La guest blogger di questa settimana per LibroSì Lab è @serenathelibrarian che legge Il labirinto rosso di Barbara Sarri, un romanzo giallo edito da HarperCollins Italia, sequel di Il ventaglio sulla pelle e ci racconta cosa ne pensa.
La trama: Dopo il caso del killer del flamenco, l’investigatrice Isabel Blanco si trova coinvolta in una nuova indagine: la protagonista è ancora una volta la violenza di genere, della quale lei si occupa insegnando il flamenco come volontaria al centro Una rosa non un pugno! Ma questa nuova inchiesta sembra caratterizzata dalla presenza di profumi e di donne, che avvicinano Isabel al mondo dell’occulto, e da un labirinto che sembra custodire un inquietante segreto…
La recensione di @serena_thelibrarian: Già dall’inizio del libro, vediamo come la società di oggi è cambiata in peggio. I social ormai fanno parte della nostra vita, chi adesso non è ossessionato dai like o dai followers? Quando, però, si cerca di ottenerli a discapito di altri è inaccettabile! I due ragazzi che vediamo nella scena iniziale, ridono, scattano foto e girano video inquadrando la vittima di un omicidio e ammetto cari lettori che mi sono vergognata per loro! Sembra che ormai non ci sia più rispetto per nessuno, neanche per i morti. La nostra protagonista, Isabel Blanco, dopo il caso del killer del flamenco si ritrova a dover indagare su un nuovo caso un po’ insolito forse, ma molto intrigante. In questo secondo romanzo veniamo coinvolti maggiormente nella sfera privata di Isabel, scoprendo sempre di più i sentimenti che lei ha verso il commissario Romeo. Chi non vorrebbe un uomo dolce, gentile e soprattutto rispettoso come lui?
In questo secondo volume, almeno a parer mio, capiamo molto di più il linguaggio del ventaglio e personalmente mi è piaciuto davvero molto la passione che mette l’autrice nel descrivere il flamenco e la magia che compie “cancellando una lacrima con un sorriso”. Si vede che questo ballo, uno dei temi più importanti che caratterizzano questo romanzo, non è alla fine solo un ballo. È un modo per esprimere quello che si ha dentro. Ballare non per dimenticare, ma ballare per sentirsi finalmente libere. Si vede che non è un dettaglio inserito tanto per, per poi essere abbandonato durante il racconto. Fa parte dell’essenza del romanzo. Ma non c’è solo il ballo per sfogarsi. Corinna, ad esempio, una ragazza del centro antiviolenza usa la scrittura. Come lei stessa dice “le lacrime si trasformano in parole”. Si possono trasformare in qualsiasi cosa: dei passi di danza, delle parole, tutto si basa su ciò che a ognuno di noi fa star bene, su ciò che scopriamo essere la nostra valvola di sfogo. Vorrei riportare la poesia stupenda che ha scritto Corinna:
Io… non mi nascondo / Me ne sono accorta adesso / che non mi nascondo./ non mi nascondo dal dolore, /non mi nascondo dalla pioggia, /anche un semplice piovigginare, a volte, / diventa un uragano. /Non mi nascondo dalle emozioni, / le colleziono, /le sfoglio e le risfoglio /come pagine di un libro. /Non mi nascondo /da Te
Ammetto che il secondo volume mi è piaciuto ancora di più del primo. Non è solo per l’aspetto poliziesco del romanzo, perchè in parallelo viaggiano anche sentimenti, flirt e anche un pizzico di gelosia che rende un po’ frizzante la storia. Insieme a tutto questo viaggia in parallelo anche la lotta contro la violenza, attraverso l’indagine e il centro Una rosa non un pugno. Di questi tre temi fondamentali non ce n’è uno che prevale sull’altro e mi congratulo con l’autrice per essere riuscita a farli coesistere insieme.
Lo stile dell’autrice è semplice e scorrevole, non si perde in inutili dettagli ma va dritta al punto. La trama è ben scritta e coinvolgente e devo dire che mi ha entusiasmata molto. Avevo paura che potesse essere come il solito sequel che, rispetto al primo, non è questo granchè, ma in realtà l’ho trovato ancora più interessante del primo forse perchè ormai ci siamo affezionate alla protagonista e piano piano durante questa lettura non si può far altro che affezionarsi ancora di più. Il titolo non è lasciato al caso e leggendo la storia capirete perchè. Sul finale ho qualche perplessità, spero ci sia un seguito, perchè l’autrice non può lasciarci così!
VOTO: 5/5 stelle
Per leggere la recensione completa sul blogà QUI (Credits foto di copertina: @serena_thelibrarian)
@serena_thelibrarian ha un blog “Libri non solo Libri” in cui condivide la sua grande passione per la lettura e la scrittura. Realizza recensioni non-convenzionali dimostrando grande originalità e emozionando i lettori. Dice di lei: “Mi chiamo Serena e sono una studentessa universitaria. Da come si può intuire dai miei articoli sono una lettrice compulsiva. Ho questa grande passione per i libri da qualche anno ormai e da quando ho iniziato mi si è aperto un mondo! Mi piace condividere il mio pensiero sui libri che ho letto e se avete delle letture da suggerire scriveteli nei commenti!!”. Cos’altro posso dire di me? Sono un po’ timida, una potterhead (Tassorosso per la precisione), adoro le serie tv. Altre mie passioni sono la fotografia, il disegno e la pittura”. Su Instagram la trovi a @serena_thelibrarian
Qualcosa di più sull’autrice Barbara Sarri: è la Presidente dell’ Associazione Bambino sarai tu! Nel 2006 vince per meriti culturali e sociali il Premio Lydia Tesio, nel 2007 il Premio Donna dell’Anno (Roma) il Premio Donna nel 2010 ( Cascina Terme ). l’Oscar Livornese nel 2016. È l’autrice di Una rosa non un pugno, cortometraggio contro la violenza sulle donne promosso da Amnesty International Sezione Italiana. Oltre alla scrittura, le sue passioni sono il mondo dei cavalli e il flamenco. Collabora con diverse testate giornalistiche.