di Silvia Iuliano
ACQUAPENDENTE – “La torcia olimpica è un simbolo di pace, sportività, fratellanza e condivisione. Sono pronto a portarla con me sulla Francigena”. Ad annunciarlo è Gianpaolo Fattori, uno dei diciannove tedofori italiani che a gennaio 2018 hanno portato la fiaccola olimpica in Corea del Sud, in occasione dei XXIII Giochi Olimpici invernali di Pyeongchang. Il 27 ottobre parteciperà alla World Francigena Ultramarathon come camminatore ma con l’esperienza nel cuore da tedoforo .
Classe 1958 originario della provincia di Cremona, Gianpaolo è stato selezionato al concorso indetto dalla Samsung Italia (tra gli sponsor delle Olimpiadi) “Corri per il sogno, diventa tedoforo” e il 5 gennaio scorso ha percorso i suoi 300 metri con la fiamma olimpica nella staffetta a Suwon, sede dei Mondiali di Calcio del 2002 che si trova a 30 km da Seul. Un’esperienza unica vissuta grazie alla passione per lo sport e ad un spirito olimpico tatuato sulla pelle. Da allora condivide questa emozione con gli altri, spesso anche per cause benefiche, ed è pronto a farlo anche sulla Francigena. Il tedoforo si è iscritto alla maratona che prenderà il via da Siena e percorrerà la tappa di 65 km da San Quirico d’Orcia la sera del 27 ottobre fino alla meta finale: Acquapendente.
“Quella fiaccola sarà con me alla Ultramarathon, pronta ad essere condivisa con gli altri camminatori, perché rappresenta un simbolo di pace, di fratellanza e di lealtà – racconta Gianpaolo – se ci fosse la possibilità di fare una staffetta da Siena ad Acquapendente o da San Quirico d’Orcia tra i partecipanti sarebbe bellissimo”.Da quel 5 gennaio in Corea, la fiaccola n.66-27 è rimasta al fianco di Gianpaolo.
“Ricordo benissimo quel momento. Era il 66° giorno di staffetta per la fiaccola partita da Atene ed io ero il 27° tedoforo di quel giorno, il primo degli italiani, un grande onore – racconta – L’organizzazione ci aveva consegnato la divisa da tedofori e le torce, siamo saliti sul pullman e da lì abbiamo visto sui monitor in diretta mondiale la staffetta. Ad un certo punto è arrivato il mio turno.
Tra il pubblico in festa, la sicurezza e gli scatti degli fotografi, mi sono messo in posizione, un addetto ha aperto il gas della fiaccola ed è arrivato il momento: il bacio tra le torce con il passaggio della fiamma olimpica. Il fuoco l’ho ricevuto da un ragazzo coreano, abbiamo simpaticamente simulato un selfie. Ho camminato per tre minuti e poi da diabetico ho passato il fuoco all’amico William Palamara, il giovane presidente di Diabetes Marathon www.diabetesmarathon.it, un evento sportivo solidale a sostegno della lotta contro il Diabete. La catena umana di tedofori è proseguita fino al Castello di Suwan dove la sera è stato acceso il braciere”. Il 9 febbraio, l’ultimo tedoforo ha acceso il bracere che si trova all’interno dello stadio olimpico di Pyeongchang decretando l’inizio ufficiale dei Giochi invernali. Oggi quella torcia è ancora tra le mani di Gianpaolo ed è pronta a portare un po’ di olimpiadi in cammino.
Come è nata l’idea di partecipare alla maratona?
“L’idea dei lunghi cammini arriva grazie all’invito che mi ha rivolto l’amico e tedoforo Giorgio Scuri di fare la Bergamo Rifugio Calvi, una camminata a favore di www.armr.it, di cui è testimone e ripercorre lo stesso tragitto che fece l’alpinista con le stampelle Egidio Gherardi 40 anni fa, sotto la neve per 62 km – spiega Fattori – la camminata è stata effettuata con successo il 30 settembre scorso.
Dopodiché ho trovato questa maratona e mi sono iscritto. Poi mi sono detto: perché non portare un simbolo di pace sulla Via di pellegrinaggio verso Roma? Cerco di fare girare la fiaccola non per notorietà personale, la protagonista è lei e quello che rappresenta – aggiunge infine il tedoforo – Io la porto in cammino poi vediamo quello che succede”.
Una nuova avventura ma non un debutto per Gianpaolo: nel 1984, il tedoforo è partito da casa in bicicletta alla volta di Roma. Oggi guarda alla Francigena con interesse e spera di percorrerla a piedi dal Gran San Bernardo. Intanto la World Francigena Ultramarathon lo aspetta. La maratona a passo lento è alle porte e la torcia olimpica è pronta a sbarcare sulla Francigena. Non resta che mettersi in cammino e portare il simbolo olimpico alla meta.