ORVIETO – Un’occasione più unica che rara, quella di cui hanno approfittato ieri alcuni dipendenti del gruppo Vetrya: partecipare agli scavi archeologici di Campo della Fiera sotto la guida d’eccezione della prof.ssa Simonetta Stopponi, la studiosa che ha coronato un lavoro di ricerca ventennale con l’esposizione “Le Lieu Celeste. Le Sanctuaire Fédéral des Etrusques in Orvieto” tenutasi lo scorso anno in Lussemburgo che ha fatto innamorare di Orvieto tutta l’Europa.
L’iniziativa è da inquadrare nell’ambito del programma di volontariato aziendale che consente di dedicare alcune ore lavorative retribuite per attività di volontariato in ambito cultura, ambiente, istruzione, uguaglianza di genere, rifugiati e senzatetto.
In nome del forte legame che sin dalla sua fondazione unisce vetrya al territorio, il ciclo di attività si è aperto con un’esperienza mirata a riprendere contatto con le origini di Orvieto: culla della civiltà etrusca, luogo d’incontro tra vita politica e religiosa, sede del santuario federale degli Etruschi dove si riunivano i rappresentanti delle dodici maggiori città per prendere decisioni comuni, nonché luogo sacro al dio etrusco Veltune, unico tra i grandi santuari etruschi oggetto di un’intensa opera di ristrutturazione da parte dell’imperatore Augusto.
Una sorta di antenata dell’ONU e del Vaticano messi insieme, insomma, sulla quale i dipendenti di Vetrya hanno potuto gettare uno sguardo rivolto al passato per poter proiettarsi con audacia e fiducia verso il futuro.
Nei prossimi giorni il Fanum Voltumnae sarà aperto al pubblico in occasione della notte bianca.