ORVIETO – Come è stato chiaro fin dal principio dello scrutinio, gli orvietani saranno chiamati ad esprimersi di nuovo il prossimo 9 giugno per scegliere il proprio sindaco. Roberta Tardani, candidata del centrodestra, ha veleggiato costantemente in testa per tutto il pomeriggio e la sera del 27 maggio, navigando quasi di conserva tra il 43 e il 45%.
Dietro di lei, staccato di dodici punti percentuali, Giuseppe Germani che, a sua volta, non ha mai corso il rischio di non partecipare al ballottaggio, poichè Franco Raimondo Barbabella è rimasto costantemente a distanza di quasi quindici punti dal sindaco uscente. A caldo, è evidente che il professore, forte dei suoi 2007 voti, giocherà un ruolo decisivo il 9 giugno, soprattutto per Giuseppe Germani che deve recuperare 1400 voti da Roberta Tardani.
La candidata del centrodestra, dal canto suo, parte da un’innegabile posizione di vantaggio che la vede favorita a divenire la prima sindaca della città della Rupe.
Non è un mistero che i rapporti tra Germani e Barbabella siano molto tesi e lo siano stati per tutta la campagna elettorale, con scambi ripetuti di comunicati al vetriolo tra lo staff del sindaco e il professore, cosa che senz’altro ha lasciato il segno. Inoltre con Barbabella si sono candidati molti esponenti usciti dal PD (vedi Pettinacci e Belcapo) in forte contrasto con Germani, persone che, sicuramente, non lo voterebbero neanche sotto tortura.
Degli attriti tra Germani e Barbabella dunque, potrebbe avvantaggiarsi Roberta Tardani la quale, va detto, non ha un’urgente necessità di chiedere l’apparentamento al professore, forte del suo buon 43,97%.
Alla candidata di “Progetto Orvieto” basterebbe che questa pessima primavera uggiosa terminasse proprio in concomitanza del ballottaggio e che gli elettori che hanno votato Barbabella al primo turno andassero al mare coi primi caldi di giugno.
Dunque, seppur la politica, soprattutto a Orvieto, ci ha abituati un poco a vederne di cotte e di crude, difficilmente stavolta i pronostici potranno essere ribaltati: la corsa di Germani, l’uomo dalle spalle grosse, è ardua e lui per primo ne è cosciente. Tutta la campagna elettorale è stata praticamente giocata contro di lui dagli altri candidati e già l’aver raggiunto il 31,91% del gradimento è un risultato che lo dovrebbe lusingare non poco.
Più di qualcuno ne aveva già decretato la fine politica, auspicando che neanche avesse i voti per partecipare al ballottaggio: la sua performance al dunque, pur se insufficiente a riconfermarlo sindaco, non ne decreta neanche la fine, dal momento che il PD, seppur in calo, si gioca il primato in consiglio con una Lega che alle europee ha fatto sfracelli anche a Orvieto. Le prime dichiarazioni di Germani sono improntate ad una inevitabile cautela, lui stesso è consapevole della delicatezza del momento e non vuole regalare un ulteriore vantaggio a Roberta Tardani, tantomeno rischiare di mandare all’aria qualsiasi tentativo di imbastire una qualche trattativa politica. Più tranquilla e forse un poco spavalda, la Tardani sa che l’arrivo è a poche decine di metri e la sua bicicletta, come quella di un velocista lanciato sul rettilineo finale, è un gran bel pezzo avanti al suo avversario. (Gabriele Marcheggiani)
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