ACQUAPENDENTE – La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola), vedrà protagonista in questo mese di maggio il Gruppo Santo Sepolcro, il cui bozzetto è stato realizzato da Riccardo Cesaretti. I bianco bordeaux (anno di nascita 1972) in quarantacinque anni di vita hanno ottenuto quattro successi, merito soprattutto dell’artista locale Marcello Rossi. Il poker che inizia nel 1992, vede due tappe fondamentali nel 1993 e nel 1995 per terminare nel 2003 con “Che un fiore, non armi e guerre, porti la libertà e la pace nel mondo”. Tre i secondi posti datati 1975 (bozzetto Paolo Rossi) e 1983 (bozzetto Cesare Goretti) e lo scorso anno con bozzetto di Riccardo Cesaretti rappresentante “Sto prendendo consapevolezza di me, della mia persona, di quello che sono, delle mie capacità. Voglio scrollarmi di dosso tutte le negatività, facendole scivolare nel ricordo. Non abbasserò più la testa ma guarderò fiero e determinato il mio percorso.
So che la strada che stò intraprendendo mi poterà a raggiungere la libertà”.Cinque i terzi posti: 1984 (bozzetto Cesare Goretti), 1987 (bozzetto Maurizio Sugaroni), 1991 (bozzetto Marcello Rossi), 2005 (bozzetto Fabiola Rossi) con “Era il più potente sul suo destriero e non aveva certo paura di quegli straccioni…. Eppure loro, armati degli strumenti del lavoro e di speranza in un mondo migliore, lo cacciarono”e 2016 con bozzetto ci Riccardo Cesaretti che rappresenta “L’albero della storia affonda le sua radici nel passato e lo sgretola, lo distrugge, ma contemporaneamente ne trae vitalità ed energia. Con esso rinasce, fiorisce con ciò che di buono e di santo in esso ritrova. Lascia alle sue spalle i detriti dell’errore e del male, in una sorta di catarsi che scoppia nella luce e nel fiore e da là si irradia nel futuro che presto sarà passato, in un ciclo eterno dove sempre il bene soverchierà il male. E’ il Miracolo che cambia la storia” e lo scorso Due i quarti posti: 1979 (bozzettisti Piero Calamai e Giulio Gelsomini), 1996 (bozzettista Marcello Rossi).
Quattro i quinti posti: 1982 (bozzettista Giulio Mariani), 1988 (bozzettisti Fabio Pasquini e Terzilio Cruciani), 1999 (bozzettista Imola Bellavita) e 2008 (bozzettista Francesca Sacchini) con la citazione del Canto XXXIII, 1-27 del Paradiso della Divina Commedia di dante Alighieri “Vergine Madre, Figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’eterno consiglio…. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate. Or questi, che da l’infima lacuna de l’universo in fin qui ha vedute le vite spiritali ad una ad una, supplica a te, per grazia, di virtute tanto, che possa con gli occhi levarsi più alto verso l’ultima salute”. Tre i sesti posti. Si inizia nel 1989 (bozzetto Stefano Palla), si passa al 2012 con il bozzetto di Marco Pasquini che partendo dalla citazione di Quasimodo “Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole.
Ed è subito sera” sintetizza che “Troppe Nazioni, troppi Popoli in nome di una Ragione o Etica di Stato si autonominano Giudici in Terra del Bene e del Male. E quando ritengono che il Male, sia nascosto dentro un essere umano, questi Giudici sono pronti a spegnere per sempre quel raggio di sole che noi tutti abbiamo dentro da quando nasciamo. Per questi Giudici non esiste la possibilità di sbagliarsi: il Male è indissolubilmente legato alla persona giudicata e deve essere distrutto con essa. Ma per quanto tempo ancora dovremo aspettare che l’uomo rinunci ad emettere un verdetto spietato ed inappellabile su un suo simile ? Per quanto tempo ancora la Pena di Morte decreterà la sera di un essere umano?
Non lasciamo più che qualcuno si arroghi un diritto che nessuno gli ha dato, se non il diritto vigliacco del più forte, di spegnere una vita e quel raggio di sole che l’accompagna….” e si arriva nel 2015 con il bozzettista Riccardo Cesaretti che citando Pirandello”….una realtà non ci fu date e non c’è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile”, chiosa che “Ci sono sempre due verità, due modi diversi di interpretare la realtà, punti di osservazioni distinti e distanti. Ecco le due torri: l’una possente e maestosa che dall’alto guarda e domina, l’altra lineare, irreale e quasi irraggiungibile. Ma un raggio di luce le invade ed un turbinio di colori di fiori li unisce in un abbraccio che è la vera essenza della vita : la LIBERTA’ di PENSARE e di ESSERE”. In questi primi diciassette anni del nuovo secolo crescono all’interno del gruppo talenti cristallini come Francesca Rossi. Mentre spetta a capigruppo simpatici e motivati come Daniele Colonnelli, Fabrizio Merli, Nicolò Piazzai perfezionare la logistica e trasformare il gruppo in una “macchina di lavoro” capace di rombare e pieni giri.
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