VITERBO – Prima dell’Università della Tuscia solo altri 4 Atenei in Italia. Nel Lazio è la prima tra le Università ad ottenere risultati così lusinghieri. Mai prima d’ora aveva raggiunto livelli così ottimali. Questo risulta dalle classifiche rese pubbliche dal MIUR che riguardano il fondo di finanziamento ordinario (FFO) : un finanziamento statale che costituisce una delle principali fonti di entrata per le università italiane.
Si tratta del finanziamento più importante dell’anno in quanto determina la quota trasferita annualmente agli atenei per il pagamento degli stipendi e per le spese per la didattica e la ricerca.
Le risorse vengono attribuite agli atenei utilizzando un modello basato su alcuni parametri, con peso diverso, uguali per tutti gli atenei: numero studenti regolari attivi, il cosiddetto costo standard, qualità della ricerca, qualità del reclutamento accademico. In più le università possono scegliere autonomamente ulteriori parametri (cosiddetta autonomia responsabile) di valutazione che contribuiscono ai calcoli del modello. L’utilizzo di questi parametri definisce le assegnazioni alle università e, di fatto, determina una classifica.
Tra le tante classifiche del panorama accademico, molte basata su parametri poco rilevanti, questa è l’unica che conta davvero, perché è quella del Ministero ed assegna le risorse finanziarie necessarie per la sopravvivenza e lo sviluppo degli atenei.
L’Università della Tuscia, come dato totale, ottiene un finanziamento complessivo superiore, rispetto allo scorso anno, di oltre 1.200.000 euro, ovvero il 3,72% in più.
Si tratta di un risultato straordinario, uno dei migliori di sempre, che posiziona l’Ateneo, in una ipotetica classifica degli atenei più progrediti, al quinto posto assoluto nel Paese nell’unica vera classifica che conta.
L’Ateneo, per la prima volta negli ultimi anni, migliora in tutti gli ambiti della classifica, dal numero di studenti regolari attivi al reclutamento.
Il risultato assume ancora più rilevanza perché si tratta di una classifica dinamica, in cui vengono confrontate le prestazioni degli atenei. Non è sufficiente dunque migliorare, occorre farlo in misura superiore agli altri. Va anche rilevato che quest’anno il Ministero ha introdotto, con buon senso, dei parametri perequativi per le università localizzate in aree più difficili da raggiungere, tra cui anche Viterbo.
Ma al di là di questo, comunque importante perché riconosce situazioni di obiettivo disagio, l’Ateneo ha migliorato tutte le proprie prestazioni. Il merito, come sempre accade, va condiviso con tutte le componenti della comunità accademica, studenti, personale docente e personale tecnico amministrativo, ciascuno ha fatto la propria parte in modo diverso.
“Si tratta anche di un premio alla serietà – ha affermato il rettore dell’UNITUS Alessandro Ruggieri– e alla costanza del lavoro svolto su didattica e ricerca, ma anche un riconoscimento alle politiche strategiche dell’Ateneo di questi anni, ferme nel perseguire alcuni obiettivi, come il miglioramento delle prestazioni didattiche, la razionalizzazione dei corsi di studio, e la capacità di scegliere bene i propri parametri autonomi, che hanno contribuito in modo significativo al risultato (numero di crediti conseguiti dagli studenti e crediti conseguiti all’estero). Politiche dell’Ateneo che dunque hanno pagato: l’Università viterbese, ormai da 5 anni, al proprio interno, ribalta il modello FFO per distribuire le risorse interne, valorizzando così i più bravi e meritevoli e coloro che più contribuiscono alle prestazioni positive.
E’ un risultato importante di cui essere felici e orgogliosi ma non deve far abbassare la guardia rispetto al miglioramento continuo. Un obiettivo raggiunto e un punto di partenza per una ulteriore crescita dell’Ateneo, soprattutto sul fronte dell’attrattività dell’offerta formativa, perché, trattandosi di classifiche dinamiche, anche gli altri atenei stanno lavorando per migliorare.
Resta oggi la soddisfazione di un ateneo molto competitivo e ormai ben saldamente posizionato nel panorama nazionale e internazionale”.