ACQUAPENDENTE – In un Lunedì pomeriggio grigio e piovoso la comunità aquesiana accompagna nel suo ultimo viaggio il dottor Lodovico Chiavarelli. Una silenziosa folla attorno al suo feretro posizionato nella Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro invia un mesto “grazie” a chi, con le sue collaborazioni professionali presso la sala operatoria dell’Ospedale di Acquapendente, ha assieme al professor Monachello guarito e salvato vite. Per poi, perseguendo lo stesso obiettivo, trasferirsi in territori del continente africano arretrate in progetti di assistenza sanitaria. Di fronte ai familiari che hanno avuto il privilegio di assecondare i suoi progetti che hanno trasformato l’Ospedale di Acquapendente da semplice presidio di periferia a vero e proprio “gioiellino d’efficienza” e punto di riferimento irrinunciabile per il territorio altoviterbese, il parroco don Enrico Castuaro ha regalato con la consueta precisione e puntualità la sua personalissima riflessione sulla Morte “La Morte interpella la Nostra Intelligenza – sottolinea – come anche il Cuore. E seppur a malincuore dobbiamo accoglierla come nuovo inizio. Perchè ci ricorda che siamo essere umani, viviamo ma abbiamo anche un limite che purtroppo questa Società non accetta. Siamo Creature e non siamo Creatori. E l’unica certezza è proprio la Morte. Non a caso la Vita non è altro che un cammino verso Lei. Una cruda verità che ci fa paura. E, anche se non riusciamo a spiegarlo, è sempre accanto a Noi. Ma con la certezza nella Fede, non è altro che una prova di Speranza”.
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di Giorgio Santelli Uso parole moderate, come solitamente faccio. Quel comunicato di alcuni (potremmo dire una minoranza) candidati di Proposta...