di Valentino Saccà
ORVIETO – Dopo l’uscita del comunicato stampa in cui l’assessore Vincenti ha reso noto l’annullamento delle due offerte (fatte dalle società Eureka e Tandem) e la prossima pubblicazione di un nuovo bando, la questione dell’affidamento di Palazzo dei Congressi si sta facendo sempre più spinosa.
Difatti a seguito sono sorte diverse polemiche e Francesco Paolo Li Donni, fondatore della Tandem, ha indetto una conferenza stampa per chiarire alcune cose riguardo all’annullamento dell’offerta presentata, respinta per un per un presupposto vizio di forma.
L’incontro si è tenuto presso il Bar Montanucci nella tarda mattinata di venerdì 26 ottobre. In apertura Francesco Paolo Li Donni ha innanzitutto ringraziato i diversi soggetti sostenitori, in grado di generare un’offerta credibile tra alberghi, B&B, ristoranti, agenzie viaggi, sottolineando lo sforzo di mettere a rete tutti operatori del posto.
“Per non inquinare un processo di valutazione in corso – ha detto Li Donni alla stampa locale – non ho voluto subito citare i soggetti sostenitori, ma dato l’annullamento della nostra offerta e le conseguenti polemiche mi pare il momento di chiarire alcuni punti nodali della vicenda. Le polemiche giornalistiche sono sorte dopo la non ammissione per un vizio di forma, che per quanto mi riguarda potrebbe essere valutato per una eventuale riammissione del bando. Sul tema della gestione del Palazzo del Capitano del Popolo ho visto mere dichiarazioni rispetto a diverse modalità gestionali. Non credo si tratti di una svendita dato che noi come società abbiamo partecipato come affido di gestione, in quanto l’immobile non è in vendita ma in affidamento”.
Li Donni ha poi focalizzato l’attenzione sulle possibilità di rilancio del Palazzo del Popolo con annesse le spese di aggiornamento tecnologico che ne conseguono e che i 20.000 euro messi dal Comune per la promozione del bando non erano usufruibili per il rilancio in toto dell’immobile.
“L’investimento tecnologico da fare – ha sottolineato Li Donni – supera ampiamente i 20.000 euro di promozione, e noi ne abbiamo chiesti a tale scopo almeno 50.000. Con un contratto di gestione di 4 anni + 4 (come si dice nel bando) al limite è possibile con la cifra da noi richiesta mettersi in pari con il bilancio per i primi 4 anni anni, e poi investire per i prossimi 4″.
“Orvieto offre tutte le competenze possibili per un rilancio di questo mole – ha chiosato Li Donni – e specie di questi tempi non è semplice gestire la cultura ma lavorando in rete è forse possibile riuscire nella mission. Concludo dicendo che noi della Tandem stiamo valutando di fare ricorso perché ci dispiace che la nostra offerta non sia stata nemmeno valutata. Inoltre questi 20.000 euro messi per la promozione, dovrebbero corrispondere ad una media di 6/7000 presenze paganti all’interno del Palazzo che dovrebbero così garantire al Comune un rientro economico”.
Alla domanda se il Comune riproporrà lo stesso bando oppure lo riformulerà con modalità diverse Li Donni ha risposto:“Non so se verrà riproposto in tali termini oppure riformulato. – ha risposto Li Donni – Ho chiesto pareri legali per procedere ad un ricorso, dato che noi con la nostra offerta abbiamo seguito pedissequamente il bando. Il nostro obbiettivo resta quello di offrire alla città di Orvieto in modo credibile la gestione di un asset importante come Palazzo dei Congressi”.
Ha poi aggiunto che lunedì la Tandem sottoscriverà un accordo con il Centro Studi Città di Orvieto, dato che il centro di formazione può formulare anche progetti e bandi.