PERUGIA – La presentazione del libro “Imprese di comunità” organizzato da Legacoop, svoltasi giovedì 28 febbraio a Perugia, è stata l’occasione per ragionare sulle prospettive di sviluppo di questa forma di impresa e sulla proposta di legge regionale sulle cooperative di comunità sottoscritta dai consiglieri regionali Rometti e Casciari, partendo dalle esperienze già presenti in Umbria.
“L’impresa di comunità –ha affermato il prof. Mori dell’Università di Firenze – è un’alternativa sia all’impresa capitalistica sia all’impresa pubblica che poggia su due pilastri: la partecipazione della società civile alla produzione e alla gestione di beni e servizi e il perseguimento dell’interesse generale per una determinata comunità locale. In Italia queste nuove imprese contribuiscono alla rivitalizzazione di aree rurali, al recupero di aree urbane degradate e sono impegnate nella gestione dei servizi pubblici locali”.
“Crediamo – ha affermato Dino Ricci presidente di Legacoop Umbria – che le cooperative di comunità sono un modo innovativo di fare cooperazione, una risorsa anche per l’Umbria. È positivo che la regione adotti una norma che le disciplina e ne promuove lo sviluppo. Come Legacoop Umbria abbiamo partecipato alle audizioni del Consiglio Regionale sulla nuova legge ed abbiamo proposto di eliminare i limiti territoriali in cui possono operare le cooperative di comunità e di rafforzare i meccanismi che garantiscono la partecipazione dei cittadini al governo di queste imprese”.
La presentazione del libro è stata l’occasione per un confronto diretto con alcune imprese di comunità umbre come la cooperativa Anonima Impresa sociale di Perugia che ha riaperto il cinema Postmodernissimo coinvolgendo centinaia di cittadini, la cooperativa sociale Oasi di comunità impegnata a rivitalizzare il comune di Allerona, la cooperativa Comunità Valle Castoriana nata per ricostruire il tessuto economico e sociale di Campi di Norcia dopo il sisma del 2016 e la cooperativa Edicola 518 che ha trasformato un’edicola chiusa in un polo e motore culturale per la città di Perugia.
“Oggi – ha proseguito Andrea Bernardoni responsabile cooperative di comunità di Legacoop Umbria- partendo da un lavoro di ricerca realizzato dal centro studi Euricse abbiamo voluto mettere a disposizione dei cittadini, degli amministratori pubblici e dei ricercatori desiderosi di approfondire questo tema elementi di riflessione teorica ed esperienze pratiche, rappresentate da cooperative di comunità che in questi anni Legacoop ha sostenuto nella fase di start-up mettendo a disposizione di queste imprese consulenze specialistiche, strumenti finanziari dedicati e in alcuni casi contributi a fondo perduto”.
“Le cooperative di comunità –Silvano Rometti (SeR) e Carla Casciari (PD)–rappresentano uno strumento imprenditoriale per creare sviluppo e occupazione nei territori, specialmente i più marginali o a rischio spopolamento come l’area del cratere sismico. Ma si potrebbe gestire con questa formula anche la ciclovia Spoleto-Norcia o un caseificio, ad esempio. Ci sono già esperienze di cittadini che si prendono carico di beni e servizi a beneficio della collettività. La legge vuole fornire uno strumento agile e di supporto a queste realtà”.
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