ACQUAPENDENTE – Cinque truffe in cinque giorni (da Lunedì 25 Febbraio a Venerdì 1 Marzo) per un bottino totale di 1.500 €. Questo il dato che ha allarmato Acquapendente nella mattinata di sabato 2 marzo. Vittime un gruppo di persone anziane che, afflitti da patologie di difficile guarigione, sono cadute ingenuamente nel tranello. Due persone vestite di tutto punto, si sono recate nelle loro case.
Con educazione e modi simpatici hanno mostrato una falsa tessera di Avis Nazionale ed un altrettante falsa lettera in cui venivano incaricati dalla stessa Associazione di ritirare del denaro per l’acquisto di una Tac avvenieristica per l’Ospedale di Acquapendente.
Non chiedendo una quota fissa ma un contributo riuscivano con modi a maniere gentili ad estorcere agli anziani queste rispettive cifre: 400 €, 400 €, 400 €, 200 €, 100 €. La meno generosa e anche quella ancora più lucida mentalmente avvisava una amica di famiglia. Incaricandola, visto gli attuali problemi di deambulazione, di prendere informazioni circa la legittimità del tutto. La stessa girava la richiesta al figlio, dipendente della Regione Lazio e collaboratore in maniera gratuita con il Comune di Acquapendente per la realizzazione della rassegna stampa. Era proprio il responsabile comunale di questo settore, a rendere noto allo stesso che non era stata avviata nessuna procedura in maniera. Concetto rafforzato da una informativa pubblicata dallo stesso Ufficio stampa e rivolta alla popolazione : “Avviso importante. Ci è giunta voce che ci sono persone che stanno contattando le persone più anziane chiedendo soldi per l’acquisto della nuova TAC per l’ospedale. Siccome la sottoscrizione non è ancora iniziata invitiamo i cittadini a diffidare. Le modalità per effettuare la sottoscrizione saranno ufficialmente comunicate dal Comune o dall’AVIS. In questo momento qualsiasi altro soggetto non è autorizzato e si tratta di una truffa.Vi invitiamo a condividere e a diffondere questa notizia”. Ignari dell’avviso i truffatori hanno tentato Sabato mattina di portare a termine un sesto colpo. L’anziana non ha abboccato e sta ragionando se fare o meno una denuncia alla locale Caserma.
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