ORVIETO – Sono 64 i professionisti giunti ad Orvieto anche da altre regioni hanno partecipato al corso di aggiornamento professionale su “La nuova normativa europea sulla Protezione dei Dati Personali (Reg. UE 2016/679)” promosso dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri della provincia di Terni, dal Centro Studi Ridolfi e dalla Fondazione Rossini che si è svolto presso l’Aula Magna del Cento Studi “Città di Orvieto” a Palazzo Negroni.
Relatore è stato il prof. Stefano Villamena, ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università degli Studi di Macerata ed ha visto la partecipazione di. Il tema, introdotto dall’arch. Ferruccio Della Fina, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Terni, è di grande attualità a seguito della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 4 settembre 2018 del nuovo Codice della Privacy che adegua la normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento Europeo relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali (Global Data Protection Regulation). La nuova normativa, che riguarda i soggetti che nella loro attività gestiscono dati personali come: P.A., imprese, professionisti, obbliga, ad esempio, a non utilizzare i dati sensibili in proprio possesso per cederli a soggetti terzi in assenza di un esplicito consenso da parte del cittadino. Il privato può chiedere al Garante della Privacy il rispetto di questi principi, qualora essi vengano disattesi, tramite l’erogazione di sanzioni e la cancellazione dei dati resi pubblici in modo illegittimo.
I prossimi incontri del percorso di aggiornamento obbligatorio per i professionisti architetti ed ingegneri saranno dedicati ad un altro tema di particolare importanza per il territorio quale la prevenzione sismica che deve essere considerata come una strategia a largo raggio e di lunga durata, rivolta alla quasi totalità del nostro Paese.
La consapevolezza dell’importanza della prevenzione, già in costante crescita, da alcuni anni, nell’ambito della salute grazie alle campagne informative che promuovono un cambiamento negli stili di vita con esiti significativi per il benessere dei cittadini, riguarda anche la fragilità della nostra penisola dal punto di vista dell’esposizione al rischio sismico. Basti pensare che ogni anno in Italia avvengono migliaia di terremoti (soltanto negli ultimi due anni 93.000 scosse), ma soltanto un centinaio sono avvertite dalla popolazione.
Di qui l’importanza di riservare adeguata attenzione a questo aspetto specifico ed accrescere la consapevolezza che la salvaguardia del costruito, anche facendo ricorso a metodologie tradizionali e poco invasive, è la premessa indispensabile di ogni attività di valorizzazione dello straordinario patrimonio architettonico e monumentale del nostro Paese.
In tal senso, l’attività formativa intende diffondere le conoscenze scientifiche necessarie per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio e sviluppare un’economia sana riferita alla piccola scala, fare crescere nella popolazione un livello adeguato di attenzione, produrre un impatto controllabile sull’ambiente, sviluppare la cultura imprenditoriale e tecnologica delle imprese, anche piccole, specializzare i professionisti coinvolti i quali saranno in grado, un domani, di “fare scuola” su questi aspetti a livello internazionale, come già avviene nel campo del restauro architettonico.