ORVIETO – Il “Contratto di Fiume per il Paglia” che vede come Capofila il Comune di Orvieto con il coordinamento scientifico organizzativo di Alta Scuola, proposto dalla Regione Umbria e dall’Autorità di Distretto dell’Appennino Centrale, è stato selezionato dall’Osservatorio Nazionale sui “Contratti di Fiume” come “Caso di Studio” per essere presentato nell’ambito dell’evento dedicato alla partecipazione dei portatori di interesse nei “Contratti di Fiume” il 9 aprile prossimo a Roma, durante le sessioni a ciò dedicate. In rappresentanza del “Contratto di Fiume del Paglia” parteciperanno Regione Umbria, Comune di Orvieto, Comuni laziali e Alta Scuola.
Il “Contratto di Fiume” Orvietano per il Paglia, oggi a carattere interregionale a seguito dell’adesione formale dei Comuni Laziali, nasce in conseguenza della siccità del luglio 2012 e dell’alluvione del novembre 2012, in ragione della storia di frane e alluvioni già vissuta nel passato da molti territori del bacino del Paglia e grazie anche ad una maggiore sensibilità, attenta a conciliare peculiarità ambientali ed esigenze antropiche da parte dei decisori locali.
A seguito della firma nel novembre 2014, del Manifesto di Intenti “Verso un Contratto di Fiume per i territori compresi tra il sub bacino del Paglia-Chiani e il Basso Tevere Umbro” sottoscritto dalla Regione Umbria, dai Comuni di Orvieto, Allerona, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Parrano, Associazione Comitato Salvaguardia Alfina, Associazione “Val di Paglia Bene Comune”, Confindustria Umbria, Accademia Kronos e dal Comune di Porano, il processo di partecipazione e di attuazione del percorso del “Contratto di Fiume” si è sviluppato attraverso 4 tavoli tematici: Sicurezza Idraulica – idrogeologica; Qualità ambientale; Sviluppo socio economico sostenibile; Fruizione, a cui si è aggiunto successivamente un tavolo per il tema specifico dell’inquinamento da Mercurio nel fiume Paglia Arpa Umbria.
L’analisi e la messa in rete dei portatori d’interesse è avvenuta attraverso una Stakeholders Analysis che ha consentito di selezionare i portatori di interesse e di comunicare sia mediante inviti diretti che attraverso i media locali, la convocazione in numerosi incontri propositivi e di ascolto che hanno consentito al Gruppo di Lavoro di raccogliere i principali temi da esplorare e di individuare collegialmente i temi prioritari da affrontare . Nel 2018 hanno aderito al CdF Paglia anche i due Comuni Laziali di Acquapendente e Proceno. E’ stato raggiunto l’obiettivo della redazione partecipata e condivisa del “Quadro Conoscitivo sintetico, con Lineamenti del Documento Strategico e Prime Misure Anticipatorie del Piano d’Azione” approvato dal Consiglio Comunale di Orvieto, Ente capofila.
Si sta ora lavorando alla redazione di un “Primo Piano d’Azione” e al coinvolgimento dei Comuni Toscani dell’alto bacino idrografico del Fiume Paglia. Il modello operativo del Contratto di Fiume per il Paglia costituisce anche la base di riferimento di un Progetto di scambio di buone pratiche in materia finanziato dalla Central European Initiative Executive Secretariat, sponsorizzato dal Ministero degli Esteri Italiano, per l’attuazione di un Contratto di Fiume in Repubblica Moldavia ( Botna River Contract).
“Questo riconoscimento come Caso di studio a livello Nazionale del Contratto di Fiume del Paglia – ha affermato il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani – rappresenta una ulteriore testimonianza della correttezza dell’operato dell’Amministrazione Comunale nella capacità di fare sistema e sintesi, come già è avvenuto per la Strategia delle ‘Aree Interne’, anche su un tema come quello del fiume Paglia. Un riconoscimento che richiama ancora una volta l’attenzione nazionale sul bacino Idrografico del Paglia, che costituisce la sorgente primaria dei rischi di inondazione non solo per il territorio Orvietano ma anche per Roma capitale.
La prevenzione dei rischi si realizza adottando soluzioni strategiche partecipate a livello locale tra soggetti pubblici e privati e il Contratto di Fiume rappresenta oggi l’unico strumento in grado di conciliare soluzioni integrate di mitigazione e di manutenzione straordinaria e ordinaria e di comporre i conflitti di interesse. Sono certo che la prossima sottoscrizione del primo ‘Piano d’Azione’ che avverrà a Roma il 9 aprile prossimo, fa sì che questo riconoscimento insieme alle opere già realizzate in questa area idrografica costituiranno la base per i necessari finanziamenti utili a risolvere e mitigare i rischi nel nostro territorio e a generare nuovo sviluppo”.