di Massimo Gnagnarini ex assessore al bilancio comune di Orvieto
A Orvieto tre mesi fa un nuovo e forte blocco sociale e politico ha vinto le elezioni.
Conseguenza certo delle divisioni della sinistra e dell’isolamento in cui era caduta la precedente Amministrazione, ma, di più, aveva pesato la perfetta coincidenza di quella consultazione elettorale con il massimo grado di espansione dell’onda nazional-sovranista all’epoca apparentemente inarrestabile.
Adesso il Governo a trazione leghista è caduto e pure il suo affine governo cittadino orvietano appare sostanzialmente immobile, restio alla comunicazione aperta, timoroso e indeciso nel e se mettere o meno in atto qualcuno dei provvedimenti annunciati ovvero i suoi cavalli da battaglia che avevano caratterizzato la campagna elettorale.
Si va dalla riconversione in parcheggio di Piazza del Popolo al riacquisto da parte del comune dell’ex S.M. della Stella, dallo stop alla discarica al no sulla geotermia, dalla lotta ai mendicanti a più stringenti controlli sui regolamenti per il decoro urbano fino all’abbattimento delle liste di attesa per i servizi sanitari e solo per citarne alcuni.Provvedimenti molti dei quali privi di impatto economico sui conti del Comune e quindi licenziabili immediatamente per mera volontà politica, altri da mettere in programmazione come la recente variazione del DUP triennale effettuata il mese scorso avrebbe consentito.
Naturalmente occorre un pò di tempo per adattarsi dal ruolo di opposizione a quello di governo, ma a cominciare dal Sindaco Tardani, l’attuale squadra non è poi così nuova o sprovveduta avendo già essa governato per cinque anni la città e quindi consapevole e informata dei fatti.
Sembra piuttosto che il suo immobilismo dipenda più dalla mancanza di una visione futura cosicché anche l’ ordinaria amministrazione , comprese le variazioni di bilancio effettuate , ovvero lo spostamento delle risorse da un capitolo all’altro per il 2019, ricalca perfettamente la Programmazione triennale licenziata a marzo 2019 dall’Amministrazione Germani.
Se nelle prossime settimane o mesi continua così sarà difficile distinguere gli argomenti dell’Amministrazione da quelli dell’opposizione che aveva governato negli ultimi cinque anni e tanto varrebbe collaborare apertamente perché rimanere fermi ognuno sulle proprie pregiudiziali indebolisce e isola ancor di più Orvieto orfana , adesso, di un quadro politico nazionale affine e marginale rispetto a qualsiasi padrinaggio che ci si possa aspettare da parte di Perugia qualunque siano gli esiti delle elezioni regionali del prossimo 27 ottobre.