di Valentino Saccà
ORVIETO – Quest’anno per la 7A edizione di Orvieto in Fiore, manifestazione a cura del Comitato dei Quartieri, il tema proposto dal vescovo monsignor Benedetto Tuzia sarà: “Custodi non tiranni, per un nuovo rapporto tra persona e creato”, ispirato all’enciclica di papa Francesco di quattro anni fa.
Nella mattinata di venerdì 22 febbraio, presso la Sala del Governatore a Palazzo dei Sette di Orvieto si è tenuto un incontro in cui è stato ampiamente illustrato il tema dell’edizione e gli eventi della manifestazione, alla presenza degli studenti delle Scuole Superiori che parteciperanno, le classi 2A- 2B- 3C del Liceo Artistico con le insegnanti Daniela Torsello, Dorella Colonnelli e Rosalba Spagnoli. Il giornalista Davide Pompei ha moderato l’incontro.
L’assessore alla cultura Alessandra Cannistrà ha aperto l’incontro portando anche i saluti del sindaco e dell’Amministrazione Comunale. “Orvieto in Fiore giunta ormai alla sua 7A edizione – ha sottolineato Alessandra Cannistrà – è un’occasione di festa per Orvieto e porta in sé un forte senso di collaborazione che deve essere alimentato e rinnovato sempre di più, per rendere sempre migliore un progetto in cui tutti possiamo riconoscerci”.
Armando Fratini, del Comitato dei Quartieri, ha poi fatto un excursus delle precedenti edizioni e dei temi trattati, sottolineando il forte legame che c’è tra Orvieto in Fiore e la Festa della Palombella. “Il Palio della Palombella – ha spiegato Fratini – è composto dalla gara delle infiorate e da quella dei balestrieri, ai quali i 4 quartieri della città concorrono”. “Ho visto quanta creatività c’è nei giovani nel tradurre temi importanti attraverso le forme e i colori delle infiorate” – ha chiosato il vescovo Benedetto Tuzia. Quattro anni fa con il Giubileo è stato trattato il tema della Misericordia, poi quello del terremoto (dopo la tragedia di Norcia e Amatrice), perché dobbiamo aprire il nostro sguardo alla storia.
Questo era lo stimolo durante l’anno del sisma, perché un terremoto, a volte, può anche presagire un cambiamento, segnalare la fine di un percorso e l’aprirsi di uno nuovo. Quest’anno partendo dall’enciclica di Papa Francesco, a sua volta ispirata al cantico di San Francesco d’Assisi, ci porta a riflettere sul rapporto tra uomo e creato, tra ambiente ed essere umano. Si parte proprio da qui per riflettere su come ci comportiamo con la natura di cui dovremmo essere custodi ma di cui troppo spesso ci scopriamo tiranni. Siamo quindi chiamati a recuperare la meraviglia e lo stupore davanti al creato, per poter guardare il mondo e le persone con occhi diversi”.
In seguito il professor Gianni Cardinali ha presentato alle scuole la sua proposta ecologica per ripopolare Orvieto dei balestrucci, volatili della famiglia delle rondini che purtroppo stanno scomparendo. “Io da laico mi reputo un francescano – ha detto Cardinali – perché vivo a stretto contatto con gli uccelli con i quali comunico“. Dopo aver mostrato alcuni filmati degli uccelli presenti nel suo giardino, Cardinali ha lanciato la proposta di costruire due torrette per poter accogliere i nidi dei balestrini e aiutarli a ripopolarsi.
Ha chiuso i lavori l’intervento dell’apicultrice Claudia Consalvo che ha parlato della vita delle api, presentando il progetto di riqualificazione degli orti in condotta di Orvieto e Ciconia a favore delle api. E’ un’iniziativa sostenuta da Slowfood che comprenderà anche degli incontri formativi con le scuole sulle api e sulle diversità di miele prodotto. Inoltre per Orvieto in Fiore si terrà un mercatino in piazza San Giuseppe.