ORVIETO – Lucia Vergaglia(M5S) ha interrogato il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani sulla questione conti dormienti, per conoscere se e quali informazioni abbia acquisito dalle banche sul territorio in relazione a tale questione e se il comune solleciterà i cittadini per evitare un’ulteriore perdita per l’economia locale con altre e nuove tensioni col sistema bancario.
“La data di scadenza fissata per tutti i Conti e rapporti bancari definiti “dormienti” – ha sottolineato Vergaglia – come polizze e libretti di risparmio che non vengono più movimentati dal titolare per 10 anni ed affluiti al Fondo Rapporto Dormienti dal novembre 2008 è fissata per il prossimo novembre. Tutti questi fondi saranno automaticamente trasferiti nelle casse dello Stato. Si stima un valore di circa 1,5 miliardi di Euro su scala nazionale. E non si tratta soltanto dei conti correnti o dei libretti di risparmio ma è un’intera serie di categorie ed intermediazioni bancarie che sono coinvolte: depositi di denaro, libretti, conti correnti bancari e postali, azioni, obbligazioni, certificati di deposito e fondi d’investimento, assegni circolari non riscossi entro il termine di prescrizione”.
Secondo il M5S orvietano si tratta di ulteriore ricchezza che rischia di essere persa da un territorio che al mondo bancario ha già dato. “Sarebbe molto più utile utile – ha proseguito Vergaglia – , se possibile e se il privato vuole, che tali fondi vengano reiniettati nell’economia reale. La nostra popolazione, ancora di più che nel resto della regione Umbria, è piuttosto anziana e potrebbe esserci un numero di rapporti di questo genere molto, ma molto, elevato”. Su questa base che la consigliera M5S ha interrogato il sindaco.
“Il contesto è quello di un comune ed un territorio dove il rapporto fiduciario con i cittadini è già molto teso – ha ricordato Vergaglia – a causa della crisi, della scandalosa questione dei titoli della Popolare di Bari distribuiti attraverso la Cassa di risparmio di Orvieto e del loro crollo di valore con i risparmiatori da un lato intrappolati dai meccanismi tecnici che li costringono ad una lenta agonia e dall’altro trattati come fossero dei veri e propri speculatori, nel silenzio politicamente colpevole delle istituzioni. A questo ci mancherebbe un ulteriore perdita, quella dei rapporti dormienti, fatta alle spese di una popolazione già molto provata”.
“Per questo doverosamente chiediamo – ha concluso Vergaglia – al primo cittadino della nostra Orvieto se abbia per tempo acquisito informazioni su tale delicata materie e se voglia o possa in qualche modo sollecitare la cittadinanza a non perdere queste proprie risorse. Ed anche per questo cogliamo l’occasione per richiamare pubblicamente l’attenzione su questa scadenza che il prossimo novembre potrebbe privare molti cittadini di beni di loro proprietà diretta oppure ereditaria, soprattutto quest’ultima non è da sottovalutare perché potrebbe essere letteralmente sfuggita di vista a tanti cittadini che verrebbero da novembre letteralmente andare in fumo la possibilità di ottenere indietro quanto depositato, non riscosso oppure investito dai loro cari negli anni passati. Nonostante la timidezza ed il pudore che le nostre istituzioni sembrano avere ogni volta che emerge l’argomento dei rapporti con le banche occorre accendere i riflettori su questa tematica e contribuire alla migliore informazione possibile su questo argomento“.