NARNI – La grande manifestazione cinematografica di Narni “Le Vie del Cinema” giunge alla 25A edizione, in programma dal 22 al 27 luglio.
Si inizia questa sera, lunedì 22 luglio, con il film Polvere di stelle (1973) di Alberto Sordi che rievoca, con i toni della commedia e l’ambientazione del teatro di rivista, l’armistizio dell’8 settembre. A introdurre il film salirà sul palco de Le vie del cinema lo scrittore Paolo Di Paolo assieme a Claudio De Pasqualis, che nella popolare trasmissione radiofonica “Hollywood Party” di Radio3 Rai interpreta l’amatissimo personaggio di Efisio Mulas.
Domani, martedì 23, il regista Paolo Taviani insieme con lo scrittore Andrea Carraro presentano il film San Michele aveva un gallo, mentre per i più piccoli il classico Disney restaurato Bongo e i tre avventurieri.
SAN MICHELE AVEVA UN GALLO di Paolo e Vittorio Taviani
Italia, 1972, 90’
Ispirato alla novella di Lev Tolstoj Il divino e l’umano; sceneggiatura di Paolo e Vittorio Taviani; fotografia di Mario Masini; musiche di Benedetto Ghiglia; scenografia di Gianni Sbarra – Con Giulio Brogi, Daniele Dublino, Virginia Ciuffini, Renato Scarpa, Rino Cestie – Restauro digitale realizzato dalla Cineteca Nazionale
Introdurrà la proiezione il regista Paolo Taviani insieme con lo scrittore Andrea Carraro
SINOSSI: Nel 1870 un anarchico internazionalista comincia una lunga prigionia di segregazione. Dieci anni dopo, durante un trasferimento, incontra giovani rivoluzionari che lo irridono.
NOTE SUL RESTAURO: San Michele aveva un gallo è stato diretto da Paolo e Vittorio Taviani nel 1972. È liberamente tratto dal racconto “Il divino e l’umano” di Lev Tolstoj. È la storia di Giulio Manieri (splendida interpretazione di Giulio Brogi), un rivoluzionario del Risorgimento italiano che è costretto a confrontare il proprio idealismo utopico con la concretezza di giovani ribelli assai meno sognatori di lui. Si parla di Risorgimento, ma si parla anche delle riflessioni politiche e delle delusioni seguite alla stagione del ’68. Presentato a numerosi festival (Cannes, Forum di Berlino, Giornate di Venezia) tra il 1972 e il 1973, è uscito nelle sale italiane solo nel 1976.
Il restauro è stato realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale e dall’Istituto Luce-Cinecittà, ed eseguito presso i laboratori di Istituto Luce-Cinecittà a partire dal negativo originale 35mm e dal negativo sonoro ottico messi a disposizione da SEAC e da RaiCinema. Alcune sezioni troppo rovinate nel negativo sono state integrate con immagini tratte da interpositivo per complessivi 110 metri. Tutte le lavorazioni sono state approvate da Paolo Taviani. Il restauro è stato curato da Mario Masini, direttore della fotografia del film, per la parte visiva e da Federico Savina per la parte sonora.
BONGO E I TRE AVVENTURIERI di Jack Kinney, Bill Roberts, Hamilton Luske, William Morgan (1947)
SINOSSI: Questo film presenta due segmenti: “Bongo” e “Topolino e il fagiolo magico”. Il Grillo Parlante appare all’interno di un’enorme pianta in una grande casa, esplorandola e cantando “Non ci si deve mai crucciar” fino a quando gli capita di inciampare su una bambola, un orsacchiotto, un giradischi e alcuni dischi, e ne riproduce uno in cui si narra la storia di Bongo.
Bongo – Questo segmento è basato su una storia originale di Sinclair Lewis, e segue un orsacchiotto da circo che vuole vivere libero in natura. Bongo fugge e presto si rende conto attraverso la sua avventura che si deve mettere alla prova al fine di guadagnare la sua libertà.
Topolino e il fagiolo magico – Questo segmento è un adattamento di “Jack e la pianta di fagioli” con Topolino, Paperino e Pippo come contadini che scoprono il castello del lunatico gigante Willie nel cielo attraverso l’uso di alcuni fagioli magici.
Con questa venticinquesima edizione, collegata al progetto European History Moving, si prosegue il viaggio intrapreso due anni fa e teso ad analizzare la storia attraverso il cinema. Quest’anno, dall’Italia il viaggio si allarga all’Europa: alcuni dei film scelti raccontano momenti cruciali della storia del nostro continente, dal nazismo alla campagna di Russia durante la Seconda guerra mondiale. Confermando, tra l’altro, la vocazione internazionale di un cinema che per trent’anni, dalla fine della guerra agli anni ’70, è stato uno dei più vitali e importanti del mondo.