ORVIETO – Si avvicina la data della discussione sul secondo stralcio della complanare e dal M5S mettono sul tavolo la questione della compensazione ambientale relativa alla nuova infrastruttura e al relativo consumo di suolo. Inoltre richiamano il recente Testo unico sul governo del territorio che impone la realizzazione di ciclabili e reti pedonali che affianchino il nuovo asse viario collegandolo sia al fiume che ai servizi cittadini ricordando che non si discuterà uno stralcio di un progetto ma l’intera viabilità cittadina con i suoi pro ed i suoi contro. Ecco le parole di Lucia Vergaglia, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio Comunale di Orvieto.
“I progetti come la complanare bis – interviene Vergaglia – sono datati e precedenti alle attuali innovazioni normative, alla nuova mobilità ed alla necessità di ridurre il consumo di suolo. Occorre un piano antirumore ed opere compensative green a partire dal piano ciclabili”.
“I progetti come la complanare bis sono datati ed antecedenti alle attuali innovazioni normative – ha sottolineato la capogruppo M5S Orvieto – , alla nuova mobilità ed alla necessità di ridurre il consumo di suolo. Noi, non avremo, a differenza di come vediamo accadere ai colleghi di maggioranza, un ruolo notarile. Non ci limiteremo a vidimare con un si, e neppure staremo a dire un secco no sbattendo i pugni per sentirci protagonisti visibili.
Noi porteremo in discussione la posizione M5S per rendere l’investimento pubblico maggiormente sostenibile e la viabilità sempre più green anche con l’obbiettivo di ridurre rumore e la velocità del traffico pesante, ma sappiamo che questo non basterà e per questo dovremo attenzionare l’intero dispositivo della viabilità, cioè la filiera del piano regolatore, anche ai sensi del regolamento regionale 18 febbraio 2015 n.2, che all’articolo 26 indica le caratteristiche e sopratutto i requisiti di legge per la realizzazione della rete viaria regionale, provinciale e comunale specificando che devono essere previsti spazi riservati a itinerari ciclabili e pedonali. Regolamento piuttosto recente che risponde alle esigenze del nuovo Testo unico sul governo del territorio e, attenzione, il regolamento parla di realizzazione non di progettazione. Ed al successivo articolo 28 definisce l’obbligo per i comuni di inserire nel proprio set di strumenti urbanistici una rete di itinerari ciclabili che consenta la più ampia possibilità di accesso ai servizi dislocati sul territorio e alle aree di interesse ambientale, specificando l’opportunità di utilizzare le aree prossime ai fiumi ed inoltre specifica che ogni progettazione di nuova viabilità, o di adeguamento o potenziamento della viabilità esistente, deve comprendere la realizzazione di itinerari ciclabili per gli stessi collegamenti”.
“Sembra quasi di vedere la fotografia – ha concluso Vergaglia – , in queste nel dispositivo del legislatore, delle richieste in termini di compensazione ambientale che avremmo comunque avanzato per avere una infrastruttura deflattiva del traffico lavorativo e del trasporto industriale al fine smarcarlo dalle aree residenziali, commerciali, turistiche e dei servizi ai cittadini. La complanare però, teniamo a ricordare, non è un nostro progetto: secondo noi sarebbe costato meno il casello nord e sarebbe servito egualmente al traffico della zona industriale, inoltre avrebbe necessitato di una minore impermeabilizzazione del suolo. Infine non dimentichiamo il costo dinamico dell’opera che nasce in zona esondabile, la sostenibilità economica delle manutenzioni andrà valutata nel tempo e sarà in larga parte a carico degli orvietani, anche di quelli che non guidano. Quindi se dobbiamo farla, facciamola al meglio adeguando alla sostenibilità economica ed ambientale l’intero dispositivo del piano regolatore cittadino, nei principi cui si ispira e nella sostanza dei provvedimenti. Quindi anche questa volta non avremo un ruolo di insulsa ratifica che mette o non mette il timbro alle decisioni di Giunta, ma faremo la nostra parte fino in fondo”.