria casa e che felici come lo siamo lì, non lo saremo mai da nessun’altra parte, neanche in un mondo magico con la strada lastricata d’oro.
O magari, siamo noi il nostro posto giusto. Quando capiamo chi siamo davvero, quando ci incamminiamo lungo la nostra strada accettando il nostro destino e iniziando a seguire i nostri sogni, sentendo finalmente di non dover più andare ma solo di restare, senza rimpianti, allora siamo nel posto dove dobbiamo stare. Solo allora siamo a casa. Quindi, il posto giusto è dentro di noi, probabilmente. Dobbiamo solo trovarlo. E se non lo troviamo, forse è solo perché non esiste lì dove lo stiamo cercando o dove vorremmo che fosse.
La canzone
La canzone che mi ha ispirato questo romanzo è Wicked Game di Chris Isaak (andate ad ascoltarla perchè m-e-r-i-t-a!) perché, durante le indagini, Ricciardi si interroga anche sull’amore e su quello che spinge a fare: ‘’Le fosse dei cimiteri erano piene d’amore, rifletteva. E allora meglio stare soli e guardarlo da lontano, l’amore.’’. Enrica è sempre nei suoi pensieri ma ora un nuovo pretendente rischia di distruggere quella relazione ancora mai vissuta ma profondamente sentita. Niente più sguardi dalla finestra ma solo imposte chiuse. E come Chris Isaak, anche Ricciardi capisce che il suo mondo sta andando in fiamme e che l’unica che può salvarlo forse è proprio Enrica, una persona che non avrebbe mai creduto di incontrare né tantomeno di perdere, anche se non avrebbe mai voluto innamorarsene. Ma di contro, parlando col suo saltuario confessore, prete Pierino, lui gli fa notare che non è sempre un bene scappare di fronte a quello che ci fa paura, anche se ce ne fa tanta: “Commissà, ricordate che non esiste solo il rimorso. Esiste il rimpianto, che è peggio ancora. Se è necessario prendere un’iniziativa, una volta nella vita, lo si faccia. Per non passare poi tutti gli anni che restano a chiedersi cosa sarebbe successo se si avesse avuto un poco di coraggio.’’…. se si avesse avuto il coraggio di occuparlo con tutti noi stessi quel nostro posto nel mondo.
La trama, Il posto di ognuno: Napoli 1931. Le stagioni si susseguono incuranti del sangue e della morte e la città si prepara ad affrontare il caldo torrido dell’estate. Luigi Alfredo Ricciardi, commissario in forza alla Regia Questura di Napoli, affronta un nuovo caso di omicidio insieme all’inseparabile brigadiere Maione. Ricciardi è un commissario fuori dal comune, un solitario, uno che non ama eseguire gli ordini che gli vengono impartiti e di solito fa di testa sua. Non è ben visto dalla gerarchia fascista che lo controlla a distanza ma lo lascia lavorare, perché stranamente i casi li risolve tutti. In molti cominciano a sospettare che Ricciardi abbia un segreto, si dice parli direttamente con il Diavolo. In realtà Ricciardi si limita ad ascoltare le ultime parole dei morti: più che un dono, una condanna. L’estate del commissario Ricciardi vedrà la morte della bellissima duchessa di Camparino, una donna misteriosa dalla chiacchierata vita notturna. Anche stavolta saranno le ultime parole pronunciate dalla vittima a far partire l’indagine che condurrà il commissario, e noi lettori insieme a lui, a scoprire una Napoli riarsa e poco conosciuta, abitata da personaggi inquietanti che tenteranno di ostacolare il suo lavoro.
#LillyKnowsItBetter è la rubrica ideata e curata da Liliana Onori, l’autrice di Come il sole di Mezzanotte, Ci pensa il cielo e Ritornare a casa (ed. LibroSì). In collaborazione con LibroSì Lab, Liliana racconta con il suo particolarissimo punto di vista di bibliotecaria e soprattutto di abile narratrice di storie, cosa ne pensa di libri, fiction, personaggi e molto altro. Seguila anche sul suo canale Instagram: @cipensailcielo
Fabrizio D’Amassa, studente di architettura, appassionato cinefilo e esperto di grafica, Fabrizio investe la maggior parte del suo tempo nella realizzazione di fantastiche illustrazioni digitali che stanno avendo successo sui social. Amico di Liliana, ha accettato di collaborare con la rubrica creando per ogni articolo una vignetta a tema. Seguilo su Instagram @zeta.bix