ACQUAPENDENTE – La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola), vedrà protagonista in questo mese di maggio il Gruppo Corte Vecchia – Selecao, bozzetto 2019 a cura di Veronica Regoli. Nato ufficialmente nel 1998, da una scissione del Gruppo Comb con l’aggiunta di alcuni elementi provenienti dal Gruppo Acquaviva. In diciannove anni di vita grazie allo straordinario talento delle sorelle bozzettiste Veronica e Giorgia Regoli arrivano quattro trionfi. Il primo targato 2001 realizza che “Per coloro che non avevano e non hanno fede è solo un ombra nel cielo, solo un ramo fiorito, ma per coloro che credevano e credono ancora è l’amore della forza di una Donna, di una Madre che protegge, aiuta, salva e libera, solo loro vedranno in tutto ciò: Il Miracolo della Fede”.
Nel 2004 il secondo trionfo con “Ho visto un mare di candele rosse quel giorno, sembrava un mare di sangue; ho sentito il colore bruciare sulla pelle, sembravano i loro respiri; e c’è chi giura di aver visto quelle fiamme levarsi in volo per portare un po’ di luce ad ogni vittima del terrore. Ho capito una cosa quel giorno: per ogni uomo ingiusto, in questo mondo, esistono mille silenziosi uomini giusti, che sapranno reagire, che sapranno sperare; sarà la nostra fede a salvarci dall’invisibile prigione in cui ci hanno rinchiusi. Ho capito una cosa quel giorno: insieme al ricordo di quelle candele continuerò a vivere nella speranza di un nuovo fiore”. Il terzo trionfo nel 2007 con “La corrente era intensa e non riuscivo a liberarmi….mi trascinava sempre più in basso, in fondo ad un mare di dolore, insieme a tutti gli errori che affondavano il mio corpo e la mia anima un tempo vivi ma ormai spenti dai lividi, dal silenzio, dalla paura…. ed intanto il tempo correva, correva come un vortice verso un maledetto buio….e intanto il tempo volava, volava come le parole e le promesse disperse in un vento di cristallo e portava con sé una lacrima….una ancora….ed un’altra in più….Ma ora basta !
Quella lacrima per troppi e per troppo tempo, invisibili oggi si accendono di luce e di speranza ed i miei occhi, troppo stanchi di essere pianto, non riflettono più la vigliacca insicurezza di chi ingiustamente mi chiamava “amore” ma nutrono, come un ultimo pianto, un fiore che dolcemente sboccia da quel mare di dolore. Nei miei occhi abitò la tristezza, ma grazie a Te riemergo da un passato che faceva male ed ora, con la Tua luce, scorgo al di là del maledetto buio il domani…. E non ho più paura”. Il magico poker trionfi si chiude lo scorso anno con “Come si fa a continuare a vivere dopo un dolore immenso? A tornare a sorridere ? A guardare avanti ? Le lacrime non smetteranno di cadere, ma basta una goccia di colore per dissolvere ogni male e per far nascere speranze ormai da troppo sopite. E’ la fede che ti sussurra “guarda ancora quanta vita c’è”.
Il numero 5 compare anche alla voce secondi posti. Si inizia nel 2000 con “…Doveva essere terribile vivere in un oppressione: ovunque angoscia, terrore. Sembrava non ci fosse più vera vita, privati della libertà di agire, di pensare, ma non di credere e di amare…. Poi spirò un vento di fede e di speranza, non un’arma per uccidere, ma una brezza sublime per rinascere…. Se ci credi la respiri ancora oggi, come allora, è quella la tua arma, la meno cruenta ma la più sicura. Un tempo un popolo respirò un vento nuovo: rifioriva un ciliegio secco. Il profumo dei suoi fiori ci abbraccia e ci protegge ancora”. Nel 2003 arriva “Succede a volte che ci facciamo trasportare da ideali che non condividiamo, da bisogni che non abbiamo. Succede che i nostri occhi confondano e perdano l’autenticità delle cose e risulti difficile, se non impossibile, scorgere i segni quotidiani di Amore. Fede. Pace e Libertà. Succede che a causa di una realtà stravolta e distorta non riusciamo a “focalizzare” l’essenza dei gesti, delle parole, dei sentimenti. Fermiamoci ancora una volta e forse riusciremo a vedere il vero significato di quei messaggi racchiusi nella semplicità delle cose, come il fiore che già nove secoli fa guidò il nostro destino” Nel 2005 arriva “La ruota del tempo. Che passa e ripassa per eventi noti, che passa e ripassa su ferite ancora aperte, che richiama urla di battaglie lontane, che scandisce, con o suoi battiti, echi di morte. Mostra, nel sue più profonde cicatrici, l’eterna pietà divina “Madre Misericordia” che ci illumina nei momenti più bui. Tu “advocata nostra” nelle prove più dure, fonte di rinnovata fede che cresce e si libera, che esplode e si propaga. Inarrestabile fiume di speranza, incontenibile perfino dal proprio argine. Compassione celeste che sboccia nel più atroce dolore, come fragili petali che si fanno strada attraverso le più crudeli”.
Il poker “secondo gradino del podio”. Si pass al 2006 con “I fili si fanno corda e, insieme, sorreggono i carichi più pesanti. I raggi si fanno ruota, insieme, percorrono le strade accidentate. Può mai un unico fiore emanare il travolgente profumo di un giardino in primavera ? Come le tessere di un mosaico s’abbracciano le une alle altre, così le infinite preghiere dell’uomo si fondono e, simili ad un coro di voci dispare, intonano un’unica meravigliosa melodia. L’armonia del creato intreccia mari e nubi, fuoco e pietra, nella pluralità sta la maestosità unica dell’universo. Nella pietà di tutti gli uomini giusti sta la grandezza di Dio” e si chiude lo scorso anno con “E’ solo pensando a te, Madre Dolcissima, al tuo abbraccio che mi consola, al tuo sguardo che mi rassicura e la tua mano che mi guida, che nella paura e nel dolore ritrovo la serenità. Ed ammirando te, Maria, donna di ieri e di domani, che imparo cos’è il dolore, l’amore il sacrificio, la compassione, la forza dei deboli, la lealtà dei misericordiosi. E solo pregando te, o Nostra Madonna del Fiore, torno a credere, torno a sperare.
Oggi come ieri o di nuovo voglia di pace. Due i terzi posti. Nel 1998 e poi nel 2002 con “Nel tempo in cui la terra era fredda ed arida come la realtà nelle mani di un potere oppressore, gente senza volto e senza nome elevava le sue mani e si faceva immagine di guglie, vetrate, di luce,…. di fede. Il coraggio si accende e disegna l’avvenire…. oggi è il giorno che verrà” .Ed, infine, il quarto posto dello scorso anno con la citazione “Di nuovo schiavi di tiranni che hanno il volto dell’indifferenza, della diffidenza, dell’odio. Di novo prigionieri di pregiudizi e paure che cancellano la memoria. Ricordiamo di Lei, che ci ha uniti come petali di un fiore, che ci ha liberati come idee senza confini. Prendiamoci di nuovo per mano e senza paura riprendiamo il cammino di luce che Lei ci ha indicato”. Accanto a bravissime bozzettiste come le sorelle Regoli, Francesca Sacchini, orbita un grande team teleguidato da immensi per bravura capigruppo come Maico Colonnelli, Valerio Rocchi, Cristiano Pelosi, Riccardo Fani.