Mettete che due amiche, appassionate di lettura, racconti e scrittura, si ritrovino sempre più spesso a parlare di un progetto in cui coltivare storie. Immaginate poi che da questo nasca un rigoglioso orto in le nostre amiche cominciano a seminare racconti. Dai tanti dialoghi, dall’amore per i libri e per la vita che ritorna alla “lentezza” e che si contrappone alla frenesia della quotidianità, sboccia così “Di Punto In Bianco”, “uno spazio nuovo – dicono – una mappa, un atlante in divenire delle storie che ci stanno intorno e un albero genealogico delle storie da cui veniamo”. Quelle che si raccontavano intorno a un focolare o per le vie del paese, che ci fanno riscoprire esistenze, sapori semplici e vita genuina. Le due amiche e narratrici sono Federica Martellini e Alessandra Ciarletti che oggi ci invitano ad entrare in questo mondo per scoprirlo, lasciando fuori l’apparire e ritornare all’essere.
Allora che aspettate? Seguitemi dentro Di Punto in Bianco. (credits fotografici: @Di Punto in Bianco)
Di Punto in Bianco è un blog particolare e molto poetico. Ce lo presentate? Come è nata l’idea?
FEDERICA: L’idea è quella di raccontare storie. Sono sempre più convinta che raccontare le storie che ci stanno a cuore sia l’unico modo per salvarsi dalla cronaca, spesso brutale e sciatta, che ci assedia ogni giorno, o quanto meno che sia una buona via per provarci. Accade così dalla notte dei tempi, in fin dei conti. Con Alessandra abbiamo curato altri progetti editoriali in passato, per tanti anni abbiamo lavorato insieme ad una rivista, confrontandoci proprio sul terreno delle storie e della narrazione, nelle sue tante forme. Di Punto in Bianco è uno spazio nuovo: io lo vedo un po’ come una mappa, un atlante in fieri delle storie che ci stanno intorno e un po’, anche, come un albero genealogico delle storie da cui veniamo, a partire dalle storie di famiglia che sin da piccole ci hanno raccontato in casa e che abbiamo iniziato a raccogliere in “Lessico famigliare”. Piccoli episodi nei più grandi eventi, spesso storie al femminile. Questa è un po’ la prospettiva, l’angolo visuale, per il momento.
ALESSANDRA: Mi fa piacere che i contenuti del blog siano percepiti come poetici: la poesia non è un intento dichiarato, ma a nostro avviso essa è presente nelle pieghe della vita, quella vita fatta di memorie minori che intendiamo celebrare attraverso il blog. Il progetto si è sedimentato dentro ciascuna di noi nel tempo, nasce da esperienze personali che hanno avuto la fortuna di incontrarsi in un dialogo a due molto proficuo. E poi, di punto in bianco, ha preso forma. Il nome scelto sottolinea proprio la rapidità che segue alla lentezza, qualità reciprocamente funzionali.
Ritratto a due! ci piacerebbe che Federica ci presentasse Alessandra e viceversa!
FEDERICA RACCONTA ALESSANDRA … Alessandra (foto) è un’amante dell’arte, della poesia e direi delle tante declinazioni in cui ci si presentano lungo i cammini della vita. A lungo una collega ma, dentro questo, molto di più: un’amica bella e saggia, una sorella d’anima e anche una maestra, con un pensiero profondo e una voce radicata. Le sue parole hanno qualità rare. Ci siamo raccontate molte storie. E così mi auguro sarà per il futuro. Lo dico sempre: il dono più bello della vita sono gli incontri.
…E ALESSANDRA RACCONTA FEDERICA: Conosco Federica (foto) da quindici anni, ci siamo conosciute in ambito lavorativo e per molti anni abbiamo realizzato insieme una rivista. Abbiamo da subito capito che c’era una sintonia di natura per così dire intellettuale sulla quale si è appoggiata un’amicizia autentica, di quelle che raramente prendono forma in età adulta. Come descrivere Federica? La sua apparenza inganna perché sotto quell’aria schiva e mite, che pure è autentica, vive una persona libera, della quale mi ha sempre affascinato il punto di vista laterale e arguto su molti argomenti di discussione e soprattutto in grado di sostenerli con coraggio e determinazione. La sua pacatezza è funzionale all’incisività e poi è una persona onesta e professionalmente parlando molto preparata. Mi fido di lei.
Nel blog si respira amore per la lettura e per la natura, per la riscoperta di una vita genuina, semplice e “slow”. Quanto è importante oggi riscoprirla e che messaggio volete dare a chi vi segue?
ALESSANDRA: Sono nata e cresciuta in un piccolo paese della provincia romana: la mia infanzia è intessuta dei racconti delle vecchie della via in cui ho vissuto per molti anni, il loro sguardo ha rafforzato il mio e poter ammirare ogni sera un tramonto diverso dallo stesso punto di vista è per me di grande insegnamento. Raccontando piccole storie cerco di mettere a fuoco i significati sottili dell’esistenza. L’amore per la lettura è nato durante l’infanzia: leggo costantemente e in modo onnivoro. I libri aprono dentro di noi esistenze nuove, inaspettate, illuminanti e talvolta anche distanti da noi stessi: sono l’unica realtà aumentata, di cui noi esseri umani abbiamo davvero bisogno. Libri e vita quotidiana, questo è il nutrimento.
FEDERICA: Direi che la lentezza è una qualità importante dell’ascolto. Ogni storia scritta, a pensarci bene, è stata ascoltata e rielaborata in tempi spesso lunghi, sognata o pensata, vissuta o detta da voci diverse, prima di fermarsi su una pagina. La natura in questo, come nella serie “Le Storie dell’orto”, è una grande maestra, come un libro pieno di eventi, significati, metafore… Ci insegna, innanzitutto, il mistero e la bellezza dei cicli e questo – io credo – risuona tanto più profondamente in noi donne. Il messaggio dunque più che un messaggio è una prospettiva, di ascolto paziente e, mi viene di dire, umile delle storie che ci si muovono dentro e intorno. La lettura in questo senso è come un prato: un racconto, un romanzo, una poesia ci restano dentro quando attivano un’eco e fanno risuonare una storia o un’emozione che in qualche modo ci appartengono.
“Di Punto in Bianco”: è un progetto editoriale e un piccolo grande mondo fatto di storie da scoprire. C’è poesia, amore per la terra, per i piccoli gesti quotidiani, per i racconti che entrano dentro in noi, arricchirci, nutrirci. Di Punto in Bianco parla di affetti, di libri, di creatività. Entrarci è un scoprire quel giardino segreto che abbiamo a lungo cercato.
Di Punto in Bianco, puoi seguirlo su:
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“…quali sono le storie di cui siamo fatti? Sono le storie che ci hanno raccontato da piccoli e quelle dei nostri antenati, che tentano di rivivere a volte nelle nostre parole o nel nostro modo di camminare, nelle nostre vite. Sono i desideri e gli affanni che si replicano. Sono le storie delle persone che amiamo, dei cammini che incrociamo e quelle in cui scopriamo chi siamo. Sono dialoghi rubati per strada e che dipingono quadri. Le storie sono pane e preghiera, rimedio, rifugio, sogno o ricordo, illuminazioni”. Di Punto In Bianco