di Valentino Saccà
ORVIETO – Il destino dell’ex Caserma Piave, legato ad un progetto di valorizzazione dell’immobile e della possibilità di farne un campus universitario, sta finalmente prendendo corpo. Con l’inizio del nuovo anno, il 2 gennaio 2019 il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani ha convocato la stampa locale per rendere noti gli sviluppi in merito al progetto Caserma Piave.
All’incontro, presieduto dal primo cittadino, hanno preso parte anche la vice sindaco Cristina Croce e gli assessori Roberta Cotigni e Adrea Vincenti. La notizia dell’ultima ora comunicata da Germani alla stampa presente riguarda una Pec ricevuta dall’amministrazione comunale da parte del fondo Prelios SGR, quale soggetto autorevole interessato al progetto di valorizzazione della Caserma Piave.
“Dopo mesi di lavoro e analisi tecniche riguardo al futuro della Caserma Piave – ha esordito Germani – come amministrazione comunale abbiamo raggiunto il primo step, trovando consenso da parte di uno dei più importanti fondi GSR a livello nazionale e credo anche internazionale. Prelios (che detiene 27 fondi immobiliari) si è interfacciato a noi grazie al precedente accordo che l’amministrazione comunale ha stretto con le università americane. Abbiamo sempre pensato che Orvieto dovesse dare una risposta forte riguardo alla formazione post laurea, come da tempo il Centro Studi sta facendo, quindi valorizzare la Caserma e farne un Campus universitario sarebbe un grande traguardo per Orvieto”.
“Esprimo una prima valutazione positiva e di soddisfazione per questa notizia che è il risultato di una intensa attività svolta dall’Amministrazione Comunale sulla materia della valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune – ha affermato il Sindaco, Germani – attività condotta con discrezione, poco clamore ma con estrema determinazione così come ci eravamo prefissati all’inizio del mandato amministrativo”.
“L’interlocuzione con il fondo Prelios che gestisce fondi in parte italiani in parte americani – ha aggiunto – è nata a seguito della sottoscrizione, lo scorso settembre, dell’accordo con AACUPI cui fanno capo le Università Americane intorno alle quali si muovono azioni legate alla formazione. Grazie alle loro strutture tecniche presenti in Italia, e a Roma in particolare, si sono avuti i primi contatti a cui sono seguiti due sopralluoghi del complesso ex caserma da cui è emersa questa proposta che ora entra nella fase di verifica più concreta.
Da oggi iniziamo gli atti formali e su questa materia di estrema importanza per la città terremo costantemente informati i cittadini. Stiamo lavorando per riuscire prima della fine dell’attuale mandato a portare una prima proposta al Consiglio Comunale per poi mettere a gara, a termini di legge, il progetto che verrà elaborato da Prelios con l’Amministrazione Comunale e al quale tale società di gestione del risparmio, potrà partecipare come altri concorrenti.
I temi e i problemi da affrontare sono diversi a partire dalla nuova normativa (antisismica ad esempio) ma ci stiamo lavorando con grande impegno, ma se tutto andrà come speriamo tale lavoro ci condurrà all’inizio di un percorso di riqualificazione dell’ex Piave”.
“L’intuizione positiva della valorizzazione dell’ex caserma come Campus universitario, già prospettata dal mio predecessore, all’epoca tuttavia non aveva riscosso l’interesse da parte di fondi comuni di investimento immobiliare mediante una operazione su project financing ai sensi del Decreto legge 98/2001 che oggi invece si prospetta. E’ evidente – ha concluso il Sindaco – che tale prospettiva rappresenterebbe un ottimo risultato per la città perché lo sviluppo della formazione universitaria attraverso il Campus è una grande occasione di crescita per Orvieto e il territorio. E’ noto anche che, il Comune ha dichiarato l’edificio ‘Truppe’ dell’ex caserma disponibile quale sede del Tribunale Europeo Unificato dei brevetti, scelta che sarà ricompresa nella proposta di valorizzazione dell’immobile. Immobile di cui, è mia intenzione non procedere alla vendita ma al mantenimento della proprietà in capo al Comune per gli anni che saranno necessari alla sua valorizzazione”.