VITERBO – Si intitola Global/Local, Vicino/Lontano la seconda edizione della Festa dell’arte organizzata e curata dai docenti e dagli studenti del corso di laurea magistrale in Archeologia e storia dell’arte. Tutela e valorizzazione dell’Università della Tuscia.
Il tema è il viaggio compiuto dall’arte del passato e del presente nel tempo e nello spazio. Dopo il successo dell’edizione 2017, la formula della festa, prevista per mercoledì 10 ottobre alle 10 presso l’aula Magna e spazio della Canonica – Complesso monumentale del San Carlo, prevede conferenze, video installazioni, mostre, letture di brani, documentari nel tentativo di proporre nuove forme di vicinanza vitalistica tra l’arte, altre discipline -dall’archeologia, alla letteratura, alla storia dell’arte- e il pubblico.
L’arcipelago di proposte si snoderà prendendo l’avvio da una riflessione sul concetto e la pratica dell’imitazione vista come occasione di dialogo con l’altro. È il tema proposto da Paolo Procaccioli nella breve conferenza L’imitazione: quando il lontano si fa vicino, partendo dall’idea che la parola scritta sia la macchina del tempo più potente mai realizzata e che sia anche un ponte, forse il più lungo, quello che supera tutte le distanze e abbatte tutte le barriere, quelle materiali e quelle ideali.
Con l’intervento di Enrico Parlato Annio da Viterbo: dalla tetrapoli viterbese alla storia universale si passerà dalla storia locale alla storia universale ripercorrendo la visione storica di Annio da Viterbo e il suo rapporto con i monumenti antichi.
Sarà proiettato il video di Leonardo Meuti Urban Art portoghese a Roma proposto e introdotto da Elisabetta Cristallini. Girato a seguito della mostra Forgotten che si è tenuta a MACRO Testaccio nel 2016, il video affronta il tema della contemporaneità nello spazio urbano.
Aprirà ad una ironica visualizzazione del lontano che si fa vicino, la video installazione dell’artista di origini iraniane Shaghayegh Sharafi, proposta da Patrizia Mania.
Partendo dall’immaginario filmico ma anche mass mediatico contemporaneo Marina Micozzi si porrà l’interrogativo: Gli Etruschi sono tutti morti? per delineare l’Etruria nell’immaginario contemporaneo della Tuscia.
Ulteriori nessi tra passato e presente propone la mostra Global Middle Ages, curata dagli archeologi Elisabetta De Minicis, Marina Micozzi e Giuseppe Romagnoli e dalle storiche dell’arte Maria Raffaella Menna e Paola Pogliani, con l’intento di porre l’accento sulla straordinaria questione dell’architettura scavata e della pittura rupestre tra Oriente e Occidente.
Ancor di più a ritroso nel tempo, il video Sulle rive dell’Eufrate, introdotto da Gian Maria Di Nocera a documentare i paesaggi di potere lungo l’alto Eufrate, le influenze vicine e lontane dei centri egemonici dell’altopiano anatolico durante la tarda preistoria.
La storica Anna Modigliani ci ricorda i momenti salienti dell’avventura politica di Cola di Rienzo, tribuno e signore di Roma che aspirava a diventare imperatore a e riportare a Roma l’impero, attraverso la lettura di un testo raffinatissimo e appassionante: la trecentesca Cronica dell’Anonimo romano in volgare romanesco nella recitazione di Silvia Giuliano.
Saffo: da Lesbo a Leucade a Roma, è invece il tema di un intervento a due voci di Salvatore De Vincenzo e Maddalena Vallozza.
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