“Ma siamo su Scherzi a parte?!”. Il presidente della Libera Caccia dell’Umbria, Lando Loretoni, commenta così il caos che regna in materia venatoria in Umbria, alla vigilia dell’attesa apertura della nuova stagione di caccia.
Loretoni elenca le tante anomalie e contraddizioni in questo territorio. A cominciare dalla stesura del calendario venatorio regionale. “La Anlc – ricorda Loretoni – aveva presentato la scorsa primavera uno studio dettagliato, elaborato dai propri esperti a livello nazionale, in cui si dimostrava, tra le altre cose, l’opportunità di cacciare specie dannose per l’agricoltura, come piccione selvatico, tortora dal collare e storno. Istanza che non è stata accolta, mentre ci sono cacciatori che, ottenute le autorizzazioni per abbattere animali a protezione dei campi coltivati, sparano a queste specie già da un mese”.
Altro capitolo, quello della caccia al cinghiale. Negli Ambiti territoriali di caccia Atc n. 1 e 3 sono state aumentate le quote dei componenti delle squadre dei cinghialai, sempre in relazione ai danni arrecati all’agricoltura. Nell’Atc n. 2 questo non è v. “Forse i cinghiali – si chiede ironicamente Loretoni – scelgono in quali zone dell’Umbria devastare i campi e in quali no?”. Il presidente della Anlc Umbria ritiene opportuno che venga rivisto complessivamente il regolamento in materia e non si vada più avanti “per strappi e tentativi”.
E poi c’è la grave questione, sollevata proprio dalla Libera Caccia e portata dal suo legale, l’avvocato Marzio Vaccari, formalmente all’attenzione delle Istituzioni, della legittimità del titolo di molte guardie ambientali del Wwf in Umbria ad effettuare controlli ai cacciatori.
“Abbiamo scoperto – afferma a questo proposito Loretoni – che da anni in Umbria effettuano controlli ai cacciatori personaggi che non ne hanno titolo. Le Istituzioni lo confermano, ma poi non assumono le conseguenti determinazioni. E la Provincia continua ad incassare i soldi di multe che queste persone sembrerebbero non essere legittimate a comminare.
La stessa Provincia – evidenzia Loretoni – che rilascia i titoli e che quindi sa bene chi ne è in possesso e chi no”.
Sulle scelte per la campagna di tesseramento, con alcune promozioni decise da qualche associazione a livello nazionale, Loretoni taglia corto: “Ma con i propri soldi, quelli cioè che derivano dai propri iscritti, un’associazione non può fare la propria politica? Ma veramente siamo ridotti al cannibalismo tra associazioni venatorie anziché affrontare i problemi tutti insieme?”.
E poi c’è l’ultima diatriba, legata alla pre apertura dell’attività venatoria nei giorni 2 e 9 settembre, dopo la nota sentenza del Tar. “Questa vicenda – prosegue Loretoni – dimostra che stiamo davvero su Scherzi a parte. Un calendario venatorio che da anni viene approvato con le stesse metodologie, quest’anno trova un parziale stop dal Tar dell’Umbria. Con la conseguenza di generare incertezze tra i cacciatori, almeno sino all’intervento, che auspichiamo definitivo e chiarificatorio, da parte della Regione. Cacciatori che sono anche intimoriti dalle minacce, fuori luogo e provocatorie – denuncia in ultimo Loretoni – da parte di alcuni appartenenti ad associazioni ambientaliste”.