ORVIETO – Il CERSAL – Centro di Ricerca e formazione sulla Salute unica e l’Alimentazione, dal 24 al 26 ottobre, ha portato il punto di vista al XLII Convegno dell’Associazione Italiana di Epidemiologia, dove gli epidemiologi hanno fatto il punto sullo “stato di salute” della riforma sanitaria. A quaranta anni dalla sua istituzione (Legge 23 dicembre 1978, n. 833) il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) è chiamato, infatti, a fronteggiare molteplici sfide. Pur riconosciuto tra le grandi conquiste civili del Paese, le profonde mutazioni in atto rischiano di metterne in crisi i principi fondanti di universalità, uguaglianza ed equità, nonché la sostenibilità.
Il Convegno nazionale dell’AIE ha fornito agli studiosi, agli operatori ed ai decisori politici (erano rappresentati il mondo dell’università e della ricerca scientifica, le varie articolazioni del SSN, il Ministero della Salute e quello dell’Economia e delle Finanze, le Regioni) elementi di riflessione su quanto è stato fatto, quanto ha funzionato e quanto ancora resta da fare, per rafforzare i principi fondanti del SSN e ripensare il contributo che l’epidemiologia è chiamata ad offrire oggi ed in futuro.
Dall’autorevole consesso scientifico è emerso con grande chiarezza che l’epidemiologia può contribuire in modo significativo, anche con nuove strategie di analisi e di valorizzazione dei dati, a dare risposte utili a fronteggiare i nuovi scenari, nel rispetto dei principi ispiratori del sistema.
Il CERSAL ha colto prontamente l’occasione fornita da questo importante meeting scientifico per recare un contributo originale – derivante dalla sua stessa natura di centro statutariamente vocato alle tematiche della salute unica e globale e della promozione della salute (One Health / Global Health / Health Promotion) – al vivace dibattito in corso nella comunità degli epidemiologi del nostro Paese.
In particolare, il dottor Marco Cristofori – responsabile della SSD Sorveglianza e Promozione della Salute, Dipartimento di Prevenzione, Azienda USL Umbria 2 e coordinatore del Comitato Scientifico del CERSAL – ha trattato dei “Nuovi Livelli Essenziali di Assistenza e Sorveglianze nell’esperienza dei Dipartimenti di Prevenzione” in rappresentanza del Comitato Tecnico Nazionale sulle Sorveglianze dell’Istituto Superiore di Sanità, del quale fa parte.
L’intervento è stato svolto su invito dell’Associazione Italiana di Epidemiologia con l’intento di dare evidenza all’utilizzo dei sistemi di sorveglianza nazionali nell’ambito dell’applicazione dei nuovi LEA soprattutto per quanto riguarda la promozione della salute e la lotta alle malattie croniche non trasmissibili (patologie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, ecc.), portando come esempio la modalità operativa adottata dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL Umbria 2. La partecipazione al Convegno AIE ha confermato, da una parte, il ruolo assunto negli anni dal CERSAL nel contesto della sanità pubblica nazionale e, dall’altro, ha consentito di consolidare le relazioni con i centri di ricerca epidemiologica più attivi ed autorevoli, nella prospettiva di promettenti collaborazioni scientifiche e formative.
(Fonte: Ufficio Stampa Comune di Orvieto)